A Giffoni 2020: Lezioni di eloquenza e talento emotivo

Il DreamTeam prende lezioni di efficacia e di eloquenza alla 5^Giornata di Next Generation al Giffoni 2020. 

I Mentor Luca Del Mese e Alessandro Avagliano danno consigli pratici ai ragazzi in vista della presentazione dei loro progetti.

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

GIFFONI VALLE PIANA – Lezioni di eloquenza. E soprattutto di efficacia. Se ieri il professor Guido Zaccarelli ha dato lezioni di “talento emotivo” durante la sua mentorship ai ragazzi del Dream Team di Next Generation 2020, oggi i mentor Alessandro Avagliano e Luca Del Mese hanno trasformato la teoria in pratica.

Le sessioni di lavoro si dividono sempre tra teoria e pratica – racconta Avagliano –Oggi abbiamo visto come i ragazzi sanno parlare in pubblico, quali sono i loro punti di forza, e anche di debolezza nell’eventuale presentazione di un progetto. Il tutto tra un’attività di team building e l’altra. Attività necessarie per capire chi ha l’animo del leader all’interno del team”.

Luca Del Mese

Così la 5a giornata di Next Generation è stata all’insegna dei consigli dei mentor. “In una delle attività di oggi – racconta il mentor Luca Del Mese – abbiamo dato loro poche semplici regole per una presentazione ad effetto. Basta rifarsi alla scuola di Aristotele e strutturare il proprio discorso da alcuni elementi. Il primo l’Ethos, la competenza e conoscenza. Poi c’è la parte razionale: Logos, il saper scegliere, raccontare, anche pensare. La vera base della struttura del discorso. Il Pathos, invece, è una delle forze che regolano l’animo umano ed essendo la parte irrazionale porta con sé la carica emotiva che va attribuita al discorso. Elementi della retorica usati come metodi di persuasione tutt’oggi”.

Metodi di persuasione molto utili anche per chi fa business. In un esercizio poi – aggiunge Avagliano – abbiamo chiesto ai ragazzi di raccontare un aneddoto divertente, in un tempo ben definito. Lo scopo era farli esercitare a rispettare i tempi e allo stesso tempo a non prendersi troppo sul serio. L’errore più comune quando si parla è sforare sui tempi. Un altro è non coinvolgere il pubblico, non creare empatia. Utile, inoltre, l’avere un buon spirito autocritico, ma allo stesso tempo non prendersi troppo sul serio. Due elementi fondamentali per migliorare la propria presentazione. E poi avere un aneddoto divertente da raccontare quando si parla è sempre utile. Per mantenere l’attenzione del pubblico, o anche per ovviare a problemi tecnici come delle slide che non si caricano in tempo.

“Si deve far attenzione – conclude Del Mese – anche alla comunicazione non verbale. Serve assumere una postura di potenza quando si parla per calamitare l’attenzione di chi ascolta e mantenere lo sguardo attivo, sia che si decida di guardare un punto fisso o di passare da persona a persona. E poi c’è la comunicazione verbale. Fondamentale un tono di voce chiaro, non monotono per a veicolare il messaggio e mantenere viva l’attenzione. Fondamentali le pause e la gestione del respiro diaframmatico per evitare la perdita di forza comunicativa. Per certi versi parlare in pubblico, presentare la propria idea, è come partecipare a una maratona. Ci vuole la massima concentrazione e una giusta gestione di ritmi e tempi”.

Giffoni Valle Piana, 23 agosto 2020

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