Battipaglia a 55 anni dai moti: 9 aprile ’69 memoria e futuro

Presentazione docufilm “Battipaglia 1929” di Pino Bertucci e Luigi Perelli. Salotto comunale, “memoria e futuro” dedicato a Carmine Citro e Teresa Ricciardi a 55 anni dai “Moti di Battipaglia”.

55 anni dai moti di Battipaglia

POLITICAdeMENTE

BATTIPAGLIASolo pensando ai vivi non sicuri del loro domani possiamo degnamente onorare i morti, povere vittime innocenti”. Così Sandro Pertini, all’epoca Presidente della Camera dei Deputati nel corso della seduta del 15 aprile 1969 con la discussione sui fatti di Battipaglia. 

9 aprile 1969 / 9 aprile 2024, 55° anniversario dei tragici episodi in cui persero la vita due concittadini, Carmine Citro e Teresa Ricciardi, si è svolto all’interno del Salotto Comunale, un evento per discutere di quella Eredità. L’incontro è stato indirizzato alle scuole, per trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di quegli eventi che sconvolsero Battipaglia e, nei giorni successivi, fermarono l’intera Nazione in segno di solidarietà.

Pochi mesi dopo le morti di Avola e pochi mesi prima dell’inizio della strategia della tensione (Milano, bomba in piazza Fontana dicembre 1969) una manifestazione pacifica determinò una repressione violenta che causò due vittime. Nel corso dell’evento è stato proiettato un estratto del documentario Battipaglia 1969 realizzato da Pino Bertucci e Luigi Perelli. Il regista, autore di opere quali “La Piovra” arrivò in città, nell’aprile del 1969, con una troupe di UNITELEFILM per raccontare la vicenda dei moti di Battipaglia e da quella esperienza nacque un documentario, arricchito da ulteriori suggestioni raccolte nei mesi successivi.

Nel 2019, in occasione del 50° anniversario, avevamo invitato il Luigi Perelli a tornare a Battipaglia a offrirci la sua testimonianza di quei giorni. Accompagnato dal documentarista Pino Bertucci volle intervistare nuovamente i testimoni, il maresciallo De Marco, Vito Telese, allora giovane cronista la cui figura compare nelle immagini iconiche del 1969, la sorella di Carmine, Liliana già intervistata nel suo documentario 50 anni fa.

L’incontro è stato anche l’occasione per presentare alcuni progetti sulla conservazione digitale della Memoria, in particolare quella orale, che l’associazione Mubat sta realizzando in collaborazione con l’Amministrazione Comunale con l’Istituto Comprensivo Alfonso Gatto e con l’Istituto di Istruzione Superiore Besta Gloriosi: il progetto di Museo Digitale (TOCC), il progetto Avalanche, patrocinato dalla DG-Justice attraverso il programma European Remembrance, i progetti Erasmus+ Seas of Peace e a Memoria. Questi progetti sono coordinati per sostenere la difesa della memoria locale attraverso le tecnologie digitali e saranno occasione di coinvolgimento per tutti gli istituti e gli studenti di Battipaglia.

L’iniziativa rientra nella collaborazione con i progetti Erasmus “Seat of Peace”, “A Memoria” e il Progetto European Remembrance “Avalance”, della Città di Battipaglia, MUBAT, I.IS, AG.

Moti Battipaglia- scontri con la Polizia

Sono trascorsi ormai 55 anni da quel fatidico 9 aprile del 1969, anniversario dei moti di Battipaglia, ed è doveroso un ossequioso ricordo, non tanto per noi che lo abbiamo vissuto, ma per le giovani generazioni, soprattutto per far nascere in loro un sentimento vivo di appartenenza per una Città benché giovane, nuova, come Battipaglia piena di speranza e piena di tradizione di quei cittadini che con lo spirito di sacrificio vollero porre le basi per una Città che si è saputo meritare un ruolo straordinario e preminente, nella Piana del Sele, in Provincia di Salerno, nel mezzogiorno d’Italia.

Allora ero un giovane studente del “Fabio Besta” e in quel giorno c’ero anche io. Scendemmo in piazza con la solita generosità dei giovani a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, che scioperarono contro la  chiusura del Tabacchificio e dello Zuccherificio. Eravamo consapevoli che la chiusura di quelle Aziende, anche considerandone l’indotto, metteva in crisi la città e l’intero comprensorio, tenuto conto che circa la metà della popolazione ne traeva la loro unica fonte di guadagno.

Lo Sciopero Generale fu l’unica conseguenza possibile e fu sentito e partecipato da tutta la città, anche da noi studenti, e molti benché non fossimo di Battipaglia avvertirono la necessità di partecipare in quanto riconoscevamo l’importanza per l’economia cittadina e dell’intero territorio di quei due opifici. Era sentito anche per un’altra ragione, era l’occasione per dare la solidarietà alle tabacchine che da ben una decina di giorni occupavano lo stabilimento di S. Lucia. Sulla Città aleggiava lo spettro di una crisi, che aveva già toccato con la chiusura alcune industrie di trasformazione conserviere e che si preannunciava drammatico per migliaia di lavoratori che inevitabilmente avrebbero perso il loro posto di lavoro.

Carmine Citro 1

L’occupazione dello stabilimento di S. Lucia, lo Sciopero Generale con la mobilitazione di tutta la Città, dagli operai, ai commercianti, agli studenti, furono una risposta straordinaria ma ben presto vi furono momenti di tensione e, come spesso accade, successivamente sfociarono in veri e propri moti. Battipaglia divenne un teatro di violenti scontri, si alzarono le barricate e si bloccarono tutte le vie di uscita e di accesso, si arrivò all’occupazione della Stazione ferroviaria. La Polizia caricò, e quella che doveva essere una grande giornata di solidarietà verso chi voleva mantenere il proprio posto di lavoro si trasformò in una insurrezione popolare.

La rivolta “popolare” del 1969 ha segnato per sempre ed in modo indelebile il destino della comunità locale; fu una giornata di fuoco, morirono due persone: il giovane Carmine Citro e la professoressa Teresa Ricciardi. Gli scontri tra le forze dell’ordine e i dimostranti furono violentissimi, ci furono centinaia di feriti sia da una parte che dall’altra. Quando ci rendemmo conto della tragedia era già tardi. Piansi.

Teresa Ricciardi

La città lottò per vedersi riconoscere quel diritto al lavoro sancito costituzionalmente. La paventata chiusura del Tabacchificio e l’ordine di trasferire altrove lo Zuccherificio scatenò l’ira dei battipagliesi. Un popolo che già negli anni precedenti aveva subito grosse perdite nel campo economico, si persero migliaia di posti di lavoro.

L’eco della violenta reazione, per la manifesta incapacità dell’allora classe dirigente, si ebbe in tutto il mondo e su tutto il territorio nazionale. La situazione di crisi che si attraversa oggi, sotto il profilo economico, è analoga se non addirittura peggiore, perche nel corso di questi 55 anni sono state decine e decine le Aziende produttive chiuse, dismesse, trasferite come nel caso della Prismian Fos. Sarebbe opportuno non dimenticare, facendo tesoro delle battaglie di libertà fatte nel passato dalla nostra comunità; sarebbe opportuno che l’attuale classe dirigente dia delle risposte ai tanti giovani senza lavoro prima che sia veramente troppo tardi.

55 anni dopo i moti di Battipaglia, lo scenario politico non è dissimile a quello di allora. La crisi politica sta lasciando sul terreno a Battipaglia, decine di aziende, in Italia migliaia, e conseguentemente migliaia e migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro e hanno perso ogni speranza, ma oggi non c’è più quella carica che animò allora i battipagliesi e quelli come me che sposarono la loro causa. Che Dio ci aiuti.

55 anni dai moti di Battipaglia
55 anni dai moti di Battipaglia
55 anni dai moti di Battipaglia
55 anni dai moti di Battipaglia
55 anni dai moti di Battipaglia
55 anni dai moti di Battipaglia

Battipaglia, 8 aprile 2024

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