Baronissi. Aldo Fiorillo Limen, Mostra “Punti di arrivo, punti di partenza”

Al Museo-FRaC di Baronissi, Galleria del Frati 6 aprile > 5 maggio 2024, mostra “Punti arrivo punti di partenza” Aldo Fiorillo Limen. Secondo appuntamento della rassegna Fotografia24, curata da Massimo Bignardi e Carlo Pecoraro.

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BARONISSI – Sabato 6 aprile è stata inaugurata la mostra ALDO FIORILLO LIMEN. Punti di arrivo, punti di partenza, secondo appuntamento della rassegna FOTOGRAFIA24, curata da Massimo Bignardi e da Carlo Pecoraro, promossa dal Museo-FRaC Baronissi, in collaborazione con la Fondazione Rossi di Milano e il Museo ARCOS di Benevento

L’esposizione dedicata ad ALDO FIORILLO (classe 1971) allestita nella Galleria dei Frati, propone vent’otto scatti rigorosamente in bianco e nero, particolarmente amato dall’artista, tratti da un’ampia serie che ha posto sotto il titolo di Punti di arrivo, punti di partenza. Da essa affiora la sensibilità che, sin dai primi significativi lavori, vale a dire datati 2017, accompagna il suo lavoro, offrendo un’ampia gamma di situazioni, di spunti narrativi.  

“Con questa seconda mostra – precisa Gianfranco Valiante sindaco di Baronissi – la rassegna FOTOGRAFIA24 rivolge la sua attenzione alle nuove forze creative presenti nella nostra regione. L’esposizione dedicata ad Aldo Fiorillo ci spinge a riflettere sulle molteplici letture che un’immagine ci offre. Al tempo stesso è l’occasione per aprire un canale privilegiato, da sempre negli obbiettivi del Museo-FRaC, di sostenere un dialogo con quanto accade nella contemporaneità”. 

“Cosa racchiudono le immagini che Aldo Fiorillo propone, nel rigore di un eccezionale bianco e nero, in questa mostra – scrive Massimo Bignardi nel testo al catalogo della rassegna che sarà pubblicato per i tipi di Gutenberg Edizioni – se non altro un breve tratto di quella linea immaginaria che, ciascuno di noi, traccia nella sua esistenza. Limen come possibile linea di un ipotetico confine che separa? Oppure annulla la tenuta del confine, il segno di divisione, il margine di realtà che l’immagine sembra voler affermare? Lo fa insinuando il dubbio, l’incerto tempo di ‘arrivo’ o di ‘partenza’ che è proprio di chi attraverso il mirino dell’apparecchio fotografico, dà ordine e fissa il caos dell’universo e lo traduce in immagine. Aldo accompagna lo scatto con la passione che è propria di chi mette in gioco gli accenti dell’anima: calibra la texture dei segni, le scale di grigio che essi allestiscono nello spazio piano del fotogramma. Pesa i toni, la luminosità, le ombre e non cede alla seduzione del contrasto, anzi si serve, a volte, di una luminosità diffusa per far sì che la soglia – il limen richiamato da Orazio – sia foriera di un contatto, di dialogo, ossia dell’incontro, quindi dell’arrivo di un qualcosa. Osserva Augé che ‘toccarsi’, stringere la mano è lanciare un ponte che si allunga sul futuro. Il confine proposto da queste immagini, però è anche il punto da dove si parte, tessendo una duplice valenza per esse. Resta il dubbio, come vuole l’artista, la duplice possibilità che il limen offre al nostro essere nelle immagini della vita.”

 “Ci sono tunnel della metropolitana, binari dei treni, scale mobili, antiche rovine, strade. Sono linee – rileva Carlo Pecoraro – di fuga che mettono in movimento l’immaginario. La fotografia di Aldo Fiorillo, in questo, è prospettica, rigorosamente geometrica, riuscendo a mantenere costantemente una tensione visiva e una profondità, offrendo, a chi guarda, quasi di percorrere l’immagine. Un effetto straniante, un gioco, che permette di entrare nella scena e diventarne attore. Anche quando gli scatti diventano statici: il centauro di Pompei, i gabbiani sugli scogli, i passeggeri della metro, le sneakers abbandonate sul muro, i catenacci degli innamorati; ti accorgi che in realtà è l’assetto geometrico a definire l’immagine. Geometria spesso accentuata dal gioco del chiaro-scuro, del pieno e del vuoto, che crea linee guida marcate, quasi come una cornice. Il tutto nell’assenza totale del colore, necessaria per poter definire i tratti, le linee, i percorsi dello sguardo. E lo stesso accade negli scatti di piazza della Libertà. Dove viene disinnescato il peso del cemento e alleggerita la figura del Crescent dando spazio alle linee di luce chiara che definisce i contorni dell’architettura di Bofill”.

La mostra è visitabile fino a domenica 5 maggio

La rassegna, che ha ospitato già la mostra di Gianni Zanni, prosegue da maggio a fine giugno con le monografiche di Antonio Caporaso e di Chiara Fossati.

Aldo Fiorillo nato a Cava de’ Tirreni nel 1971. Si dedica alla fotografia dalla fine degli anni Ottanta previlegiando scatti in bianco e nero, sia in analogico che in digitale ma è nella street che trova la sua strada: il colore è presente nelle sue foto solo in sporadici casi o esclusivamente nella fotografia beauty/fashion di moda, ambito nel quale collabora con Makeup artist e aziende di Make-up. 

Fotografo ufficiale per “VOR team” alla Milano Fashion week (Milano 2018), un suo scatto viene scelto per un editoriale Milanese di Moda: nel 2019 tiene a Napoli una sua personale dal titolo 100 scatti per San Valentino. Nello stesso anno torna al “VOR team” alla Milano Fashion week e partecipa alla mostra collettiva “CFC” tenutasi a Cava de’ Tirreni. Sempre nel 2019 vince il Contest Plastic Free, in estate è fotografo per la sfilata di moda “The look of the year” con il “team VOR”, tenutasi a Taormina. È invitato, nel 2020, alla mostra collettiva online Punti di Avvistamento promossa nel pieno della pandemia Covid19, dal Museo-FRaC Baronissi e curata dal prof. Massimo Bignardi, nonché è invitato al progetto editoriale LUX abitare la luce, curato da Maddalena Castegnaro per i Quaderni del Bardo edizioni. Fotografo per il “Christmasparty Competition” a Lamezia Terme partecipa due volte al concorso Internazionale JEMA 2020 (2° classificato “L’Attesa”) e 2022 (1° Classificato “Armonia”); nel 2022 è invitato alla mostra collettiva La Pace non è un Sogno, tenutasi presso ZORA casa editrice Francesco D’Amato, a Scafati, mentre nel 2023 viene scelto per essere in giuria al premio Internazionale JEMA con il prof. Claudio Marra. Successivamente partecipa una sua fotografia è presente nella mostra della Collezione del Museo-FRaC Baronissi, tenutasi nell’ambito della rassegna FOTOGRAFIA23, opera che viene acquisita dal museo.  Successivamente, nel 2024, è presente nella collettiva del CFC di Cava de’ Tirreni dal titolo Luce di Donna. Collabora con la testata giornalistica “UlisseOnLine”per la quale è fotoreporter e autore di articoli e reportage.

Orario di apertura: lunedì e giovedì ore 9:00/12:30 e  16:00/18:30 – venerdì e sabato: ore 10:00 /13:00; 17:00/20:00 domenica e festivi: ore 10:00/13:00; 17:00/21:00 

Fotogallery

FRaC – Aldo Fiorillo Limen

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Baronissi, 10 aprile 2024 

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