Eboli la Città Immobile

Il dubbio che avanza porta a pensare che, forse, i cosiddetti grandi temi siano affrontati da “piccoli uomini”.

Guida: “Eboli la Città Immobile……. e continuo ad immaginare  la vita come se fosse una avventura drammatica”.

Francesco Guida

EBOLI – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Francesco Guida che parla di una Città che vive il suo tempo ma in una condizione di immobilità, ritenendo che ricorrendo i grandi temi si perde quello che è la realtà del tempo e dei luoghi.

Quello di Guida è un lamento amaro e affida ad un ossimoro la grande realtà di una condizione che pervade la sua Eboli come una realtà attraversata da un movimento statico. Un luogo dove si discute di grandi temi, di massimi sistemi, perdendo poi il senso delle cose e riducendolo a fatti correnti senza nessun valore e senza nessuna utilità.

Francesco Guida è ebolitano, è un Architetto, e svolge il suo lavoro come funzionario presso la l’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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di Francesco Guida

Mi viene in mente, passeggiando per Eboli, un libro che studiai all’Università dal titolo: ” La città di Marmo” (autore: G.Cantone; editore: Officina), ma anche Medusa, figura mitologica di donna bellissima che riusciva ad affascinare gli uomini e trasformarli in pietra. E’ quello che penso sia accaduto a Eboli, è stata trasformata, è immobile.

Eboli è immobilizzata dalla discussione sui “grandi temi”. Il porto canale, per venti anni, la riqualificazione dell’area ex Pezzullo, per più di dieci anni, il porto commerciale, da qualche anno. Il dubbio che avanza porta a pensare che, forse, i cosiddetti grandi temi siano affrontati da “piccoli uomini” che riducono a nulla la possibilità di un impatto positivo sul benessere, sullo sviluppo e sull’economia.

Oltre ai ritardi oggettivi sulle “grandi opere”, mi inorridisce pensare che anche i temi del vivere quotidiano siano affrontati con altrettanta superficialità. E’ il caso del Centro Storico. Per anni, immaginato come volano della ripresa economica (penso al dibattito sul museo, al corposo investimento pubblico 27 miliardi di vecchie lire etc..), viene, oggi, non più considerato luogo storico artistico della memoria al punto che impavidi ne hanno “colorato” ( rectius: imbrattato) la pavimentazione e l’immagine.

Viene perpetrato, in tema di viabilità, l’atavico dilettantismo di mettere in piedi atti insipienti e derisi. Mi giunge alla mente, il folle progetto (zig – zag) attuato sul viale Amendola o, ultimo in ordine di tempo, la riduzione di una delle carreggiate dell’ex variante San Giovanni–Epitaffio con l’introduzione di semafori (ormai desueti) e conseguente “riordino” della viabilità che ha portato a congestionare  il traffico  sulla già  inadeguata ex strada nazionale.

In linea con ciò, l’idea progettuale in materia di viabilità, coinvolge anche il Centro Antico (là dove si aprono voragini – largo S. Lorenzo), facendolo diventare area urbana a traffico – luogo del vivere automobilistico – .

La geniale idea muove  non già da un intervento finalizzato al recupero degli spazi pubblici, nè per aumentarne la capacità di attrazione, la giusta relazione fra attività culturali, economiche, commerciali e turistiche nè per realizzare un intervento che migliori la qualità urbana, la gestione coordinata delle potenzialità e delle iniziative per nuovi investimenti privati. Muove, viceversa, da uno scellerato, quanto misero intervento di segnaletica stradale, orizzontale e verticale (??!!)

Pensavo invece che le parti antiche delle città, per ormai coscienza acquisita in paesi civilizzati, dovessero essere estraniate dai luoghi di traffico veicolare in quanto spazi della valorizzazione.

I Centri Storici, immaginavo, dovessero diventare “opificio di conoscenza”, luoghi da poter visitare in uno spazio né finito né limitato. Pensavo bisognasse salvarli dal degrado attraverso una visione  ampia, che fosse capace di attivare “forze speciali ”. Non immaginavo che l’obiettivo (almeno per ora solo visivo) fosse alterarne il tessuto urbano e sociale, con conseguenti problemi sulla sicurezza, accostando tranquillamente il Centro Storico, ai  luoghi “forti”  del traffico urbano.

Manca (sin da tempo) ogni informazione scientifica di come si tratti un Centro Storico/Antico. L’unica cosa certa è che la viabilità, nella nostra città, rappresenta “un tema caldo”, attuale e, per alcuni, anche complesso.

Non è certo difficile sollevare dubbi dal momento che finora non abbiamo visto niente di rilevante, anzi è aumentato il tempo dell’incertezza, in un tempo, quello attuale, in cui tutto sembra appeso all’ ignoto.

Lo riconosco, tutto quello che dico è frutto di considerazioni stimolate dal fastidio per la città che mi circonda e quindi non posso non considerare che il tempo presente, contrariamente al passato, prosegue distratto in un consumo continuo senza lasciare traccia  di sè in alcun anfratto della città.

E continuo ad immaginare  la vita a Eboli  come se fosse una avventura drammatica.

Eboli, 15 aprile 2011

15 commenti su “Eboli la Città Immobile”

  1. La discussione sui grandi temi, porto canale, riqualificazione ex Pezzullo e porto commerciale e presto detto: si faccia qualcosa bene o sbagliato, ma che si faccia.
    Il Centro storico è il fallimento più evidente della politica di assistenzialismo e tutela di una storia ebolitana ormai dimenticata e mai trascritta.
    La viabilità relegata al consiglio clericale locale, grande elettore e quindi massimo esperto. I semafori, ricordo obsoleto, sono stati preferiti in quando danno la possibilità di fermare e genuflettere verso il potentato rionale.
    Gli amministratori pubblici ebolitani continuano a fare piccoli interessi di piccoli uomini: Questi gnomi si ergono a giganti ma restano gnomi. Profittano dello status di amministratori per fare i loro micrognosi affarucci. Si servono del potere delegati dalla comunità, in modo negativo e repressivo, a questi si aggiungo anche gli impiegati e i dirigenti per la loro fetta della torta. Diamo la colpa agli amministratori ma cerchiamo anche chi tra dirigenti e gli impiegati coloro che non sono leali e fedeli ad asservire la comunità.
    Troppo favoritismi, troppo clientelismo nelle assunzioni, troppo fedeli ai vecchi padroni, troppe ambiguità nella vita sociale e amministrativa eburina.
    Un insieme di vecchi problemi che non vengono risolti e mai saranno risolti . Ad Eboli c’è ambiguità e voto clientelare, anche le elezioni ogni volta meriterebbero di essere annullate. Tanti eventi poco regolari su cui “Nessuno vede, nessuno sente e nessuno parla”…
    EBOLI città immobile sarebbe un eufemismo, direi che il termine giusta sarebbe città di male affare o città di sale….

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  2. Sono pienamente daccordo Francesco… città immobile, senza idee per il futuro, vecchia, involgarita, insensibile, apatica, arretratezza culturale, demotivata.
    Sono sempre convinto che responsabile di tutto ciò è soprattutto la classe dirigente locale che, dice bene l’amico Donato, ha tutelato solo e sempre interessi di “piccoli uomini” (cioé essi stessi) che, ahimè, abbiamo contribuito ad eleggere perché, illusi (?), li abbiamo creduti… a partire dall’era Rosania.

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  3. Rafforzo e condivido l’opinione di Donato.
    La citta di Corleone famosa per la mafia,si riscatta quotidianamente con iniziative sociali cooperative che gestiscono i beni mafiosi confiscati dallo stato,ma Eboli rimane immobile.E’ una vera delusione ,ma la colpa è degli ebolitani piu in alto devono alzare la protesta e le idee,No all’assistenzialismo no al sistema di potere amministrativo no all’ingiustizia.Viva Eboli viva gli ebolitani liberi e servi di nessuno,viva il futuro di eboli .Mi piace pensare al presente come gia passato.

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  4. Guida sarà un bravo architetto, ma non meno di tanti professionisti ebolitani. Spero, caro Admin, che arrivino altri interventi di tecnici ebolitani (magari anche meno politicizzati) a cui Tu sicuramente darai uguale risalto.
    Non vorrei però che ci riducessimo tutti solamente, con la scusa di colpire la parte politica avversaa, a criticare la propria Città.

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  5. E dove sei stato fino adesso? Pensi di non essere responsabile come tutti quelli che ci hanno messo le mani in questa città? O forse per te trasferirsi a Salerno e respirare aria fascista, ti fa sentire innocente? Avete bivaccato e distrutto questo paese alla corte di un Conte primo distruttore di ogni ini9ziativa. Millantatore e approfittatori hanno steso al suolo imprenditori, professionisti, artigiani, commercianti e fatto prostitiuire i giovani che speravano in un lavoro, mentre vedevano intere famiglie di guitti che non facevano un cazzo al comune, all’Ospedale, sull’Elaion, a Campolongo.
    E pontifichi?
    E cosa proponi tu fiero ebolitano? le strisce? è veramente poco.
    Statta a casa.

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  6. Affidiamoci anche noi ad un ossimoro, e dire che si respira un “caldo glaciale” in ambito amministrativo significa utilizzare un eufemismo. Tutti i sindaci degli ultimi quattro lustri si sono improvvisati novelli esegeti dell’architettura e dell’urbanistica tant’è vero che a ricoprire il dicastero dell’urbanistica e dei lavori pubblici sono stati due profondi conoscitori della materia ” Infermieri Professionali”. Questa città vive di mali endemici frutto di classi politiche che hanno applicato il così detto “clientelismo organico” e quei figli che ossequiavano e veneravano Carmelo Conte, oggi li ritroviamo a gestire la cosa pubblica, con maggiore “disinvoltura”, il quale se non sei organico alla loro visione politica diventi il peggior nemico, e pur di raggiungere il loro obiettivo sono disposti a qualsiasi patto mefistofelico ( vedi l’allargamento della nuova “mangioranza”).

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  7. L’intervento dell’arch. Guida è condivisibile appieno.. E’ una amara analisi di come la nostra città stia morendo. Ma il medesimo intervento presenta spunti di riflessione sulla coerenza e sulle responsabilità dell’autore, se non altro per il ruolo professionale svolto in città da funzionario tecnico del Comune, nei tempi fausti del garofalo. Il grido di allarme meritava di levarsi fin da quei tempi, perchè le scelleratezze hanno radici antiche!

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  8. Cari amici, secondo me la dobbiamo smettere di dare solo la colpa a Conte il quale, ha sì grosse responsabilità per il decadimento di Eboli, ma non è solo. Innanzitutto non dimentichiamo il ruolo che hanno avuto i democristiani e i comunisti nelle amministrazioni ebolitane che pure avevano un ruolo fondamentale. Poi, i tempi fausti del garofano, sono ormai storia di più di vent’anni fa. E ancora, Conte, nonostante tutto, è stato l’ultimo baluardo politico del protagonismo ricoperto dalla nostra Eboli a livello nazionale. Cioé Eboli era riconosciuta come un baricentro importante dello scacchiere politico di quegli anni. Oggi? Zero. In politica, in economia, in sviluppo, in moralità, in cultura, in democrazia (sembra strano ma secondo me è così). Nulla. Assolutamente nulla. Dove mettiamo quindi le responsabilità degli iniziatori della nuova “primavera” ebolitana che doveva succedere all’era Conte? Dome li mettiamo i Rosania, i Cardiello e tanti altri (per finire l’attuale sindaco) che si sono elevati a portatori di tanti principi e valori di crescita, nuovi per la nostra Eboli? Quindi, cari amici, non diamo solo la colpa a Conte anche perché molti detrattori non hanno vissuto pienamente quegli anni e parlano solo per sentito dire. Ciao e Buona Pasqua

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  9. La responsabili e dei tanti gnomi che si sono succeduti, nella politica locale. I Rosania e Melchionda coloro che dovevano imprimere la ristrutturazione dell’economia locale si sono contentati di sopravvivere. Troppe convivenze, troppi soggetti che sfruttano l’assistenzialismo, troppe persone che hanno un pur piccolo potere elettorale, Ciò detto costoro devono accontentare tutti, adesso diamo retta e accogliamo i semafori al Sacro Cuore, domani accogliamo un senso unico per favorire tal dei tali, dopo domani diamo assistenza a famoso bisognoso. Ma a questo punto chi ci rimette, la collettività. Le persone serie che tacciono almeno limitano i danni, questi dittatorelli locali, questi ignobili gerarchi locali stanno facendo un danno immenso e stanno dissolvendo ogni iniziativa positiva. Conte è un parafulmine, alla fin fine qual’è la colpa di costui. Cosa poteva fare, anche valutandolo come un uomo spregiudicato. I piccoli gerarchi della democrazia cristiana, gli spretati e comunisti, hanno condiviso e diviso il potere con costui. poi dopo in seguito tutti lo hanno sempre attaccato, tutto lo hanno sempre demonizzato. A questo punto mi chiedo ma quando effettivamente e per quanto tempo costui ha tenuto realmente detenuto il potere……
    Senz’altro è un uomo benestante ha immensi patrimoni, ma sono derivati dalla territorio ebolitano.. dico solo che è semplice invidia, sarà anche una persona non moralmente valida, ma anche coloro che lo criticano non sono migliori…..

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  10. Io ho vissuto politicamente quegli anni e, pur avendo contrastato, da essendo stato impegnato, da giovane attivista, in favore di un cambiamento del modo di interpretare la politica di quegli anni, oggi devo ammettere che la figura politica rappresentata dall’On.le Conte rimane tra le più serie e lungimiranti, in questa città. Tanti che l’hanno pseudo-contrastato ne hanno poi goduto di favori e privilegi. La realtà è amara forse perchè quella generazione politica di allora quarantenni, exsocialisti ed excomunisti, oggi hanno mostrato tutta la loro incapacità, ignavia e irresponsabilità, condita da vuoto egocentrismo e nudo narcisismo. Eboli muore grazie a costoro, che sulle ceneri del sistema contiano hanno tradito le idee e rinnegato i riferimenti tutelari, sostenuti dal becero delirio di onnipotenza!

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  11. L’architetto Guida cerca di cerca di purificarsi con questo intervento, oserei definirlo, catartico ma benchè giovane all’epoca gozzovigliava intorno al partito socialista e ai Conte. Questo non vuol dire che non sia una persona capace però non può ergersi a censore secondo me anche perchè i Conte continuano ad incidere sulla vita di questo paese. Il posto che occupa alla provincia è stato comunque acquisito con un placet politico anche se formalmente avrà vinto un concorso. Siamo tutti ebolitani e in un paese piccolo solo chi finge di dimenticare può affermare di non essere in grado di ricordare. Spero che l’architetto Guida non faccia come l’avvocato Vecchio e non scambi per giudizi personali cose che di personale non hanno nulla. Saluti

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  12. Si potrebbe dire ancora altro, molto altro.La discussione a questo punto potrebbe degenerare e si potrebbe dire ciò che è avvenuto nel recente passato e la realtà dei fatti…Siamo tra persone serie taciamo e copriamo il tutto con Velo Pietoso…..

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  13. condivido gli interventi di Cicirinella e Prometeo,volevo essere solo piu leggero ed elegante facendo il finto tondo ,conosco bene quei periodi e potrei citare a memoria gli esseri infelici sistemati da Conte attraverso il potere assolutistico che gli veniva concesso dagli stessi suoi elettori poveri illusi che in cambio di un bene terreno hanno perso la libertà e l’orgolio.Ma credetemi quel male degenerativo della politica oggi esiste ancora ormai è un tumore in metastasi ,ma volendo lo si puo fermare,bisogna troncarci il terreno dove attecchisce cioè la causa e
    la causa la si conosce ,bisogna condividerla per combatterla e cioè
    far rinascere i valori cose ormai smarriti ma non persi del tutto. 15 mila persone ebolitane per 15 lunghi anni sono stati il terreno fertile di Conte quindi sono condannabili come Conte il Guida di turno ,Cuomo ,Vecchio e tanti altri che nell’ombra dei palchi hanno dominato e continuano ad aver ruoli cruciali allinterno della citta di Eboli.
    Poi si pensa che la gente ha dimenticato ed allora si esce in campo con voce nuova pensando di portare idee nuove ,ma la musica non cambia.
    Io non ho mai cambiato musica ,non la ho mai suonata e condivisa quella musica e se uso l’anonimato è perche la battaglia è ancora in corso non vi è giustizia per grida la verità ,costui vie4ne punito denunciato e schernito.
    Ma nell’ambito del quotidiano ho sempre lottato contro i poteri forti e torbiti ,ma mi corrego non ci sono poteri buoni e neanche sono un sognatore ma un cercatore.Viva la libertà di pensiero.”in questo momento grazie anche allo strumento del blog di Admin”

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  14. camminando per le strade di Eboli non si fa che avvertire quel senso di desolazione e smarrimento. Giorno dopo giorno non abbiamo fatto altro che renderla più fragile per il semplice motivo che l’ebolitano medio non si prefigge grandi obiettivi nella sua propria vita, figuriamoci se dobbiamo condividerli poi…in poche parole si accontentano di quel poco che basta per andare avanti in qualsiasi campo.
    Tutti si chiedono ” ma si riprenderà questa città? ” che non ha per nulla la mentalità per essere considerata tale…la risposta la diamo noi ogni giorno.
    L’ebolitano medio si accontenta di poco ed è amante di forestieri.

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