Replica della FLP Sanità a Squillante: L’organizzazione sanitaria in Provincia è improvvisata

Dura risposta del Segretario FLP Sanità sulla Organizzazione sanitaria della Provincia di Salerno, dopo la conferenza stampa di Squillante sull’Ospedale di Agropoli.

Ospedali insicuri? Agropoli non più degli altri. Abbiamo bisogno di competenti non di “ragionieri” pagati come Direttori Generali. Siamo di fronte ad una organizzazione improntata sull’improvvisazione e senza una programmazione.

Corte-pro-Ospedale-Agropoli
Corte-pro-Ospedale-Agropoli

SALERNO – Subito dopo la conferenza stampa del Direttore Generale dell’ASL Antonio Squillante che ha illustrato le motivazione della chiusura dell’Ospedale di Agropoli interviene con durezza la FLP Sanità e il suo segretario nazionale Rolando Scotillo respingendo in toto ogni provvedimendo ritenendo che le decisioni che si devono adottare, proprio perché si tratta della salute dei cittadini devono essere prese da persone responsabili e competenti e non da “ragionieri“, che analizzano numeri e non condizioni e servizi.

“Se ogni anno assistiamo in Campania ad una migrazione sanitaria verso altre regioni per un valore economico pari o superiore ad un miliardo di € qualche motivo ci sarà, – scrive la FLP Sanità – infatti i cittadini fuggono verso altre realtà sanitarie che offrono maggiori garanzie in termini di tutela della salute ed organizzazione sanitaria.

Quello che impressiona di più è la mancanza di una vera “Clinical Governance” nella ASL di Salerno mentre siamo di fronte ad una organizzazione improntata solamente all’improvvisazione ed in assenza di una vera programmazione sanitaria, mancano le capacità organizzative necessarie a erogare un servizio di assistenza di qualità, sostenibile, responsabile (accountability), centrato sui bisogni della persona.

Squillante-Pagano
Squillante-Pagano

Manca totalmente una gestione del rischio clinico, – aggiunge la FLP Sanità – manca un organizzazione sanitaria basata sull’Evidence Based Medicine cioè sull’uso coscienzioso e giudizioso della migliore evidenza scientifica disponibile per prendere decisioni diagnostiche e terapeutiche, manca del tutto una pratica innestata l’Evidence Based nursing basata sulle migliori prove di efficacia assistenziale, manca del tutto l’approccio all’Health Technology Assessment, ovvero la complessiva e sistematica valutazione multidisciplinare delle conseguenze assistenziali, economiche, sociali ed etiche provocate in modo diretto e indiretto, nel breve e nel lungo periodo, dalle tecnologie sanitarie esistenti e da quelle di nuova introduzione la valutazione e il miglioramento continuo delle attività cliniche.

Non esiste documentazione sanitaria, comunicazione, informazione e partecipazione del cittadino/paziente. Inesistente  la formazione continua del personale, ovvero i corsi di addestramento e perfezionamento sulle nuove tecnologie o prassi diagnostiche ed assistenziali per il personale dipendente: tutto ciò porta inevitabilmente a poter considerare, oltre quello che ha dichiarato lo staff della Direzione Generale della ASL di Salerno,  che curarsi in provincia di Salerno – e non solo ad Agropoli – nelle strutture pubbliche è rischioso per la salute. Se è ciò bisogna dare colpa ad una gestione della sanità nella provincia di Salerno totalmente incapace di organizzare un sistema sanitario provinciale veramente  funzionante ed efficace.

Totalmente falsi i dati editi dalla Direzione Sanitaria Aziendale sull’Ospedale di Agropoli – denuncia la FLP Sanità -: a fronte di 500 ricoveri in Cardiologia vi sono stati solo due  outcome con esito mortale. Il Direttore sanitario aziendale confonde volutamente una problematica di rete dell’infarto (inesistente) che accomuna anche altri Ospedali della provincia: ovvero a seguito di infarto e dopo la stabilizzazione dello stesso si veicolano i pazienti affetti da questa patologia verso centri ospedalieri con emodinamica per il prosieguo delle cure (Stent o by pass) non volendo con questo significare che l’ulteriore ricovero presso altra struttura sia inappropriato o pericoloso.

Pericoloso sarebbe esporre, con la chiusura del Presidio, la cittadinanza di Agropoli e dintorni che – in alcuni casi – superano i limiti della cosiddetta “golden hour” ovvero il periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte.

Una domanda sorge spontanea : con un Presidio PSAUT, in luogo del pronto soccorso, la ASL potrà garantire – con questo modello di organizzazione sanitaria – equità di trattamento tra il cittadino di Salerno ed un comune cittadino dell’entroterra cilentano distante più di un’ora dal Presidio?

Salerno, 10 aprile 2013

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