Parcheggi interrati via Adinolfi: Niente paura gli edifici circostanti sono stabili

Parcheggio interrato via Adinolfi-lavori

E’ il Capogruppo di Forza Italia Damiano Cardiello a dare la comunicazione: “Parcheggi via Adinolfi: edifici circostanti stabili”.

Bisogna diffidare dei facili allarmismi e bisogna andarci cauti con le “facili rassicurazioni”, i primi generano panico e obbligano chi ha responsabilità istituzionali di intervenire, i secondi dando un incarico e spendendo soldi, devono farlo in maniera opportuna. E i cittadini? lo prendono a quel servizio.

Parcheggio interrato Via Adinolfi
Parcheggio interrato Via Adinolfi

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Il capogruppo in Consiglio comunale di FI Damiano Cardiello, pubblica la risposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Dino Norma, all’interrogazione che a suo tempo inviò all’Amministrazione comunale che riguardava la stabilità degli edifici circostanti lo scavo dei Parcheggi interrati di in via Adinolfi.

Ancora una volta l’Amministrazione o per suo tramite i suoi uffici ha preferito “affidare” a Damiano Cardiello l’onere della comunicazione. Apprendiamo che Cardiello fa da megafono ad un’Amministrazione sempre più “afona” rispetto alle risposte, che al contrario dovrebbe dare indipendentemente dalle interrogazioni.

Riguardo poi alla vicenda dei Parcheggi interrati, che tra l’altro, a seguito del fallimento della ditta proprietaria ed esecutrice dei lavori, hanno subito un fermo, coinvolgendo loro malgrado anche gli aquirenti, è stato fatto un bel pò di rumore e insieme al rumore anche un bel pò di “terrorismo guidato“, e tra le varie azioni “terroristiche“, vi erano anche ipotetici allarmi circa la sicurezza, dal punto di vista strutturale, degli edifici circostanti lo scavo, di quì i vari interventi e di quì le varie interrogazioni, ivi compresa quella del capogruppo di FI Cardiello, che rigorosamente si è apprestato a comunicare alla stampa e ai vari network, la risposta dell’Assessore Norma.

Damiano Cardiello
Damiano Cardiello

“Sono anni – si legge nella nota di Damiano Cardiello – che i lavori sono fermi e nonostante gli annunci della giunta Melchionda quel buco rimane li con tutte le problematiche accessorie.

Il buco, infatti, – prosegue Cardiello – dopo le recenti e abbondanti piogge è diventato una “piscina comunale“. Un invaso colmo d’acqua che ha destato una forte preoccupazione tra i residenti e per le famiglie dei bambini frequentanti le scuole elementari Vincenzo Giudice.

Dopo una segnalazione densa di chiarimenti fatta da alcune mamme degli alunni – aggiunge Cardiello – mi sono attivato per rassicurarle ma anche per informare la cittadinanza.

Dalla risposta dell’Ass. Norma – comunica il Capogruppo di FI – non si ravvisano pericoli dovuti allo scavo nel cantiere. A seguito di un monitoraggio effettuato con quattro rilievi topografici a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro, non si ravvisano spostamenti e/o cedimenti strutturali. – e ne spiega le motivazioni riportate nella risposta scritta pervenutagli da Norma – Le strutture residenziali e quella scolastica non possono subire cedimenti anche grazie alla profondità delle fondazioni.

Le ultime piogge – rassicura ancora Cardiello – non hanno intaccato le condizioni di stabilità degli stessi. – e conclude abbracciando la speranza di una ripresa dei lavori ma anche un dubbio rispetto alle annunciazioni – Nonostante la risposta, credo sia importante restare vigili sulla vicenda e sperare che l’iniziativa privata possa ripartire. Non vorrei che solo sotto campagna elettorale, magicamente e dopo quattro anni, ci ritroveremo gli operai.

Premesso che non è il primo e non sarà l’ultimo cantiere che rimane alle intemperie e diventi una piscina, ne avevo uno proprio vicino casa mia che è rimasto li per anni e tra l’altro spingeva pericolosamente un terreno che a sua volta era sorretto da un muro di contenimento, che a seguito di quelle spinte e della costruzione di un bell’edificio di sei piani, cedette presentando alcune crepe, fino a che l’Ufficio Tecnico del Comune, dopo un sopralluogo emise un ordinanza di messa in sicurezza, ma non a chi aveva alterato lo stato dei luoghi e ne aveva procurato il danno ma a chi ne aveva subito le conseguenze, costringendo i malcapitati a realizzare opere aggiuntive a contenimento di quello spanciamento, ma quel palazzo è ancora li.

Dino Norma
Dino Norma

In questa storia non vorrei che giri e rigiri e si va a finire come il caso precedente, e coloro i quali ne andranno di mezzo saranno proprio quelli che non c’entrano, e magari si attribuisce a loro carico il costo di perizie e delle eventuali opere aggiuntive. Sono certo che non sarà così, anche perché nel primo caso si trattava solo di rapporti tra privati, nel secondo caso anche se ad essere coinvolti sono dei privati, poiché si tratta di un intervento programmato dal Comune, questi se ne è accollato tutte le conseguenze, specie dopo che la ditta è fallita. E così, aseguito di numerose lemantele circa la sicurezza degli edifici circostanti, è stato incaricato un perito, che per quello che leggiamo, ha esperito l’incarico svolgendo ben quattro rilievi topografici. Poiché non si conoscono nel dettaglio i termini dell’incarico conferito all’Ing. Massimiliano Pepe, e come sia stato svolto, si immagina abbia anche effettuato dei sopralluoghi alle strutture circostanti per accertare se vi fossero eventuali crepe o lesioni da taglio, schiacciamento o da cedimenti fondali e ove mai si fossero riscontrate, siano state messe opportunamente sotto osservazione e non per due settimane, quanto sono durate le operazioni peritali, ma per un tempo più longo, per comprendere se vi fossero “progressi”, nel senso del peggioramento di eventuali (crepe, lesioni, cedimenti o altro). Immaginando sia accaduto anche questo, sebbene si riconosca ogni preoccupazione, l’allarmismo riversato a quella circostanza sembra sia stato esagerato, bisognava diffidare degli allarmismi senza riscontri oggettivi, ma è necessario anche andarci cauti con le “facili rassicurazioni“, e se i primi generano panico e obbligano chi ha le responsabilità istituzionali di intervenire per evitare il peggio e per fornire le adeguate rassicurazioni, come ha fatto il Comune, dando un incarico e quindi spendendo dei soldi, i secondi se si usano i soldi della collettività devono spenderli in maniera giusta e opportuna.

Entrambe le circostanze pur comprendendole, vanno solo a danneggiare nel complesso i cittadini: quelli che non c’entrano con i Garage interrati perché non li hanno comprati, quelli che non c’entrano con l’impresa che è fallita e l’altra che le subentrerà; e quelli che non hanno niente a che vedere con i politici di maggioranza o di opposizione non essendo interessati alle loro lotte; ma rafforzano il principio che a prenderlo a quel servizio per quei “giochetti” che generano affari, lotta politica e sgambetti, sono sempre e solo i cittadini che si accolleranno tutti i danni collaterali. Hamen

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Risposta-Norma-via dinolfii
Risposta-Norma-via dinolfii

Eboli 15 febbraio 2014

 

5 commenti su “Parcheggi interrati via Adinolfi: Niente paura gli edifici circostanti sono stabili”

  1. ho tentato di comprendere la situazione descritta e, con mio rammarico, devo constatare che ho capito poco e niente: l’italiano non è un’opinione…

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    • Per Giusy,
      non ti sei spigata bene su cosa non hai capito, fallo meglio, visto che l’italiano non è un’opinione.

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