I fratelli Mirra di Campagna trovano un Tartufo gigante di 615 gr.

I fratelli Dario e Vito Mirra con il loro cane Jack un cucciolo di spinone maschio di 9 mesi hanno trovato un Tartufo scorzone gigante di 615 grammi.

Vito Mirra: «Jack ha scavavato fino a che è venuto fuori il Tartufo, in un primo momento ho pensato si trattasse di altro, ma me ne sono accorto subito, profumato com’era, che si trattava di un bel tartufo».

Vito e Dario Mirra
Vito e Dario Mirra

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

CAMPAGNA/EBOLI – Un Tartufo gigante di 615 gr è stato trovato sui monti di Campagna. A raccoglierlo sono stati i fratelli Dario e Vito Mirra, i ricercatori entrambi originari di Campagna si sono recati sui monti di Campagna per far gmabettare il loro cane Jack un bellissimo spinone maschio di 9 mesi, quando questi all’improvviso dopo una corsa forsennata si è messo ad annusare e a scavare in un posto ben preciso, che naturalmente nemmeno sotto tortura viene rivelato, generalmente i cercatori di Funghi e di Tartufi sono gelosi oltre che scaramantici e difficilmente rivelano i luoghi dei loro Preziosi ritrovamenti, figuriamoci poi dopo averne trovato uno così grande.

Tartufo gr 615
Tartufo gr 615

Vito Mirra racconta: «Jack scavava profondamente fino a quando è venuto fuori il Tartufo, in un primo momento avevamo pensato si trattasse di altro, ma me ne sono accorto subito, quando l’ho visto rotolare, profumato com’era, che si trattava di un bel tartufo che poi pesato è risultato essere di 615 gr. Io e mio fratello Dario eravamo fuori dai panni e stavamo per andarcene, anche per condividere con gli altri il ritrovamento, quando Jack ha ripreso a correre e a scavare abbaiando e scodinzolando, nella stessa giornata ne ha trovati altri e di diversa pezzatura, una decina in tutto. piccoli, medi e grandi dagli 80 ai 150 gr oltre il “Tartufone».

Per i fratelli Dario e Vito Mirra quest’anno che si avvia a chiudersi è sicuramente fortunato, aver ritrovato quel Tartufo equivale ad aver trovato un “quadrifoglio“. La fortuna è cieca, e spesso cieca com’é, coglie quanto meno te lo aspetti, e così è stato per i due fratelli di Campagna, se per Dario come nuovo gestore del Bar “Tuttigusti” di Eboli, sembra essere già arrivata, a conferma che da quando si è trasferito due saracinesche più su sul Viale Amendola, il Viale principale di Eboli, ha cambiato i colori disposizione ed impostazione, è tutta un’altra cosa. E a confermare che si è in un altro giro si incomincia anche a vedere, insomma: Bar nuovo vita nuova e fortuna nuova; e ora il “Tartufo” gigante ne è la più vivida conferma.

Vita Mirra
Vita Mirra

La fortuna arriva anche per il fratello Vito, il quale è un commerciante e gestisce un’attività di Generi Alimentari, sul corso principale nel Centro Storico di Campagna, che da oggi sicuramente avrà più vsibilità e potrà mostrare solo per qualche giorni il Tartufo, dopo dovrà pensare a utilizzarlo o a conservarlo, e soprattutto il suo giovane eroe “autodidatta” Spinone Jack. Intanto Dario e Vito sono stati già contattati daglia amanti “dell’oro nero”.

Ovviamente Vito, sebbene emozionato e incredulo per il ritrovamento, non si è distratto nemmeno un poco e nonostante le domande insistenti per cercare di sapere la località del ritrovamento, non si è lasciato scappare un bel niente, se non indicando in maniera generica: “I monti Picentini“, ovviamenete ricadenti nel Comune di Campagna.

In effetti la grande “linea nera” e profumata del tartufo detto volgarmente “scorzone” (Tuber aestivum) attraversa i territori che vanno appunto da Monti Picentini fino a giungere all’altra catena montuosa dove si è incoronato “Re” il Comune di Colliano. Ma vuoi vedere che si può pensare che a fare i ricercatori di Tartufi si può anche impiantare una nuova attività? E perché no, sono già in tanti ad occuparsene, si tratta solo di educare i tanti che pur essendone amanti, spesso, non sapendo nemmeno come associarlo ai cibi, non hanno un buon approccio, finendo per non apprezzarlo. Ma chi lo apprezza riesce a deliziarsi anche solo facendone una grattugiata su un bell’uovo fritto ad occhio di bue.

Campagna/Eboli, 28 novembre 2014

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