Battipaglia: Ciotti, con il “PUC parte I” disegna il sistema infrastrutture

L’Associazione Comunità Storia e Futuro presenta il PUC parte I – Battipaglia da cambiare e il sistema infrastrutturale della città che verrà.

Il presidente Pietro Ciotti: Inizieremo così a delineare la città futura. Battipaglia da cambiare, e Battipaglia cambierà a partire dalle infrastrutture.

PUC-Associazione comunita e futuro

da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – Dopo decenni di interventi a sprazzi e varianti più o meno obbligate, è tempo di PUC per riordinare e riqualificare, urbanisticamente, Battipaglia e puntare sulle vere potenzialità di sviluppo della Città e del Territorio. Per questo l’associazione Comunità Storia e Futuro ha presentato ieri la I parte della sua proposta di Puc, relativa alle Infrastrutture. Quelle che ci dicono quale sarà la città che verrà.

S’inizia dalle infrastrutture, dalla realizzazione di un anello che abbraccia la città, una strada di collegamento esterno all’area urbana per decongestionare il traffico e rendere più vivibile il cuore della city.  S’inizia dalla costruzione di un sistema viario che dia il senso di una città compatta e di una elevata vivibilità urbana. Un anello che racchiude la città, utilizzando prevalentemente strade esistenti, e solo in parte nuove, indispensabili opere per realizzare ed efficientare la viabilità nel territorio della Piana del Sele. Un vero, quanto necessario, sistema di mobilità integrato per merci e persone che sarà più evidente quando l’Associazione affronterà la parte II, su attività produttive, manifatturiere, servizi e ancor più, la parte III, inerente la vivibilità urbana. Un anello esterno, a cui si affiancano le interconnessioni viarie interne alla città.

L’associazione, attraverso il suo laboratorio “Idee di futuro”, che vede insieme tecnici e non solo ha realizzato un team, tutto battipagliese e a costo zero, per costruire il Puc. La presentazione della parte I da parte degli architetti Giorgio Vicinanza e Massimo Sorvillo e dell’ingegnere Nunziante Jemma, che si è tenuta ieri, ha evidenziato come sia possibile realizzare un lavoro sinergico e qualificato, osservando la città, ascoltando i suoi bisogni, le sue esigenze. E tre ragazzi dell’associazione, Antonio Costantini, Alessandra Farina e Luigi Villecco, con i loro interventi hanno voluto focalizzare l’attenzione su come anche le giovani generazioni vogliono essere di questa partita, quella delle scelte, sottolineando come #noicisiamo.

“Riteniamo che il PUC,  – ha sottolineato il presidente Pietro Ciotti debba delineare uno scenario di sviluppo compatibile e sostenibile capace di traguardare il territorio comunale e collocarsi nell’area vasta della piana del Sele, dal porto di Salerno ai templi di Paestum, non trascurando la necessità di elevare il carattere identitario di Battipaglia e con esso  l’identità dei Battipagliesi. La nostra Comunità, rispetto al recente passato, meriti qualcosa di diverso, di diversamente rispettevole, per le persone che lo animano, per l’obbligo che abbiamo di fronte alle giovani generazioni battipagliesi, di garantire loro una speranza di futuro nella loro terra. Di garantire a questa Comunità di vivere in una dimensione urbana civile e moderna, dove il rispetto per le persone attraversi ogni momento della giornata, ogni segmento dell’età, dall’infanzia fino a quella della terza età. Dove ogni attenzione dovrebbe essere mossa per cercare risposte al grande male dei nostri tempi, quell’assenza di lavoro che sta negando il futuro a tantissimi giovani, a tanti altri costretti a cercarselo lontano dalla nostra città, in un viatico che sta impoverendo la nostra comunità nelle sue migliori energie, una comunità che si sta negando il proprio futuro”.

Inizieremo così a delineare la città futura. Battipaglia da cambiare, e Battipaglia cambierà a partire dalle infrastrutture. – dioce Ciotti e conclude – “Battipaglia va cambiata, come va cambiato il modo di amministrare la città, passata negli ultimi vent’anni da un fallimento ad un altro sottolineati da continui e  ripetuti commissariamenti della vita amministrativa comunale. E cambiare la classe politica non vuol dire abolire la politica anzi l’opposto, perche ci sarà bisogno di più politica, di buona politica come servizio alla comunità. Cambiare la politica si può e si deve a partire dalla prossima tornata elettorale e non appena terminerà l’attuale fase commissariale”.

L’associazione a seguito del notevo interesse mostrato dai partecipanti a questa proposta, ha intenzione di programmare una specifica conferenza stampa sugli aspetti tecnici di questo sistema infrastrutturale progettato.

Battipaglia, 22 giugno 2015

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