politica italiana

Vittorio Sgarbi: “Beppe Grillo? Un nazista e…” e a Salerno?

ROMA - Valanga Sgarbi sul comico-"padrone" del M5S: “Beppe Grillo? Un nazista e…” ce n'è anche per Saviano. E a Salerno si analizza il DNA dei candidati. Secondo il critico d'arte "ci sono due stupratori che sono Saviano e Grillo i quali stabiliscono di avere proprietà del loro partito e della loro ideologia”. “Il loro metodo è un metodo fascista, quindi il fascismo è più forte della legge”.

Stati Generali del Centrosinistra per elaborare proposte e evitare personalismi

BELLIZZI - Gli stati generali del centrosinistra potrebbero essere una buona idea contro l'improvvisazione e i personalismi. Aprire una discussione e bloccare quel movimento "statico" per offrire agli elettori sfiduciati una proposta univoca, credibile e riconoscibile rendendo Bellizzi "Laboratorio" politico.

Mentre i grandi cincischiano i giovani del Pdl si autosospendono

EBOLI - All'ombra dello scontro Carfagna e Cirielli si ripropone quello Violante-Cardiello, ma i giovani lamentano scarso coinvolgimento e assenza di democrazia. I giovani del PdL danno una lezione politica. Non approvano lo scontro Carfagna-Cirielli, non si schierano e si sospendono dal partito.

L’immagine di un paese

MILANO - Il Premier non si rende conto che la pubblica rivendicazione delle sue debolezze private sta divertendo il mondo, conferma i pregiudizi sugli italiani, oscura l'operato del suo governo in questi momenti difficili. Berlusconi sta distruggendo ciò che è riuscito a fare in questi anni. Basta polemizzare con tutti, con questo continuo stillicidio di picche e ripicche, questa sciagurata confusione di pubblico e privato. Gli italiani non lo meritano.

Populismo costituzionale

DEMOCRAZIA PARLAMENTARE (E DIRETTA) Populismo costituzionale ROMA - Lo spettacolo della politica italiana è caotico e disperante. In tanto caos l’unico punto fermo che ci resta è la Costituzione. Ma anche la nostra Costituzione viene sempre più «forzata» da letture che la distorcono. Cominciamo da un dato incontestabile: le democrazie moderne non sono democrazie dirette. Tali furono la democrazia ateniese (che già Aristotele riteneva una forma cattiva del «governo dei molti »), nonché le piccole democrazie fiorite, e presto sfiorite, nel Medioevo; e tali restano le democrazie cittadine di piccole comunità. Ma la democrazia «in grande» degli Stati territoriali non sono mai state, né possono essere, democrazie dirette.