Cicerale aderisce all’Unione dei Comuni dell’Alto Cilento

L’Unione dei Comuni Alto Cilento compie 10 anni e festeggia l’ingresso di Cicerale, che porta i Comuni aderenti ad otto.

Le motivazioni riportate nella delibera di adesione sono di: erogare servizi, contenendo i costi, migliorare efficienza ed efficacia, ottenere contributi nazionali e regionali e contenere le tariffe di tributi e imposte per il cittadino.

Comune di Cicerale
Comune di Cicerale

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

CICERALE – L’Unione dei comuni Alto Cilento ha compiuto 10 anni di attività e nei giorni scorsi è diventato anche più numeroso. Con delibera di consiglio comunale numero 20 del 30 giugno 2014, infatti, il comune di Cicerale è entrato a far parte della grande famiglia degli Enti pubblici che fanno parte dell’Unione. L’ente unionale fu costituito il 25 luglio 2004 tra i comuni di Laureana Cilento, Lustra Cilento, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara.

Con delibera del Consiglio generale numero 2 del 26 gennaio 2008 entrò a far parte dell’Unione il comune di Agropoli, quindi tre anni più tardi anche il comune di Perdifumo. Ad oggi l’Unione dei comuni Alto Cilento è composto da otto enti comunali. Di questi i comuni di Laureana Cilento, Lustra Cilento, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara, ed ora anche Cicerale, hanno una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

Tali Enti hanno dovuto trasferire tutte le funzioni fondamentali in capo all’Unione dei comuni Alto Cilento, con un risparmio di costi e con la possibilità di fruire di tutti i servizi utili per dare risposte efficienti all’utenza. Questa è stata una delle motivazioni che ha spinto anche il comune guidato dal sindaco Francesco Carpinelli ad aderire all’Unione dei comuni Alto Cilento.

Nella delibera di Consiglio comunale adottata dal comune di Cicerale si legge infatti che, nel compiere tale adesione «l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di erogare servizi migliori, contenendo i costi e, quindi, migliorare efficienza ed efficacia di ogni singolo servizio». Operazione divenuta «insostenibile per i comuni di minore dimensione garantire in maniera adeguata tutti i servizi e le funzioni di competenza, con le esigue risorse di bilancio a disposizione e con il ridotto numero di personale assegnato».

Quindi l’Ente cilentano ha ritenuto che «la gestione associata di servizi e funzioni comunali possa costituire una forma di cooperazione sovracomunale volta a migliorare l’azione amministrativa anche in considerazione della possibilità di ottenere gli appositi contributi previsti dalle vigenti norme nazionali e regionali oltre a migliorare l’erogazione dei servizi alla cittadinanza e per contenere le tariffe dei tributi e delle imposte per il cittadino».

Cicerale (Sa), 1 agosto 2014

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