Bruxelles. Convention all’Europarlamento sul futuro delle generazioni del Sud Europa

Al Parlamento Europeo di Bruxelles la conventionShould I stay, should I go? Quale futuro per i giovani del Meridione d’Europa?

Alla convention sul futuro delle generazioni del Sud Europa l’Europarlamentare Piernicola Pedicini: “Il Sud la nostra forza per invertire la tendenza”.

Pedicini-Convegno-Bruxelles

Di Nicole Giordano Per POLITICAdeMENTE

BRUXELLES – Lo scorso 24 ottobre si è tenuta presso la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles la convention “Should I stay, should I go? Quale futuro per i giovani del Meridione d’Europa?” inerente alla problematica dell’emigrazione di giovani del Sud Italia.

Il problema dell’immigrazione non è nuovo. Nel dibattito generalizzato spesso si menziona il problema dell’immigrazione verso l’estero, all’interno dei confini comunitari o delle volte anche fuori dall’Ue. Tuttavia, sembra che alla politica e alle istituzioni sfugge un’altra problematica ben più importante e preoccupante: ossia l’emigrazione nazionale, la mobilità di giovani italiani del Mezzogiorno che sono, il più delle volte, costretti a spostarsi verso le regioni settentrionali perché quest’ultime sembrano offrire un ampio ventaglio di scelte in ambito accademico e universitario, oltre che in ambito lavorativo in senso stretto.

Un Sud chiuso su sé stesso, sempre più povero e mal funzionante.

Dopo più di un secolo le differenze tra l’Italia Settentrionale e Meridionale non si sono acuite. Si allarga la forbice del divario economico-sociale.

Non bisogna concentrarsi su quanti giovani ogni anno migrano da una regione ad un’altra. La chiave di lettura del fenomeno in esame non deve essere sul tanti o pochi giovani, quanto piuttosto sul perché si spostano, perché vi è l’esigenza di andare altrove.

Pertanto, per analizzare il fenomeno più da vicino e cercare di creare un ponte tra l’Unione Europea e i giovani del meridione, l’europarlamentare Piernicola Pedicini ha organizzato questa convention per rispondere alle problematiche di moltissimi giovani e raccogliere le loro istanze e portarle ai tavoli delle trattative. In un’intervista lo stesso Pedici ha dichiarato: “Una giornata dedicata al Mezzogiorno d’Italia che ha bisogno di risposte non soltanto in Italia, ma in Europa. Il sud rimane l’area più difficile, di ritardo nello sviluppo socio-economico” – e ha continuato soffermandosi sui giovani che – “devono essere protagonisti di queste politiche e che molto spesso subiscono le politiche degli Stati nazionali, e dell’Italia nello specifico”.

Si rimarca l’importanza dell’incontro vis-à-vis proprio per “raccogliere le istanze al fine di indirizzare meglio la legislazione europea, per un loro maggior impiego e soddisfacimento. Molto spesso i giovani hanno un obiettivo che non corrisponde alle nostre idee” – e ha aggiunto – “Loro ci hanno parlato di mobilità, di essere in movimento, sono pronti a muoversi e questo è un elemento fondamentale per capire bene cosa dobbiamo fare per loro”. Rivolgendo l’attenzione alle istituzioni europee ha evidenziato che la Commissione europea che ha dato il quadro d’azione nel quale ci si può muovere e come attraverso le loro indicazioni è possibile strutturare al meglio gli aiuti.

I paesi del Nord Europa adottano politiche mirate per i giovani al fine di incentivarli a restare. La questione che sottolinea Pedicini non riguarda l’Italia come paese, bensì l’area geografica limitata al Mezzogiorno.Il responsabile è il governo, spesso espressione di forze territorialiste che hanno difeso soltanto una parte del paese: il Settentrione e al limite il centro, abbandonando il mezzogiorno dal quale hanno estratto le migliori risorse economiche e sociali. Hanno tirato via il meglio, ossia questi ragazzi costretti ad andare via”. – L’europarlamentare ha aggiunto – “non è una circostanza casuale, ma voluta per svuotare il mezzogiorno d’Italia per portare queste competenze al nord per mantenere e sviluppare. Questo è il tema da presentare in Europa. Noi siamo cittadini europei che devono sapere che le istituzioni sono dalla loro parte”.

In merito ad un dovere prossimo per il futuro, Piernicola Pedicini conclude “Il mio impegno non è da domani, il mio impegno è da ieri, il mio impegno è da sempre”.

Bruxelles, 28 novembre 2023

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