Zes Unica: Potenziale da 83miliardi di € per il Sud. La Campania vola

Dallo studio The European House-Ambrosetti: se tutte le Zes avessero un rendimento simile a quello della Campania ci sarebbe un incremento del 23% del valore aggiunto complessivo del Sud

Dal 1° gennaio, per effetto del “Decreto Sud”, la Zes Unica sostituirà le attuali otto Zes (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). La Zes Campania ha attratto investimenti per circa 900 milioni di euro tramite l’Autorizzazione unica e 1,1 miliardi di euro con lo strumento del credito di imposta. 

Vincenzo De Luca – Raffaele Fitto

POLITICAdeMENTE

NAPOLI – Dalle stime dell’effetto complessivo potenziale sull’economia italiana emerge che, se tutte le Zes (Zona Economica Speciale) del Sud Italia avessero gli stessi risultati della Zes Campania, sarebbero in grado di attivare circa 83 miliardi di euro, pari al 23% del valore aggiunto complessivo del Sud Italia. Questo è quanto è emerso dallo studio di “The European House – Ambrosetti“, pubblicato da “il sole 24ORE” e focalizzato sulle esperienze di Campania Calabria che nel 2021 hanno raggiunto il primo posto in termini di distribuzione degli investimenti Pnrr tra le otto Zes italiane.

A partire dal 1° gennaio, per effetto del “Decreto Sud”, la Zes Unica sostituirà le attuali otto Zes (Abruzzo, Basilicata, CalabriaCampaniaMolisePugliaSicilia e Sardegna). In vista di questa novità normativa nello studio vengono suggerite tre interventi che potrebbero integrare il Dpcm attuativo della Zes Unica: mantenere un forte approccio locale per non perdere il «contatto» con il territorio, mantenere costanti gli incentivi fiscali al valore massimo ammissibile dalla normativa sugli Aiuti di Stato europea, destinare alcune aree delle regioni meridionali per lo sviluppo di filiere a maggior potenziale per il territorio, promuovendo la creazione di cluster.

Dallo studio di The European House Ambrosetti emerge che dal suo avvio la Zes Campania è riuscita ad attrarre investimenti per circa 900 milioni di euro tramite l’Autorizzazione unica e 1,1 miliardi di euro con lo strumento del credito di imposta. Un risultato con effetti in particolare sui settori dei servizi di logistica e della farmaceutica che ha generato una ricaduta positiva sull’occupazione locale stimata di oltre 8mila persone. Ancora più rilevanti, gli effetti positivi generati dalle attività delle filiere in totale (sommando effetto diretto, indiretto e indotto): secondo le stime di The European House – Ambrosetti, gli investimenti attratti dalla Zes Campania attiveranno 23 miliardi di euro in termini di valore aggiunto e oltre 20mila posti di lavoro.

Ma la centralizzazione di tutte le operazioni implica non pochi problemi di birocratizzazione, e per Cetti Lauteta, Head of Scenario Sud di The European House occone: «Con Zes Unica serve coordinamento tra centro e periferie» – commenta ancora Lauteta – «Abbiamo provato a ricostruire dei dati che supportino l’efficacia della Zona economica speciale come strumento di attrazione degli investimenti. Su questo, l’esperienza della Campania non lascia dubbi: nonostante le numerose complessità che caratterizzano il Sud e il poco tempo di effettiva operatività, lo strumento della ZES dimostra la sua validità per sostenere la crescita economica di questa parte importante di Paese, che merita strumenti e risposte dedicate» – conclude – «Il passaggio alla Zes Unica dovrà essere affrontato garantendo che non ci siano discontinuità nei trend positivi che stiamo registrando, con un perfetto coordinamento tra centro e periferie».

Vincenzo De Luca

E proprio questo risultato che conferma le critiche che il Governatore della Campania Vincenzo De Luca avanzó nei confronri del provvedimento del Governo che istituiva la Zes Zes unica nazionale evidenziando appunto il pericolo della “centralizzazione” e della “burocratizzazione” limiti invalicabili, appunto sottolineati anche dallo studio Ambrosetti. «La richiesta di avere una unica zona l’avevamo avanzata noi per primi e siamo la regione che ha realizzato la prima Zes e quella più efficiente – spiegava De Luca in una delle sue dirette Fb – Ma estendere la Zes in tutto il sud non significa una gestione centralizzata a Roma, dobbiamo mantenere la gestione regionale altrimenti affonderemo in una palude burocratica». 

«Uno studio dell’Ambrosetti – proseguiva De Luca – ha certificato che la Zes della Campania ha avuto risultati straordinari nell’indotto, arriveremo a 20mila posti di lavoro in più creati in Campania e si attivano 23 miliardi in termini di valore aggiunto per il Pil della Campania – concludeva allarmato il Governatore della Campania Vincenzo De LucaImmaginare di prendere la Zes della Campania, toglierla di mezzo per fare una struttura centralizzata a Roma è una follia totale, qualcosa di irresponsabile, stiamo combattendo per difendere la Zes della Campania e per evitare che ci sia una ulteriore scelta di clientela politica nazionale a danno dell’efficienza e dei tempi di decisione».

Napoli, 28 dicembre 2023

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