Strade Provinciali “assassine”

Strade provinciali senza manutenzione e non in sicurezza. Lavori affidati a Cooperative senza  titoli ne requisiti e non in regola al momento dell’affidamento. Risorse indirizzate nei collegi elettorali degli Assessori?

Chi ridarà la vita a Stefano e Alessandro? Se la Strada fosse stata messa in sicurezza, Sarebbe morti? Il Prefetto intervenga, La procura indaghi.

Stefano Citro

MONTECORVINO ROVELLAStefano Citro è stato un mio alunno, tre anni sono sufficienti per conoscere un bambino, per affezionarsi. Stefano era dolce, volenteroso, buono, timido, scontroso, ma affettuoso, generoso, altruista. Aveva gli occhi che parlavano da soli, aveva anche molte lacune di base, alcune forse incolmabili, e per questo si arrabbiava e quando, pur impegnandosi trovava difficoltà, scoppiava a piangere, come piangeva quando i compagni scherzavano con lui, ma bastava che gli si facesse un sorriso o una piccola battuta che immediatamente e senza rancore passava dal pianto al sorriso, con ancora stampato in volto i solchi delle lacrime.

Stefano era un amore di bambino ed era un amore di giovanotto, lo avevo incontrato tante volte, mi era molto affezionato.

Già lavorava e lavorava in una piccola industria di Montecorvino che produce infissi in legno, la Giannattasio, anche Gianfranco, il figlio è stato mio alunno. I suoi compagni di lavoro hanno voluto salutarlo apponendo ai cancelli uno striscione con scritto “CIAO STEFANO” (foto 1o e 11), per significare per noi sei ancora qui, noi non ti dimenticheremo. Intanto la sua vita si è interrotta, speriamo per lui ce ne sia un’altra, quella a cui i cattolici aspirano, dove saremmo finalmente tutti uguali e incontreremmo solo persone buone. E adesso a Stefano e Alessandro, la vita terrena chi gliela darà? Non sono andato al funerale. Non ho avuto il coraggio.

Spesso la causa degli incidenti stradali che coinvolgono i giovani è l’alta velocità, l’alcool o la droga, ma questo non può bastare per tacitare altre responsabilità che attendono la scarsa manutenzione e la non messa in sicurezza delle strade, o lavori affidati ed eseguiti male perché senza controlli. Se quella strada fosse stata messa in sicurezza e se avesse avuto tutte le protezioni necessarie, con gard rail, ivi compreso un asfalto più recente e per contro non vi fosse stato quell’improvviso restringimento mal segnalato e la scanalatura ai margini dell’asfalto, Stefano Citro e Alessandro sarebbero morti? Questo interrogativo pesa sulla coscienza di chi non ha fatto, non ha voluto fare e se lo ha fatto, lo ha fatto male.

Non conoscevo il cugino Alessandro non ce l’ha fatta nemmeno lui, non sapremo mai veramente cosa è successo prima dell’impatto con la Roulotte, atteso che il contesto, l’ex Strada Nazionale ora Strada Provinciale e il luogo dell’impatto lo conosciamo e ne possiamo indicare tutte le carenze, saranno i periti a ricostruire le dinamiche dell’incidente.

Quella strada andrebbe messa sotto sequestro: è un attentato continuo alla vita degli abitanti di quelle zone e di tutti quelli costretti a percorrerla. Sarebbe il caso che il Prefetto di Salerno Sabatino Marchione intervenga, per responsabilizzare la Provincia di Salerno e costringerla ad attuare nell’immediato un piano per mettere in sicurezza quella strada in particolare e tutte le altre che attendono da anni qualche intervento manutentivo. Sarebbe il caso inoltre, che intervenga anche la Procura della Repubblica di Salerno per individuare a chi addebitare precise responsabilità.

Incidenti mortali che potrebbero anche essere evitati. Troppi incidenti e troppi mortali: quello sulla Provinciale Matinelle-Capaccio; sulla provinciale di Battipaglia; sulla Provinciale San Nicola Varco-Capolongo; sulla Provinciale di Vallo della Lucania; quelli sulla Provinciale Bellizzi-Montecorvino e tanti altri che si verificano in tutto il territorio provinciale.

Parliamo di strade spesso abbandonate a se stesse, dove da anni non si interviene e se si interviene,  è solo dopo che è successo qualche incidente e non lo si fa nemmeno bene. Strade che presentano il fondo stradale dissestato, senza guard rail, con segnaletica stradale orizzontale e verticale inadeguata e spesso inesistente, con una miriade di immissioni di altre strade o passi carrai, strade che sono fiancheggiate di pericoli che possono essere formati da canali consortili (Matinelle) o fossi di scolo o ostacoli vari, come nel caso di quella di Bellizzi-Montecorvino di cui si riportano qui di seguito le foto.

Spesso l’intervento, a volte anche massiccio, è stato rivolto alle aree di influenza o di provenienza elettorale dei vari Assessori Provinciali, trascurando in toto il resto della Provincia, e basta fare un sopralluogo per rendersene conto. Ma spesso le responsabilità sono anche nella esecuzione dei lavori manutentivi, affidati a ditte e a Cooperative che pur eseguendoli, evidentemente non avendo la necessaria esperienza e i macchinari adeguati, non risultano eseguiti come si dovrebbe, come già riportato da questo blog circa la Strada Provinciale Eboli-Santa Cecilia.

La manutenzione della Strada Provinciale Eboli-Santa Cecilia, non è stata eseguita a regola d’arte, e non si è provveduto a rimuovere il materiale. Materiale che in alcuni casi occupava anche la sede stradale. Quei lavori sono stati assegnati ad una Cooperativa che al momento dell’espletamento della Gara e al momento dell’aggiudica non era ancora iscritta nell’elenco delle Cooperative. Questo la dice lunga di come con molta superficialità si opera. A chi faceva riferimento quella Cooperativa perché vi fosse una corsia preferenziale da assegnarle i lavori escludendo altri?

Ma tornando all’incidente risultato mortale per Stefano e Alessandro, basta percorrere la strada, per rendersi conto dei pericoli a decine che si corrono in quel tratto di 8 km. E’ una strada quasi tutta in rilevato, quindi con fossi e scarpate laterali senza alcuna protezione (Foto 4, 5, 7, 8). Sul luogo dell’incidente non vi erano opportune protezioni della sede stradale (Foto 1, 2, 3). Poi, dove presumibilmente si sarebbe perso il controllo dell’auto (Foto 2) c’era un restringimento della carreggiata dovuto ad una corsia di immissione con un incrocio non segnalato (Foto 3), ma là dove inizia il restringimento si può notare come finisce la sede stradale, una scanalizzazione con segni evidenti di effrazioni, provocate probabilmente dalle ruote dei veicoli che malcapitatamente ci sono andate dentro (foto 2). Sempre su quella strada, nei pressi dell’incrocio tra la provinciale Macchia e quella che conduce ad Olevano, luogo di altro incidente avvenuto tempo fa, non è stato ancora rimosso o riparato il guard rail (Foto 6) e mentre scatto la foto, passa sfrecciando un Suv della Polizia Provinciale, incurante di quel pericolo e della segnaletica apposta in maniera arrangiata.

La prova evidente di come non si cura il pericolo su cui ormai la gente di quei luoghi si è abituata a vivere, è l’esistenza ancora di parapetti in cemento prefabbricato che si usavano negli anni ’50 per delimitare le strade ( Foto 9), che rappresentano invece un grave pericolo. Su quella strada la sicurezza è un optional, non sono da meno le altre strade provinciali, sulle quali si sono verificati continuamente incidenti stradali mortali: Matinelle, Eboli-Campolongo, Battipaglia, Vallo della Lucania, Montecorvino Rovella.

Troppi incidenti, troppi morti.

  • Perché su queste strade non si interviene da anni?
  • Perché non sono state messe in sicurezza nonostante tutti i morti e i ignorati continui inviti delle associazioni a tutela dei cittadini?
  • Esiste un Piano di Intervento delle Strade provinciali sulla base delle necessità?
  • Esiste un Piano generale della manutenzione?
  • Perché i lavori sono stati assegnati da Cooperative senza che queste avessero i requisiti necessari?
  • Chi ha caldeggiato quelle cooperative?
  • Si effettuano i controlli sui lavori?
  • Quando costa una vita umana?

E con questa domanda che si deve concludere questo intervento, ma che deve avere un seguito fatto di risposte certe, concrete, senza affidarle a difese fuori luogo solo per non ammettere di avere torto. Si può sbagliare anche senza volerlo, ma se si vuole architettare una difesa anche sulle morti, allora non c’è scampo: i colpevoli, sono colpevoli dichiarati. In questo modo si da una risposta anche a Stefano e ad Alessandro.

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Foto gallery

Foto 11 Saluto a Stegfano dai colleghi di lavoro
Foto 1 Luogo dell'impatto Luogo dell'Impatto
Foto 2 La Strada si restringe
Foto 3 Uscita area PIP luogo impatto
Foto 4 Provinciale macchia dir. Montecorvino Fosso adiacente
Foto 5 Provinciale Macchia Dir. Montecorvino Km 6 Strada senza protezione
Foto 6 Provinciale Macchia dir Macchia Guard Rail divelto
Foto 7 Provinciale Macchia Mont. Strada senza protezione altezza chiesa
Foto 8 Provinciale Macchia Mont. Strada senza protezione altezza chiesa 1
Foto 9 Provinciale Macchia Mont. Uscita macchia Parapetti in C. a.

2 commenti su “Strade Provinciali “assassine””

  1. ritirate i nostri soldati dall’Afghanistan.Siamo tutti responsabili della loro morte.
    La pace ,la solidarieta non si combatte con la violenza ,inoltre noi non c’entriamo in quel contesto politico sociale ,non ci sono patti internazionali che tengono questa tesi.

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  2. La morte di un giovane,a cui va il mio rammarico e sentito cordoglio, per la noncuranza della cosa pp, è un dato attuale e ricade su ogni rama della P.A.,sanità in testa.Fin dall’inizio del mandato amministrativo, tra gli obiettivi prioritari individuati dall’Amministrazione Provinciale, è stato posto il miglioramento della rete viaria provinciale con la pianificazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria per abbreviare le distanze tra i diversi centri abitati e velocizzare i collegamenti tra la costa e l’entroterra funzionali allo sviluppo e alla crescita delle attività economiche e sociali.Ricordiamo che la tenuta di queste strade ricade sull’ente provincia, ma i tagli della finanziaria non aiutano la giusta messa in sicurezza.

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