ITALIA FANALINO DI CODA DEL G7? NO, LOCOMOTIVA IN ATTESA DI CORRERE. L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE DI FEDERCEPICOSTRUZIONI ANTONIO LOMBARDI.

di Antonio Lombardi Presidente nazionale di Federcepicostruzioni per POLITICAdeMENTE
ROMA / SALERNO – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del Presidente Nazionale di Federcepicostruzioni Antonio Lombardi che analizza i dati preoccupanti del Fondo Monetario Internazionale, che purtroppo stridono paurosamente con quelli diffusi e che sono oggetto del dibattito politico tra maggioranza e opposizione. Dati che, purtroppo, non corrispondono alle reali potenzialità del nostro Paese, evidenziando altresí come le politiche inadeguate influenzano le economie e i mercati, e purtroppo volendo nascondere le realtà, aggrava inesorabilmente la situazione che al contrario avrebbe bisogno di affiancare l’impresa, la produzione, il lavoro, appunto il lavoro e di qui la domanda:
Si può mai accettare che il lavoro che ha fatto grande il Made in Italy sia quello meno pagato d’Europa?

«Nel recente aggiornamento del FMI e delle principali istituzioni economiche europee, l’Italia figura tristemente come fanalino di coda del G7 per crescita prevista nel 2024: solo +0,7% del PIL, a fronte di un +2,7% degli Stati Uniti e +1,4% della Germania. A ciò si aggiunge un dato ancor più allarmante: il reddito reale delle famiglie italiane è sceso dello 0,6% nell’ultimo trimestre del 2024, collocando il nostro Paese al penultimo posto tra i membri OCSE. – scrive il Antonio Lombardi Presidente Nazionale di Federcepicostruzioni – Molti leggono questi numeri come la fotografia di un declino. Noi, invece, li interpretiamo come l’ennesima sveglia ignorata da una classe dirigente che fatica a guardare oltre le scadenze elettorali, e che continua a sottovalutare le potenzialità straordinarie del nostro sistema produttivo.
L’Italia resta la seconda potenza manifatturiera d’Europa, con un peso del 2,2% sulla produzione industriale mondiale, superiore a quello di Francia e Regno Unito. – sottolinea Lombardi evidenziando come il tessuto industriale di questo Paese sia ancora vivo – Le PMI italiane, cuore pulsante del nostro modello economico, hanno dimostrato una straordinaria resilienza anche nei momenti più duri della pandemia, della crisi energetica e del blocco dei bonus edilizi.
Tra il 2020 e il 2022, il 58,6% delle imprese italiane con almeno 10 addetti ha attivato processi di innovazione. È un dato che troppo spesso viene ignorato nei dibattiti pubblici, ma che segnala una direzione chiara: le imprese italiane sono pronte al cambiamento, ma serve uno Stato capace di accompagnarle, non di ostacolarle.
Le ragioni della posizione arretrata dell’Italia nel G7 – per Lombardi – non sono dovute alla qualità delle imprese o dei lavoratori, bensì a ostacoli noti ma mai rimossi – ma a freni istituzionali – :
- Una burocrazia farraginosa, che rallenta ogni autorizzazione, appalto o innovazione.
- Una giungla normativa che cambia troppo spesso, scoraggiando investimenti strutturali.
- Un accesso al credito penalizzante per le PMI, in particolare nel Sud.
- Una carenza cronica di investimenti in ricerca e sviluppo, con la spesa privata in R&D ferma allo 0,8% del PIL.
Non bastano slogan, – prosegue il Presidente Nazionale di Federcepicostruzioni ritenendo sia necessaria una strategia Nazionale per l’Industria – serve una visione strategica condivisa per rilanciare l’Italia industriale:
- Una politica industriale chiara, con settori strategici ben individuati (costruzioni, energia, meccanica, tecnologie verdi).
- Investimenti pubblici mirati, non assistenzialismo, ma sostegno alla competitività.
- Riforma della burocrazia, con un sistema autorizzativo snello e digitale.
- Fiscalità di sviluppo, per premiare chi investe in tecnologie, capitale umano e transizione ecologica.
- Un piano nazionale per la formazione, che valorizzi gli ITS, rilanci il sapere tecnico e combatta la fuga di cervelli.
La risposta – per il Presidente Antonio Lombardi è – un nuovo patto tra imprese, istituzioni e territori».
Roma/Salerno, 15 maggio 2025