Il Comune di Eboli ha Pubblicato l’avviso per la partecipazione alla Comunità Energetica Rinnovabile (CER): più sostenibilità e maggiore risparmio. Cosa sono le CER come funzionano, come si costituiscono.
POLITICAdeMENTE
EBOLI – L’Amministrazione comunale avvia la procedura di partecipazione alla Comunità Energetica Rinnovabile (CER), aprendo la strada ad obiettivi strategici quali la riduzione dei costi in bolletta, la produzione locale e sostenibile di energia e il supporto concreto alla transizione ecologica. Il bando per la partecipazione arriva a conclusione di un lungo percorso iniziato già nel 2022 con un incontro pubblico. Da allora una serie di appuntamenti di informazione e sensibilizzazione hanno contribuito a creare le condizioni per la realizzazione della Comunità Energetica Rinnovabile.
«Gli obiettivi dell’iniziativa – spiega il sindaco, Mario Conte – ci consentiranno di ottenere maggiore sostenibilità ambientale, registrare benefici economici e sociali e favorire la partecipazione attiva della comunità. Da parte nostra, siamo impegnati nella comunicazione tra gli interessati, nel coinvolgere direttamente i cittadini e nella realizzazione di impianti e strutture».

L’adesione alla Comunità Energetica Rinnovabile prevede una partecipazione differenziata circa i ruoli, divisi tra consumatori, produttori e futuri produttori. «I benefici sul piano ambientale saranno notevoli – ricorda l’assessore all’ambiente, Nadia La Brocca -, dalla drastica riduzione delle emissioni di CO₂ fino alla produzione da fonti rinnovabili. Dal punto di vista economico e sociale, invece, si va dalla riduzione della spesa energetica attraverso l’autoconsumo fino al contrasto alla povertà energetica e all’equità nell’accesso all’energia».
L’avviso pubblico per la partecipazione alla Comunità Energetica Rinnovabile è già affisso all’albo pretorio insieme con il modello da compilare e presentare da parte degli interessati.
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Cosa sono e come funzionano le Comunità Energetiche: cosa sono e come funzionano –
Per Comunità Energetica Rinnovabile (CER) si intende un gruppo di persone – privati cittadini, aziende, enti, che uniscono le loro forze e collaborano per autoprodurre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili. In Italia le CER sono regolate da norme recenti contenute nel Decrato Milleproroghe 162/2019 e previste da una Direttiva Europea.
Da un punto di vista giuridico le comunità energetiche da fonti rinnovabili nascono di recente, ma in Italia il concetto di comunità elettrica si può far risalire addirittura alla fine dell’Ottocento: si trattava di cooperative di montagna che con la produzione locale soddisfacevano il proprio fabbisogno energetico. In Europa lo sviluppo delle comunità energetiche da fonti rinnovabile risale in realtà agli anni ’70, ma è solo negli anni Duemila che le CER trovano slancio grazie ai progressi tecnologici e alla liberalizzazione del mercato dell’energia.
Chi fa da parte di una Comunità Energetica Rinnovabile contribuisce a ridurre le emissioni di anidride carbonica e la dipendenza dalle fonti fossili, usando l’energia rinnovabile autoprodotta dagli impianti fotovoltaici della Comunità stessa e mettendo a disposizione di altri quella non utilizzata.
Cosa è una comunità energetica
Una CER (Comunità Energetica Rinnovabile) è un soggetto giuridico nuovo che aggrega privati cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e PMI che scelgono di cooperare e unire le forze per produrre, scambiare e utilizzare energia elettrica da fonti rinnovabili. In pratica, cosa sono le comunità energetiche? Sono una forma di associazione che si pone l’obiettivo di essere il più possibile autosufficiente e diminuire la propria dipendenza dal sistema elettrico nazionale.
La fonte di produzione più comune è il fotovoltaico, in quanto di facile installazione e con costi ormai molto competitivi, anche grazie a incentivi e detrazioni fiscali.
Ciascun membro della comunità è coinvolto nelle varie fasi di produzione, consumo e scambio di energia, e ne promuove un uso consapevole e sostenibile grazie a un nuovo modello socioeconomico virtuoso.
Oltre a sfruttare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, le comunità energetiche rinnovabili riducono lo spreco di un bene fondamentale come l’elettricità. Maggiore sarà la loro diffusione, infatti, e più sarà possibile soddisfare il fabbisogno energetico delle comunità in modo sostenibile e circolare (perché l’energia non utilizzata viene messa a disposizione degli altri), contribuendo allo stesso tempo a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione (perché le CER non utilizzano energia prodotta da fonti fossili).
Come funziona una comunità energetica
Far parte di una Comunità Energetica permette di condividere energia elettrica da fonte rinnovabile autoprodotta o prodotta da altre persone vicine. Ma come funziona nella pratica una comunità energetica? Vediamolo in questa piccola guida.
Una volta istituita l’associazione tra i membri della comunità e messi in funzioni gli impianti, la propria abitazione o la propria azienda o un ente, resterà sempre e comunque collegata alla rete di distribuzione dell’energia. La condivisione dell’energia avviene, infatti, in maniera “virtuale”, cioè utilizzando la rete elettrica esistente: i membri della comunità prelevano l’energia di cui hanno bisogno dalla rete, pagandola al proprio fornitore; tuttavia, se parte di quella energia viene consumata in un momento in cui gli impianti di produzione della comunità stanno immettendo energia in rete, quell’energia potrà essere considerata “condivisa” dalla comunità stessa e beneficiare di un incentivo economico. Questo contribuirà, a posteriori, a ridurre la spesa energetica e a promuovere progetti con finalità sociali e ambientali nel territorio.
Grazie alla produzione rinnovabile della Comunità, si potrà contenere i costi per l’energia, abbattere drasticamente l’emissione di CO2 ed essere protagonista attivo della lotta ai cambiamenti climatici.
Comunità Energetica Rinnovabile Eboli
Comunità Energetica Rinnovabile Eboli Manifestazione di interesse
Eboli, 30 luglio 2025