Massimo Cariello si racconta dai microfoni di POLITICAdeMENTE. L’occasione è il festeggiamento dei 100 anni dell’Ebolitana Calcio 1925. E tra un passato da capo tifoso Ultras a quello di Sindaco della Città di Eboli, tra la passione per il calcio e quella del Palazzo, con un piede nel pallone e l’altro nella Politica, affronta i temi oggetto delle ultime polemiche che hanno interessato: tifoseria, Dirigenza dell’Ebolitana, Amministrazione e il Sindaco Conte.
da POLITICAdeMENTE il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Da Ultras dell’Ebolitana a Sindaco della Città di Eboli, e ancora da Sindaco eletto con consensi altissimi fino a raggiungere l’83% e da Politico navigato al “tonfo”, a tifoso dell’Ebolitana la sua squadra del cuore, raccontiamo in una videointervista quella che è stata la parabola di Massimo Cariello, del suo impegno giovanile per il calcio, diviso tra la tifoseria per le sue Squadre l’Ebolitana e Il Torino. E proprio da tifoso della squadra cittadina che si distingue come uno dei più accaniti capi Ultras. Erano gli anni ’90, anni della prima Amministrazione Rosania. L’amministrazione che si distinse come quella della “Primavera Ebolitana“, che portò in Comune un gruppo di persone che appartenevano alla Sinistra alternativa e antagonista, dopo gli anni bui di quella tangentopoli che abbatté intere classi politiche: alcune sconfitte dal voto, altre sbaragliate dalla Magistratura, altre ancora eliminate dalle manette. Cariello fu intercettato da Rosania che gli affidò l’incarico di Assessore alle attività Giovanili, di seguito si candidó e fu tra i primi eletti in consiglio Comunale con Rifondazione Comunista. Si candidó anche alla Provincia e fu eletto tra i più votati, ricoprendo l’incarico di Assessore Provinciale. A quel tempo con Cariello alla Provincia, Gerardo Rosania alla Regione e Vincenzo Aita al Parlamento Europeo Rifondazione raggiunse il suo massimo.
In occasione del centenario dell’Ebolitana 1925, l’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello ha risposto alle numerose domande postegli da POLITICAdeMENTE, presso la centralissima sede del Coordinamento dell’Ebolitana. Si è parlanto di calcio, dell’Ebolitana, dei festeggiamenti per il centenario del Club azzurro e delle polemiche che ne sono seguite, Cariello, suo malgrado, nella narrazione e negli accostamenti di fatti politici e circostanze varie del passato e contemporanee, ha commentato le vicende politiche locali e regionali. E li parlando delle polemiche che sono seguite a quella Festa voluta dalla tifoseria ma condivisa dalla proprietà e forse per “dovere” anche dall’amministrazione Comunale, l‘ex sindaco ha espresso un giudizio critico sulla classe dirigente attuale, sottolineando la necessità di una politica più vicina ai cittadini e orientata a principi di trasparenza amministrativa e partecipazione democratica.

Riavvolgiamo il nastro. L’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, nel corso dell’intervista, nello Store dell’Ebolitana 1925, ha offerto una prospettiva critica sulla classe dirigente attuale, accusandola di essere distante dai reali bisogni della popolazione. Ha ribadito l’importanza di una politica vicina ai cittadini, che possa recuperare credibilità attraverso la partecipazione democratica e un forte coinvolgimento della comunità.
Un punto cruciale del suo intervento parlando, parlando di calcio e di tifo ha riguardato la trasparenza amministrativa, definita da Cariello “un requisito essenziale per ristabilire un rapporto di fiducia con i cittadini“. Ha inoltre evidenziato la responsabilità degli amministratori, che devono rispondere delle proprie scelte non solo a livello istituzionale, ma anche etico.
Cariello, parlando degli impianti sportivi, Stadio Dirceu, Pista di Atletica leggera, PalaSele, rispondendo alle accuse del Sindaco di Eboli Mario Conte di non aver saputo spendere i fondi precipuamente destinati per le Universiadi, ha voluto ricordare oltre che aver utilizzato i fondi appropriatamente, anche i successi che si sono ottenuti in tutti gli avvenimenti sportivi che si sono svolti, e poi ha affrontato il tema dello sviluppo locale in generale, inteso come un’opportunità da costruire valorizzando le risorse del territorio, sostenendo le imprese e creando un dialogo costruttivo con il mondo dell’associazionismo e del volontariato, sottolineando che la politica deve abbandonare le logiche di potere per tornare a essere uno strumento di crescita collettiva, specie in una realtà come Eboli che necessita di una visione strategica e di decisioni concrete.
L’intervista che pur parlando di spot, di calcio e di tifo ha rappresentato un appello a riflettere sulla responsabilità politiche che ciascuno deve assumersi, sul dovere di servire il bene comune e sul valore di una democrazia partecipata. Cariello ha ribadito che solo una classe dirigente rinnovata e coerente potrà restituire fiducia e speranza al territorio
Buon ascolto.
Ad intervistare l’ex Sindaco Cariello è stato Massimo Del Mese animatore di POLITICAdeMENTE
Eboli, 10 settembre 2025