Landolfi (PD) il PdL salernitano inascoltato dal Governo “amico”

Una filiera istituzionale, che tra Governo Nazionale, regionale e provinciale non fa arrivare i fondi promessi per l’alluvione nella Piana del Sele.

Landolfi: “L’appello a Tremonti del Pdl provinciale è patetico e appare come la rabbia di uomini che protestano contro se stessi”.

Nicola Landolfi

SALERNO – Uomini che protestano contro se stessi! Non è la prima volta che accade, da quando c’è Edmondo Cirielli e i suoi uomini, ormai ci si è abituati alle sortite contro il Governo Nazionale e quello Regionale. Le occasioni sono state diverse, le ultime in ordine di tempo sono la questione del Termovalorizzatore e l’ostinata volontà di realizzare una ulteriore Provincia “Principato di Salerno“, con velleità “principesche” abbondantemente fuori stagione.

Entrambe le azioni politiche, però,  sono caratterizzate da motivazioni, che vanno contro se stessi e i governi che essi stessi hanno contribuito a formare. Nel caso del Termovalorizzatore, Cirielli preannunciò il suo voto contrario in parlamento, come risposta alla decisione del Governo di affidare a Stefano Caldoro ogni decisione per andare oltre la lotta De Luca-Cirielli. Nel caso della nuova Regione che coincide con la Provincia di Salerno, ha motivato la proposta in aperta protesta contro Governo Nazionale e Regionale, circa le risorse economiche assegnate alla Provincia di Salerno, nettamente inferiori rispetto al suo naturale concorso.

L’appello che la classe dirigente di centro-destra provinciale, secondo il segretario provinciale del Partito Democratico è fuori luogo e addirittura fa emergere lo scollamento che il centro destra vive a livello nazionale, riguardo alle attenzioni giuste, che non siano quelle “clientelari” e anti sudiste della Lega Nord.

A tale proposito secondo Nicola Landolfi: “E’ il caso di ricordare che il Pdl governa, contemporaneamente, a livello nazionale, regionale e provinciale. Una condizione ideale per essere coerenti e conseguenti con l’”aria” che esce dalla bocca.

Pur rappresentando, ovunque, esecutivi e governi, non riescono nemmeno ad avere le somme dovute per l’alluvione nella Piana del Sele! Davvero un capolavoro di filiera istituzionale, una forma di federalismo virtuoso che, di fatto, precede la nascita della ‘Nuova Regione Longobarda’. E, poi, magari, del sacro Romano Impero..

L’appello a Tremonti – continua Landolfi – è patetico: la stessa parte, lo stesso Governo! Ci vuole un Consiglio dei Ministri e un provvedimento! Tutto qui. Altro che appelli e sottoscrittori.

E’ il segno che già adesso la nuova regione longobarda ha pochi poteri e zero risorse.

Ovviamente, dopo la nuova regione, per avere quello che è dovuto ai nostri territori, si potrà sempre fare ricorso a un nuovo Stato…”.

Salerno, 13 gennaio 2011

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