Solidarietà agli studenti dell’Università Orientale di Napoli

Solidarietà e sostegno agli studenti e al movimento studentesco dell’Università Orientale di Napoli.

Condanna senza appello per il Rettore Viganoni che ha chiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine poi sfociato in violenza esercitata contro gli studenti.

Scontri studenti e forze dell'ordine

NAPOLI – A seguito delle tensione tra studenti e forze dell’ordine nei pressi dell’Universita’ Orientale di Napoli. culminati in scontri tra poliziotti e studenti, L’RdB/USB Università della Regione Campania ha denunciato la gravità degli episodi.

RdB/USB con una nota ha definito vergognoso, anche l’attestato di condivisione e vicinanza con il Rettore Viganoni, scritto da CGIL, CISL, UIL e CISAL che in una comunicazione hanno abusivamente usato la sigla RdB.

I responsabili del sindacato a tale proposito hanno dichiarato: “Prendiamo le distanze da queste organizzazioni e dai loro dirigenti, come prendiamo le distanze dal comportamento del Rettore Viganoni, che invece di aprire un confronto con i suoi ragazzi, è ricorso alla Polizia di Stato per operare uno sgombero di uno spazio pubblico occupato dagli studenti.

L’autorità di un Rettore – continua la nota –  si esercita con l’autorevolezza e non con la forza: nel caso specifico degli spazi dell’ex mensa, all’Orientale di Napoli, si è dimostrato che la repressione e la brutale incapacità politica soccombono davanti ad una rivendicazione di spazi di libertà e di libera espressione per una vera Università Sociale “tutta da costruire” e da “condividere” con chi lavora, studia e fa ricerca, lontano da sudditanza e superate gerarchie/rappresentanze politiche e sindacali.

L’Unione Sindacale di Base ha voluto solidarizzare con gli studenti dichiarando con fermezza: “Sosteniamo le iniziative del movimento studentesco con cui condividiamo la lotta contro la precarietà e la devastazione dei beni e servizi comuni a cominciare dalla ricerca e dalla formazione pubblica nel nostro paese. Dall’Università e dalla Scuola, la generazione senza futuro, sfida la classe dirigente di questo paese con una pretesa di cambiamento che ha urgenza di risposte e di nuova contrattazione e sociale. Le istituzioni e le loro “riformate” governance non possono né nascondersi né rifiutare quel confronto che chiedono i lavoratori e i loro figli, al Rettore Viganoni e a tutti i rettori d’Italia.

Purtroppo come al solito la forza prende sempre il sopravvento, specie quando si ha paura del confronto. In un momento così difficile, con un paese allo sbando, governato da falsi riformatori, che a colpi di scimitarra stanno demolendo l’Italia e tutte le garanzie democratiche, il buon senso vorrebbe che almeno i giovani, le scuole, le università, i luoghi di lavoro fossero luoghi di confronto e di democrazia,  e come sempre avviene nei momenti difficili anziché stringersi con chi vive difficoltà e cerca con il proprio impegno di modificare le cose, si arriva a scontri irragionevoli.

Il Rettore Viganoni o qualsiasi altro si dovrebbe preoccupare di semplificare i percorsi formativi dei giovani all’interno delle Università, piuttosto di sopprimere i loro slanci di proteste giuste e costruttive, valorizzando i titoli di studio, dovrebbe protestare quando i giovani vengono assunti con contratti part-time e  con stipendi da fame, incuranti se vuoi che in questo modo si sottovaluta le università e si sottovaluta anche il prestigio dei Rettori.

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