Duro attacco di Cardiello al Ministro Severino. Il Senatore ha minacciato di non appoggiare il Governo se non rivede le circoscrizioni giudiziarie.
Intanto il Sen. Cardiello aderisce all’iniziativa indetta dalle associazioni cittadine per salvare la sezione distaccata del Tribunale di Eboli. Il Governo vuole sopprimere 45 Tribunali e 220 Sezioni distaccate.
ROMA – Ieri in Commissione Giustizia è avvenuto un duro scontro politico tra il Senatore Franco Cardiello e la Ministra Severino in merito alla soppressione del Tribunale di Sala Consilina e della Sezione distaccata di Eboli, ammonendo alla stessa che si trattava di una scelta non equilibrata e fatta a tavolino senza conoscere le istanze del territorio.
Nella circostanza il Sen. Cardiello ha rammentato che tali soppressioni renderanno il territorio a Sud della Provincia di Salerno privo di un presidio giudiziario e pertanto i cittadini saranno costretti a sobbarcarsi di ulteriori spese per avere una giustizia denegata.
Approvato in tarda sera, infine, un ordine del giorno (1.101) a firma Cardiello e altri che impegna il Governo a osservare i criteri stabiliti nella legge delega fatta dal Parlamento per selezionare i Tribunali da sopprimere o accorpare. Intanto il Sen. Cardiello aderisce all’iniziativa indetta dalle associazioni cittadine per salvare la sezione distaccata del Tribunale di Eboli.
“Sulla legge delega di revisione delle circoscrizioni giudiziarie dal governo ci attendiamo una riflessione seria e soprattutto ponderata. – dichiarato il senatore del Pdl Franco Cardiello – Infatti non è possibile determinare la completa chiusura 45 Tribunali e 220 sezioni distaccate senza considerare quelle che sono le esigenze del territorio e della popolazione. In particolare nella provincia di Salerno sarebbe a rischio chiusura la sezione distaccata di Eboli, la più grande d’Italia, e il Tribunale di Sala Consilina con gravissime ripercussioni sui cittadini.
Purtroppo – conclude Cardiello – oggi dal ministro Severino non sono arrivate opportune rassicurazioni ed in particolare la volontà di dialogare su questo tema. Non si tratta di annullare qualsiasi chiusura, che si impone invece in una logica di riduzione dei costi, ma piuttosto di arrivare ad un razionale ridimensionamento degli uffici giudiziari tenendo in considerazione le effettive esigenze territoriali. Se questo non avverrà è evidente che il governo non potrà contare più sul mio sostegno”.
Eboli, 6 luglio 2012.