Cardiello(PdL) e le Lampade a Led: Prime grane per il nuovo Assessore all’Ambiente

1000 lampade votive a Led, donate da una società privata che non hanno visto “mai la luce” nei loculi del Cimitero di Eboli.

Il nuovo Assessore all’ambiente Ilario Massarelli, fresco di nomina, faccia chiarezza in merito, dicendo se si conosceva il progetto Votiva+ nella sua interezza.

Damiano Cardiello

EBOLI – Il consigliere del Popolo delle Libertà Damiano Cardiello in merito alla risposta dell’ex assessore all’ambiente Magliano riguardo la vicenda delle lampade votive. Si ricorderà l’interrogazione del giovane comsiliere comunale del Pdl, che aveva ad oggetto 1000 lampade votive a led donate da una società privata e che non hanno visto “mai la luce” nei loculi del Cimitero di Eboli.

“Più volte sono stati fatti dei controlli – scrive Cardiello – per garantire l’effettivo montaggio delle Lampade a Led, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: il Cimitero di Eboli è una questione poco trasparente.

L’ex Assessore Carmine Magliano – prosegue il Consigliere del PDL – risponde il contrario del contenuto dell’interrogazione, affermando che tutte le lampade sono state installate su circa 1000 tombe e che è umanamente impossibile riportare la via delle suddette.

Tralasciando l’incapacità della Giunta Melchionda a fare chiarezza – conclude Damiano Cardiello (riportare il nome di qualche vialetto cimiteriale non mi sembra umanamente impossibile), occore ricordare che “gli altri fini” della ditta Nolo Service sono solo accuse gratuite usate per aggirare il problema, mentre si evidenzia come l’adesione al progetto votiva+ ha delle conseguenze tutte favorevoli per la ditta Gesco srl che ha fornito il materiale in maniera grauita. L’equazione è semplice: più lampade a led installo nei Comuni, più certificati bianchi energetici ricevo dal Ministero dell’Ambiente, dunque più guadagno incamero.

L’Assessore all’ambiente Ilario Massarelli, fresco di nomina, faccia chiarezza in merito, dicendo se si conosceva il progetto Votiva+ nella sua interezza.

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Eboli, 6 settembre 2012

3 commenti su “Cardiello(PdL) e le Lampade a Led: Prime grane per il nuovo Assessore all’Ambiente”

  1. Concorrenza sleale. Ancora una volta, contro il Made in Italy… a spese dei cittadini italiani. Il caso è di quelli spinosi: stiamo parlando di un intreccio fra lampade a led, cimiteri, certificati bianchi e patrocini abusivi. Siamo intervenuti, una volta venuti a conoscenza del caso, presentando una risoluzione in Regione.
    Parallelamente IL MOVIEMNTO 5 Stelle ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica, uno alla Corte dei Conti ed uno all’Authority per la Concorrenza.

    I fatti
    La Regione Emilia-Romagna con la firma dell’Assessore Gian Carlo Muzzarelli ha inviato a tutti i comuni una circolare (http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/REGIONE%20PEC%20VOTIVA%2B.pdf ) dove si invitano le amministrazioni ad aderire ad un progetto patrocinato dalla regione stessa, per le lampade votive dei cimiteri “gratuite” (in realtà pagate con denaro dei cittadini, i famosi CERTIFICATI BIANCHI (http://it.wikipedia.org/wiki/Certificato_bianco). Facendo direttamente pubblicità ad una azienda commerciale, la Gesco srl con sede in Toscana, di cui non siamo stati in grado di individuare stabilimenti produttivi sul territorio e nemmeno esperienza nel settore della produzione di lampade votive e più in generale di lampade a led. L’unica cosa rintracciabile è il sito dell’azienda, riconducibile ad un assessore PD di un comune toscano.

    Concorrenza sleale
    Troviamo scorretto, per non dire di più, oltre che non legittimo sotto il profilo amministrativo, che la Regione privilegi attraverso un patrocinio un’azienda piuttosto che un’altra, invitando direttamente i Comuni ad aderire ad un progetto commerciale finanziato con denaro dei cittadini. Ancora più tragicomica la situazione se si tiene presente che si danneggiano le aziende del territorio che producono lavoro ed occupazione a favore di aziende “passamano”. Lo si può definire un patrocinio abusivo. La nostra tesi è avvalorata da un parere, in un caso analogo, datato giugno 2011, del Garante per la Concorrenza, l’attuale Ministro Antonio Catricalà, e una circolare ministeriale (la Uce 000901 del 16 febbraio 2010) che definisce “non opportuno fornire adesioni e concedere patrocini a iniziative che abbiano, anche indirettamente, un fine lucrativo”, ricadendo, infine, in una fattispecie prevista dal Regolamento CE n. 597/2009 del Consiglio dell’11 giugno 2009 relativo alla “Difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri della Comunità Europea. Con la sua iniziativa il nostro caro Assessore penalizza fortemente le realtà emiliane che lavorano nel campo dell’illuminazione a led, con particolare riferimento a quelle specializzate nella sostituzione delle lampade votive. Queste aziende stanno già perdendo commesse, e saranno costrette a ridurre il personale, se non a chiudere e per che cosa? Per finanziare una partita di giro di cui è protagonista questa Gesco SrL, che non ha esperienza nel settore votivo e si limita a comprare e rivendere lampadine fatte in Cina. E’ questa la maniera di difendere l’occupazione? Interveniamo prima che si apra una crisi occupazionale.

    Lo stravolgimento dei certificati bianchi
    I certificati bianchi sono nati per premiare il risparmio energetico. Purtroppo il loro nobile fine è spesso travisato: i soldi pubblici e gli incentivi, come frequentemente accade, fanno gola agli “avvoltoi” che imbastiscono attività al solo scopo di rastrellare i contributi. Il Movimento 5 Stelle è favorevole da anni allo sostituzione dell’illuminazione votiva (e non solo) con la più conveniente illuminazione a led. E’ necessario però controllare che, come in questo caso, i contributi siano attribuiti correttamente. Sarebbe stato più opportuno, ad esempio, che la regione coordinasse, attraverso intercenter, un acquisto complessivo di lampadine, consentendo quindi che il vantaggio economico dei certificati bianchi rimanesse nelle casse pubbliche. Oppure che si fosse selezionata una Esco attraverso un bando ad evidenza pubblica. Infatti l’inganno del progetto Votiva+ (così ha denominato la Gesco questa sua iniziativa lucrativa) è proprio nel fatto che i comuni, nel momento della firma del contratto per la fornitura di lampadine, cedano all’azienda i diritti ad incassare e rivendere i certificare bianchi. Milioni di Euro messi tutti insieme. In secondo luogo, crediamo che sarebbe opportuno “premiare” con questi certificati chi DAVVERO risparmia, misurando il consumo prima e dopo l’installazione cosa che in questo caso non avviene. Essendo poi che la contribuzione applicata ai “led votivi” consente, per Gesco srl, di ripagare anche quattro volte il costo della lampadina (0,2 centesimi di costo per lampadina contro l’oltre euro di certificato pubblico), c’è il rischio che i prodotti vengano acquistati al solo scopo di intascare il contributo pubblico, senza poi procedere all’installazione. Ma quale certificato bianco consente di ripagare quattro volte un acquisto? Pensiamo ad esempio se con i certificati bianchi applicati ai frigoriferi in classe si ripagasse cinque volte il costo del frigorifero…

    Ricapitolando: i certificati bianchi non si possono applicare per prodotti diversi dal MADE IN ITALY, per cui i soldi la GESCO SRL li dovrà restituire, ma …al Comune di Eboli chi li avrà sollecitati ?? Avranno avuto pressioni esterne ??? Bisognerebbe indagare anche su questo aspetto…avere prodotti gratis ma a carico dell’Erario è lecito ???

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  2. Sono venuto a conoscenza , non direttamente ma mi è stato riferito nel cimitero da una persona a me non nota incontrata per caso mentre facevo visita ai miei cari defunti, che ci sarebbero persone che , con scrittura privata, vendono loculi che in realtà dovrebbero essere o assegnati o la cui procedura di assegnazione dovrebbe essere gestita con ben altre forme.
    Ritengo, dal tono della conversazione avuta con questa signora, che i soldi finiscano nelle tasche di questo fantomatico personaggio.
    Come al solito tutti sanno tutto ma nessuno ne parla esplicitamente.
    Non posso fare una colpa a chi avendo avuto un lutto in famiglia è disposto a tutto per tumulare il proprio caro ma mi è sembrato giusto rendere pubblica questa cosa.
    So che non servirà a nulla visto che per cose molto più macroscopiche nessuno si muove ma sentivo di doverlo fare.

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