Gabbie salariali: Italia divisa anche nei sondaggi

Le gabbie salariali oltre a dividere i partiti dividono anche gli italiani

Secondo un sondaggio della Ipr Marketing: il 75% è favorevole al Nord, mentre il 70% è contrario al Sud.

Bonanni Angeletti Epifani
Bonanni Angeletti Epifani

ROMA – Le gabbie salariali oltre a, dividere i partiti dividono anche gli italiani. Tutto è iniziato da uno studio di Banchitalia che nei giorni scorsi rendeva pubblico e del quale, la Lega Nord ed il Ministro Roberto Calderoli, hanno preso in esame solo quello che faceva comodo per introdurre la discussione sui salari. Calderoli sostenendo che il costo della vita al Sud è più basso rispetto al Nord di circa il 16%, ha ipotizzato la reintroduzione delle “gabbie Salariali”.

Per sapere cosa ne pensavano gli Italiani ci ha pensato un sondaggio della Ipr Marketing su un campione di 1.000 cittadini. La differenza è sostanziale soprattutto tra Nord e Sud. Infatti, il consenso alla proposta di adeguare i salari al costo della vita nelle singole Regioni e’ fortemente influenzato dall’area di residenza, e così in particolare, al Nord 3 cittadini su quattro sono favorevoli alla proposta, mentre al Sud, invece, i contrari arrivano a quota 70%. La situazione è in parità tra i cittadini del Centro: sono contrari il 52%.

Prosegue l’opera di disgregazione dell’unità nazionale ad opera del Governo del Premier Silvio Berlusconi su spinta della Lega Nord di Umberto Bossi. Un’opera che è iniziata con il dirottamento dei fondi FAS destinati al Sud e finiti agli agricoltori del Nord; con il finanziamento di 4 miliardi di euro alla Sicilia e niente per il resto del Sud e prosegue con le “gabbie salariali”, una proposta scellerata che non tiene conto di tanti altri elementi, come per esempio che la differenza salariale già è operante e un lavoratore del Sud percepisce mediamente 5.500 euro in meno rispetto ad un suo collega del Nord.

Oltre ai partiti di opposizione e ai sindacati è fortemente contraria anche la Confindustria.

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