“2012 DA 14”: L’asteroide di San Valentino

L’asteroide di San Valentino sorvolerà il nostro cielo venerdì alle 20.30, alla velocità di 30mila chilometri l’ora, ha un diametro di 50 metri e pesa quanto 32 aerei “boeing 747”.

Ci sono pericoli di collisione? Transiterà ad una distanza di circa 30 mila Km dalla Terra e la sua orbita è tale da escludere qualsiasi possibilità di collisione: nemmeno con i satelliti metereologici e delle telecomunicazioni che stanziano su orbite distanti 37 mila km.

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di Erasmo Venosi
astrofisico

ROMA – Due  incomprensibili sigle materializzano eventi nel nostro cielo: “2012 DA 14” e “C 2011/L4”. La prima sigla si riferisce all’asteroide che, questa serai transiterà “vicinissimo” alla Terra e romanticamente battezzato,  “l’asteroide di San Valentino” mentre la seconda sigla è riferita alla “cometa di Pasqua”: una cometa che “passa” ogni 110 mila anni e che,  formatasi  nella “nube di Oort” ha impiegato milioni di anni,  per arrivare nel nostro sistema Solare.

Molti pensano che il sistema solare termini con l’orbita di Plutone che è il pianeta più lontano, ma l’influenza del Sole (interazione gravitazionale) si estende 3000 volte e, circa a metà della distanza con le stelle più prossime. Questo spazio è riempito da un immenso serbatoio di comete, asteroidi e materiale residuo della formazione solare, che viene chiamato “Nube di Oort”. La “fabbrica” degli asteroidi è denominata “Fascia di Kuiper” e si estende dall’orbita di Nettuno a circa 4,5 miliardi di Km dal Sole fino a una distanza almeno doppia. Il nostro pianeta è letteralmente assediato da una serie di oggetti vaganti che sono classificati, potenzialmente pericolosi per la Terra quando la distanza tra l’orbita di questi corpi e l’orbita terrestre è di 45 milioni di Km (0,3 UA ; unità astronomiche) e in tal caso gli astronomi parlano di NEO (Near Earth Objects) “oggetti prossimi alla Terra”.

Questi NEO si originano nella regione compresa, tra le orbite di Giove e Marte e si stima l’esistenza di un milione di asteroidi di ogni forma e misura. Gli asteroidi classificati sono circa 170 mila e vanno da “Cerere” con un diametro, pari alla distanza tra Milano e Reggio Calabria a oggetti con diametro di pochi metri. Gli asteroidi con diametro maggiore di 200 Km sono meno di cento. Ma come si è formato un asteroide? Sono il residuo del materiale di formazione di un pianeta in fase di aggregazione e che, non si è mai completata a causa della interferenza della forza di gravitazione di Giove.

Noi terrestri abbiamo “toccato” due asteroidi. Dodici anni fa la sonda NEAR della NASA è atterrata sull’asteroide Eros mentre nel 2005 la missione giapponese,  Hayabusa ha collocato una piccola sonda sull’asteroide Itokawa, raccogliendo un po’ di materiale che ha riportato sulla Terra atterrando in Australia nel 2010 , dopo un viaggio di 6 miliardi di  Km tra andata e ritorno.  Rimane da capire il meccanismo che,  opera spingendo fuori dalla Fascia Principale i NEO e determina posizioni orbitali che, possono rappresentare un pericolo per la Terra. La teoria più accreditata indica nell’azione dei campi gravitazionali di Giove e degli altri pianeti maggiori la causa che, “genera” i NEO  e la loro  frantumazioni quando collidono . A questa causa  si aggiunge  il cosiddetto “effetto Yarkovsky”.

Questo “effetto” è costituito dalla  spinta che,  gli asteroidi ricevano dalla radiazione solare. Effetto misurato nel 1999 a seguito di osservazioni radar condotte sull’asteroide 6489 Golevka. Gli asteroidi ruotano sul proprio asse e nella fase di esposizione ai raggi del Sole (una specie di giorno dell’asteroide) si riscaldano,  per poi raffreddarsi “durante la notte”. Questa differenza di calore tra “giorno” e “notte” determina uno squilibrio che,  produce una forza che su asteroidi non troppo massicci genera una piccola accelerazione.

La verifica di questo effetto misurato in 9 anni sull’asteroide Golevka ha consentito di verificare che, la deviazione  prodotta è stata pari a 15 km. Da questo si può dedurre che, una tale forza applicata per milioni di anni può modificare l’orbita degli asteroidi spingendoli fuori dalla Fascia Principale e portarli in vicinanza della Terra. Comunque un asteroide è potenzialmente pericoloso quando la sua distanza dalla Terra è inferiore a 8 milioni di Km e il suo diametro è di almeno 110 metri.. Questa doppia condizione,  porta alla classificazione dell’asteroide come PHA (Potentially Hazardous Asteroid) “asteroide potenzialmente pericoloso”.

Una rete di controllo globale degli asteroidi denominata Spaceguard Survey,  lanciata nel 1989 dalla Nasa si pone l’obiettivo di scoprire  gli asteroidi di diametro superiore al Km. Esiste anche una scala di valutazione della pericolosità dei NEO la “scala di Torino” una sorta di scala Mercalli degli asteroidi e va da zero a dieci. Il controllo e monitoraggio degli steroidi è molto importante,  considerato i rilevantissimi effetti che potrebbero  determinare colpendo la Terra. Le due sentinelle italiane si chiamano ADAS che  si trova ad Asiago e CINEOS sul Gran Sasso. L’asteroide di “San Valentino” viaggia a una velocità di 30 mila chilometri l’ora,  ha un diametro di 50  metri, pesa quanto 32 aerei “boeing 747”, transiterà ad una distanza di circa 30 mila Km dalla Terra e la sua orbita è tale da escludere qualsiasi possibilità di collisione: nemmeno con i satelliti metereologici e delle telecomunicazioni che stanziano su orbite distanti 37 mila km. Il transito è previsto alle ore 20.30 di venerdì prossimo.

Asteroide 2012 DA 14
Asteroide 2012 DA 14

http://vimeo.com/groups/skysthelimit/videos/15166379
(link con video  del sistema solare che mostra le posizioni di tutti gli asteroidi a partire dal 1980. Come  gli asteroidi sono scoperti vengono aggiunti alla mappa e evidenziati in  bianco in modo da poter distinguere  i nuovi).

Roma, 15 febbraio 2013

1 commento su ““2012 DA 14”: L’asteroide di San Valentino”

  1. Di certo l’asteroide 2012 DA 14,dai suoi 30.000 km e rotti non rappresenta un rischio reale x il pianeta,non sarà attratto dal magnetismo terrestre,ma la cronaca del piccolo meteorite,ha dimostrato tutta la vulnerabilità del globo,a dispetto dell’arroganza dei suoi abitanti.
    I migliori auguri ai feriti,ma da questa vicenda dovremmo trarre spunti di riflessione:il Cosmo ci insegna l’umiltà,invito le persone a vedere cultura su tv come focus e la sua “storia dell’Universo”,fatte egregiamente,che ci dimostra di quanta boria e fatterelli è intrisa la cultura umana compresa la religione,difatti lo spaccato del MULTI-UNIVERSO che si delinea è di una immensità spaio temporale rimarginabile,come infinita è solo l’arroganza del genere umano!

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