Messaggio delle ACLI di Salerno per il 25 APRILE

25 Aprile: ereditiamo Libertà per generare Cittadinanza attiva.

“Non lasciamoci rubare la Speranza; i Giovani siano custodi del presente per il Futuro dell’Italia!”

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SALERNO – Ci prepariamo alla giornata del 25 Aprile per ricordare i sacrifici e le speranze con cui superammo la terribile crisi della nostra identità nazionale con il cuore pieno di angoscia e di timore.
 La nostra Patria, è paralizzata da un momento di grande difficoltà, per una crisi economica che è causa e conseguenza di una crisi sociale, politica ed antropologica.

Sembra che la politica, “quella nobile e buona, sia oscurata da una nube di rabbia e di discordia che non sappia dare risposta ai drammatici interrogativi che ciascuno si pone.

E persino il ricordo della capacità di ribellarsi all’ingiustizia ed al degrado della persona umana e della vita civile, che fu la virtù italiana nei momenti drammatici della guerra e della occupazione straniera, appare lontana ed impossibile. Così muore la Memoria storica e con essa la Speranza; una
 Speranza, che non vogliamo perdere, che come ammoniva Papa Francesco, dobbiamo custodire, perché non ci sia rubata. Questo 25 aprile, diverso dagli altri, ci offre una feconda e propizia opportunità: riscattare una Storia di libertà, fatta con gesti eroici e conquiste, che hanno consentito a generazioni di Italiani di vivere e godere in libertà quel Bene Comune, a cui non abbiamo saputo dare una Visione. Eredità preziose, quelle della libertà e del benessere, che abbiamo dissipato in individualismi ed umane avarizie, barattando spesso i nostri diritti con vantaggiose sudditanze.

L’appello delle Acli è dunque, agli uomini e donne di buona volontà, per spronarli a non perdere la Speranza, ad operare con coraggio, non solo in difesa dei valori sui quali i nostri Padri hanno ricostruito il volto e la dignità della nostra Patria, ma anche per lottare contro il declino, prima civile, poi anche politico ed infine economico e sociale.

Un anno pieno di significati e di presagi; il centenario di Dossetti, testimone credibile della Patria Italia, Capo della Resistenza e fondatore della Costituzione, la più bella del mondo, un maestro del pensiero cristiano, ispiratore di libertà e di fraternità.

A questo il 70° del Codice di Camaldoli, che studiato e preparato clandestinamente nella Università e nelle Associazioni cattoliche, avrebbe ricostruito il nostro Paese, promuovendo ribellione alla ingiusta sopraffazione che offendeva la nostra coscienza civile e cristiana.
 L’anno dei ribelli per amore; non per vendetta, non per una volontà di guerra, non per settarismo, ma per amore.
 Per quanto sia pesante oggi il disamore per la politica trista, per quanto drammatiche siano le condizioni del lavoro, per quanto possa essere paralizzante la sfiducia, per quanto sia scandalosa l’assenza dei Cristiani, nulla è perduto se non viene meno la Speranza ed il coraggio.
La prova, affrontata con coraggio, ci renderà forti.

Salerno, 24 aprile 2013

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