Il Pianeta è in pericolo: Allarme per i cambiamenti climatici dal 4° Rapporto IPCC

Gli oceani, assorbono il calore in eccesso della Terra, la loro acidità causa l’assorbimento del biossido di carbonio: i primi provocano l’innalzamento dei mari; la seconda l’alterazione della chimica del mare.

Negli ultimi 112 anni il livello del mare è cresciuto di 19 cm. L’Antartide, il “radiatore del pianeta” ha raggiunto la sua minore estensione nel febbraio scorso. Fra il 2020 e il 2030 in estate l’Artico potrebbe essere libero dai ghiacci. Un rapporto inquietante mentre la disinformazione dei media continua a mistificare.

rapporto clima
rapporto clima

di Erasmo Venosi (per POLITICAdeMENTE)
Astrofisico

ROMA – Due notizie, che inquietano abbastanza. Una proviene dall’agenzia di stampa statunitense Bloomberg e l’altra riguarda un articolo pubblicato, sulla rivista scientifica Nature Climate Change. L’agenzia riferisce delle indiscrezioni, che riguardano il Rapporto “The Phisical Science Basic”.  E’un rapporto di oltre 2000 pagine, del Gruppo di lavoro al V Rapporto di Valutazione del Gruppo Intergovernativo, sui cambiamenti climatici (IPCC).

La preoccupazione riguarda gli oceani, che assorbono il calore in eccesso della Terra provocando un innalzamento dei mari. Negli ultimi 112 anni il livello del mare è cresciuto di 19 centimetri. La previsione è, che s’innalzerà per la fine del secolo a un livello variabile tra i 29 e gli 82 centimetri. Basta pensare, che nell’ultimo Rapporto IPCC del 2007 la previsione era di un innalzamento variabile tra i 18 e i 59 cm.

Altro importante parametro che si è modificato è il grado di acidità degli oceani a causa dell’assorbimento del biossido di carbonio, che è il gas che intrappola il calore. L’anidride carbonica prodotta è assorbita per il 40% dall’atmosfera e la parte rimanente,  si ripartisce in parti uguali tra le piante e gli oceani.

L’alterazione del “ph” (misura l’acidità) degli oceani determina l’alterazione della chimica del mare. Di quest’aspetto si parla poco,  ma gli effetti che determina sono notevoli sugli organismi marini, che costruiscono le parti solide come i coralli, che forniscono uno degli habitat più ricchi del pianeta e per le piccole lumache di mare che costituiscono un anelo chiave per la catena alimentare.

Il calore trasmesso all’oceano può agire negativamente sulle correnti con il rischio, d’indebolimento della Corrente del Golfo ed effetto di abbassamento della temperatura in Europa. Lo studio probabilmente sarà pubblicato alla fine di questo mese. L’intero rapporto di Ipcc sarà reso pubblico nel 2014. Anche il “radiatore del pianeta” cioè l’Antartide ha raggiunto la sua minore estensione nel febbraio del corrente anno. L’Antartide è il radiatore del pianeta perché contribuisce a mantenere sempre la stessa differenza di temperatura, tra le zone più calde e quelle più fredde della Terra.

Anche su questi fatti seri la stampa delle veline interessate come,  per esempio il londinese Daily Mail, che  ha parlato pochi giorni fa  (imbrogliando),  di un incremento del 60% rispetto all’agosto del 2012 dei ghiacci  dell’Artico.

Questa idiozia è smentita dai dati inviati a Terra dal satellite Cryosat 2, lanciato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), per misurare lo spessore dei ghiacci ai Poli. Dati presentati al convegno Living Planet! I dati del satellite dimostrano, che combinando estensione dei ghiacciai e spessore “fra il 2020 e il 2030 in estate l’Artico potrebbe molto probabilmente essere libero dai ghiacci e che in inverno resterebbe solo il ghiaccio annuale” (fonte Perrillo responsabile della missione dell’Esa).

Ma come opera la disinformazione di questo ciarpame mediatico? Mistificando i concetti, infatti, l’affermazione che è cresciuta l’estensione del ghiaccio artico di un milione di chilometri quadrati, rispetto allo scorso anno tace sul fatto, che nell’agosto del 2012 si è raggiunto il minimo di tale estensione. Questo dato non altera minimamente le tendenze globali anche perché bisogna guardare oltre all’estensione lo spessore, della banchisa (ghiaccio galleggiante) e questa patacca della crescita del ghiaccio (con spessore sottile) potrebbe dissolversi in condizioni sfavorevoli, che sono frequentissime in quell’area.

Certo che appare sempre più un sogno svuotare di politichese le questioni, che riguardano il riscaldamento globale per le evidenti implicazioni, che esso determina sugli interessi dei cartelli delle fonti fossili, che investono i propri proventi nei debiti sovrani delle economie più potenti del pianeta. Vedremo quello che succederà il prossimo Novembre a Varsavia dove si svolgerà la 19^ Conferenza tra le Parti per gli accordi sul clima.

Roma, 2 ottobre 2013

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