Mauro Calise ha presentato alla Libreria Edicolé di Eboli il suo libro: “Fuorigioco. ..”

Nella serata di ieri mercoledì 11 Dicembre 2013, presso la Libreria Edicolè di Eboli, si è presentato il libro di Mauro Calise: “Fuorigioco. La sinistra contro i suoi leader”.

Uno saggio che ha anticipato le questioni politiche nazionali, oltre che il dibattito e le risoluzioni che hanno toccato il PD i suoi leader e la Sinistra italiana. Con Calise ne hanno discusso il Sindaco di Eboli Melchionda e il neosegretario provinciale del PD Landolfi.

Martino Melchionda-Francesco Faenza-Mauro Calise-Nicola Landolfi
Martino Melchionda-Francesco Faenza-Mauro Calise-Nicola Landolfi

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Proseguono gli incontri letterari della Libreria Edicolé di Eboli. Nella serata di ieri mercoledì 11 Dicembre 2013, alle ore 17,30, nel salotto di Edicolé, si è tenuta la presentazione del libro di Mauro Calise, edito da Laterza: “Fuorigioco. La sinistra contro i suoi leader” , un saggio che ha anticipato le questioni politiche nazionali, oltre che il dibattito e le risoluzioni che hanno toccato il PD i suoi leader e la Sinistra italiana.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Eboli, ed ha messo a confronto Mauro Calise, autore di diversi saggi politici come: “Il partito personale” uno dei testi più influenti del dibattito politico degli ultimi anni e due esponenti pe protagonisti politici del PD interpreti di due approcci diversi: il Sindaco di Eboli Martino Melchionda che ha raccontato da amministratore quell’esperienza che deve necessariamente tradurre l’aspetto politico delle cose in atti concreti, facendo bene attenzione nel giungere alla loro risoluzione attraverso la spietatezza della quadratura dei conti; il neo-Segretario Provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi, che al contrario, dove elaborare quelle strategie politiche che dovrebbero consentire al partito di rispondere alle richieste degli elettori, ed in base alle quali modulare la sua azione e tradurla in un minimo programma politico; con i quali si è discusso di come il PD sia stato travolto dagli eventi e di come, non avendoli saputi affrontare ne sia rimasto profondamente segnato, per poi finire, come scrive l’autore, due volte fuorigioco.

Mauro Calise
Mauro Calise

La prima volta, perché ha rifiutato con ogni mezzo di accettare, per come si presenta oggi il quadro politico nazionele e per i leaders che offre, che una leadership forte era ed è indispensabile per vincere, oltre ad essere il miglior rimedio contro ogni forma di degenerazione che ci porti verso un partito personale. Ma la seconda volta, la sconfitta è stata più cocente, cioé quella che ha subito sul fronte interno, laddove quel “male oscuro” della personalizzazione si è diffuso in tutte le sue variabili e a tutti i livelli, interpretati magistralmente da piccoli referenti locali, che avevano fatto proprio l’insegnamento, portando indissolubilmente, la forma partitica verso un contenitore vuoto, pronto a riempirsi all’occorrenza di quei contenuti, gettati lì alla rinfusa, ma che rendono quella forma partitica “nuova”, omologante rispetto all’offerta, vuota rispetto ai valori, inesistente rispetto alle risoluzioni.

E in quelle paludi omologanti i Democratici sono rimasti immobilizzati, senza avere nessuna possibilità di portarsi in salvo, e per mantenersi a galla e illudersi di portarsi in salvo si sono rifugiati in quel correntismo “nuovo” che, altri non era, se non una forma di conservazione che garantisse ai vari eredi di quei partiti o di quei gruppi reduci della Prima Repubblica una posizione di avanguardia e di predominio, fino a giungere verso quella espulsione, che è più simile ad un rigetto che ad una esclusione.

Ha moderato l’incontro il giornalista Francesco Faenza.

Mauro Calise è editorialista del quotidiano “IL Mattino” ed insegna Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II. È stato presidente della Società Italiana di Scienze Politiche, è uno dei massimi politogogi italiani e in quanto tale ha pubblicato numerosi saggi sulla politica italiana.

L’incontro, nel suo complesso è stato interessante e pieno di spunti di riflessione. Ha offerto un ampio spettro di opinioni, alle quali oltre a quelle dell’Autore e dei due interventori, si sono aggiunte, sotto forma di domande e di riflessioni, anche quelle del pubblico che è stato attento e critico allo stesso tempo, rendendo ancora più interessante il dibattito.

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Altre informazioni

Genere: partiti politici
Editore Laterza, € 12,00, Pagine 156

Feltrinelli, Collana Saggi Politici
Data uscita 10/10/2013

Sinossi

Perché il Pd ha perso elezioni che aveva già vinto? E come mai è esploso, subito dopo, in cento pezzi fallendo clamorosamente anche la sfida del Quirinale? All’indomani della catastrofe, il verdetto è unanime: è mancato un leader autorevole, con un messaggio chiaro. Una sola voce al comando. Di fronte alle forti personalità di Berlusconi e di Grillo, e al loro martellante monopolio dell’audience, il Pd si è presentato come una ‘ditta’. Una immagine impersonale e sfocata che non ha parlato agli italiani. L’assenza di una leadership univoca non è stato un incidente di percorso. Per il Pd è stata una bandiera, il rifiuto ostinato di affrontare il ruolo chiave della personalizzazione nelle democrazie contemporanee. Ovunque, ai vertici del governo c’è qualcuno che si assume, direttamente e in prima persona, la responsabilità delle proprie scelte e di quelle del suo partito. L’oligarchia che guida il Pd – caso unico in tutto l’Occidente – si è rifiutata di farlo, trincerandosi dietro l’ideologia della collegialità. E condannando il proprio partito all’autodistruzione. Un vero e proprio partiticidio.

Eboli, 10 dicembre2013

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