Gambino(FdI) lancia il Comitato per il “NO” al Referendum

Nasce il Comitato Istituzionale per il “NO” al Referendum”. Promotore il Presidente del Gruppo Regionale di Fratelli d’Italia Alberico Gambino.

Oggi, 30 giugno, ore 18.00, primo incontro organizzativo. Hanno già dato conferma di partecipazione gli Onorevoli: Edmondo Cirielli, Giuseppe Gargani; Il Prof. Aniello Salzano, l’Avv. Guglielmo Scarlato; (rappresentanti del comitato civico per il NO), sindaci e rappresentanti istituzionali della Provincia di Salerno.

Alberico Gambino
Alberico Gambino

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – E’ nato il Comitato Istituzionale per il “NO” al Referendum Costituzionale di Ottobre prossimo. Promotore dell’iniziativa è il Presidente del Gruppo Regionale di Fratelli d’Italia Alberico Gambino, e questa sera 30 giugno, alle ore 18.00, si terrà il primo incontro organizzativo. Hanno già dato conferma di partecipazione gli Onorevoli: Edmondo Cirielli, Giuseppe Gargani; Il Prof. Aniello Salzano, l’Avv. Guglielmo Scarlato; (rappresentanti del comitato civico per il NO), sindaci e rappresentanti istituzionali della Provincia di Salerno.

«Al di là dell’appartenenza partitica e politica, che mi pone nella categoria degli oppositori al governo Renzi, io voterò no al Referendum costituzionale di Ottobre 2016 – ha dichiarato il Consigliere Regionale Alberico Gambino Da cittadino sono convinto che questa non sia una riforma in grado di correggere la nostra vecchia architettura costituzionale nel senso necessario ed utile per la collettività.

Sono profondamente convinto che il bicameralismo perfetto andava, e va superato, ma non attraverso la sola modifica elettiva del Senato così come è avvenuto. Sono altrettanto convinto che i risparmi annunciati sono pura demagogia, consapevoli che il vero costo del “Senato” non è rappresentato dalle “indennità dei Senatori” ma da altre voci economiche (uffici, personale, servizi, locazioni, etc.) che rimangono inalterati e a cui si aggiungono spese e rimborsi per i 100 Senatori eletti dalla “politica” e non più dai cittadini.

Sono contrario alla riforma perché, con essa, viene meno una vera rappresentanza delle autonomie considerato che sui 74 consiglieri regionali che saranno chiamati a costituire il nuovo Senato non ci sono regole e garanzie sufficienti sul criterio di scelta, mentre i 21 sindaci sono un numero troppo esiguo rispetto alla valenza che i Primi Cittadini hanno in quanto rappresentanti la prima forma di aggregazione politica e istituzionale.

Innumerevoli altre ragioni mi inducono a sostenere e ad esprimere un NO convinto al referendum di Ottobre e ritengo che sia anche sbagliato legare all’esito del referendum la permanenza o meno del Governo Renzi.

Rilevo e avverto, però, che il sistema Italia non consente oggi di far comprendere bene, ai cittadini, le ragioni di uno schieramento civico/istituzionale, quello per il NO al referendum, che è accomunato – per quanto mi riguarda – dal solo intento di “difesa dei valori di libertà che il bicameralismo attuale, pur da correggere in vari aspetti, ha garantito in tutti questi anni di governo repubblicano”.

E’ necessario, quindi, che anche i sostenitori ed assertori del “NO” facciano sentire la propria voce e spieghino le proprie ragioni. In tal senso Noi, Consiglieri RegionaliConsiglieri Provinciali, Sindaci, abbiamo il dovere di impegnarci e di consentire ai cittadini di formarsi una propria convinzione facendoli ragionare anche sulle ragioni del NO che abbiamo la possibilità di diffondere attraverso il nostro ruolo istituzionale e la nostra maggiore possibilità di “parlare” attraverso i media.

Per questo sostengo la nascita di un “Comitato Istituzionale per il NO al referendum” costituito da Consiglieri Regionali, Consiglieri Provinciali e Sindaci.

Allo scopo mi sono permesso di promuovere un incontro organizzativo con l’augurio e la speranza che tutti insieme si possa ragionare sulle iniziative da intraprendere per far sentire anche la voce di chi, a prescindere da appartenenze partitiche e politiche, sostiene le ragioni del NO e difende la Democrazia partecipata.»

Salerno, 30 giugno 2016

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