8 marzo 2014 Festa della donna. Ma è cambiato qualcosa?

8 marzo 2014, in tutto il mondo è la festa delle donne. Un giorno dedicato alla donna: Mamma, figlia, sorella, moglie, amante, amica.

Ma da dove nasce questa ricorrenza? Cosa è cambiato da quel giorno ad oggi? Cosa è cambiato nel corso dei secoli? continuano rassegnate a soffrire il loro isolamento e la loro condizione di: discriminate, violentate, seviziate in famiglia, picchiate, uccise, ancora oggi pagano prezzi altissimi nella ipocrisia più totale.

Alda Merini
Alda Merini

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

MONDO – Oggi è l’8 marzo 2014, data che è stata scelta per celebrare in tutto il mondo la festa internazionale delle donne. Un giorno dedicato alla donna: Mamma, figlia, sorella, moglie, fidanzata, amante, amica. La festa è sempre una festa, e si dovrebbero tenere lontane tutte le cose tristi, proprio perché diventi una giornata allegra e spensierata, ma anche nei festeggiamenti è opportuno agganciarsi alla realtà, quella realtà che supera di gran lungo la fantasia e che segna le vite ed i percorsi di ognuno di noi di episodi e di ricordi spiacevoli, che appunto divendano anche appuntamenti di ricordo: ricorrenze, commemorazioni, feste.

Una giornata, nel corso della quale si ricorda tutte le conquiste sociali e politiche che hanno ottenuto le donne, ma che diventa anche l’occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni e le violenze, un momento particolare per riflettere sui passi ancora da compiere, e da questo punto di vista ogni giorno dovrebbe essere l’8 marzo. La Giornata Internazionale della Donna, serve a comprendere determinati percorsi, per fortificarli e renderli universalmente praticabili e riconoscibili da tutti e da tutte le società.

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In tutto il Mondo, in Italia, in Provincia, nelle Città e in ogni piccolo borgo, sono migliaia le iniziative che in questo giorno si organizzano per celebrare la Festa della Donna accompagnandola sempre ad una riflessione o ad un gesto di solidarietà e oggi POLITICAdeMENTE rafforzando quei valori che sono alla base del festeggiamento, lo ha voluto fare offrendo alle lettrici ed ai lettori una poesia di Alda Merini, la poetessa dei Navigli. Poesia dal titolo “Il regno delle donne“. Una poesia triste, ma piena d’amore e di speranze, di sentimenti che appartengono al mondo femminile.

Ma da dove nasce questa ricorrenza? Da un ricordo triste. Dal ricordo di quel drammatico “8 marzo” 1908, in cui persero la vita 129 operaie, in un terribile incendio appiccato dal proprietario di un’Industria Tessile di New York, a seguito di uno sciopero che avevano portato avanti quelle donne coraggiose poi vittime, quella ricorrenza è stata assunta come la celebrazione della giornata internazionale a favore delle donne, segnando il punto di partenza della lotta da parte delle donne verso la conquista dei diritti fondamentali, semplici, come uguali trattamenti nei posti di lavoro o uguali opportunità nelle scelte di vita, che gli uomini gia avevano da tempo. Lotte e conquiste che ancora oggi sembrano lontane e che non possono appagare quel mondo femminile le recenti leggi che obbligano la presenza e quindi la rappresentanza di genere, quasi a conferma che la Società non è capace di riconoscere e dare il giusto rilievo e le giuste rappresentanze alle donne se non in presenza di una legge, rappresentando di per se una sconfitta morale, civile e sociale della societàdemocratica.

Mimosa
Mimosa

Ma cosa è cambiato da quel giorno ad oggi? E cosa è cambiato nel corso dei secoli? Poco o niente. Le donne continuano ad essere bersaglio di molestie sui luoghi di lavoro, vengono ancora oggi licenziate perché attendono un bambino, sono pagate di meno, sono oggetto di discriminazione sui luoghi di lavoro, vengono violentate per strada, seviziate in famiglia, picchiate, uccise, pagano prezzi altissimi ancora oggi nella ipocrisia più totale.

E oggi accade  anche che per affermare l’uguaglianza di genere si debba ricorrere ad una legge che obblighi: i Partiti a formulare le liste equamente tra i generi; Le giunte ad inserire le donne; I governi a inserire le donne; fino a finire ad obbligare i Consigli di amministrazione delle Società a rispettare la parità di genere. Ed è proprio quell’obbligo di legge che ci fa comprendere come siamo ancora distanti anni luce rispetto ad una parità che non può e non deve essere affermata con un obbligo ma solo e semplicemente nel principio.

E le donne? Quelle che fanno finta di aver risolto il problema sono soddisfatte: sono Ministri, sono membri di di CDA ecc. quelle donne invece che vivono la vita quotidiana continuano rassegnate a soffrire il loro isolamento e la loro condizione di: discriminate, violentate, seviziate in famiglia, picchiate, uccise, pagano prezzi altissimi ancora oggi nella ipocrisia più totale.

Il regno delle donne

Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.

Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.

Una stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.

Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.

Poesia donata per la fondazione Doppia difesa.

Mondo, 8 marzo 2014

 

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