1917 ….e la post-veritá divenne “veritá”: Un saggio, tra Storia e cronaca

Ancora un piccolo saggio di Storia che si intreccia con la cronaca politica di oggi piena di “vuoti” parolai, urlatori e arroganti.

Dopo il breve saggio dal titolo “Rasputin”: il pioniere della post-verità, Cicalese racconta i giorni che precedettero la rivoluzione d’ottobre a San Pietrogrado e propone, con le dovute proporzioni, un parallelo con i tempi moderni.

la-famiglia-di-nicola-II
la-famiglia-di-nicola-II

di Vincenzo Cicalese
per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – Il febbraio del 1917 fu uno dei mesi più freddi, a memoria d’uomo, nella grande Russia che da trecento anni era guidata dagli Zar della famiglia Romanov. La Zarina Alexandra ancora invocava lo spirito immortale di Rasputin, trucidato il 16 dicembre precedente durante una congiura di palazzo promossa dal principe-conte Felix Jusupov.. Così la non-verità trionfava ancora nel Palazzo dinverno e, dietro il portale sbarrato della cappella di palazzo Aleksandr, tre ministri dissidenti erano stati incatenati mentre le donne guidate dalla Zarina, invocavano il Santo nero fino al momento culminante dell’angoscia. Allora, il ministro degli Interni Protopopov, nominato dalla stessa Alexandra, dichiarava di vedere la figura di Rasputin nel punto più alto della cupola e si faceva dettare gli affari di Stato direttamente dall’Oltretomba! Si avverava così la profezia dello scrittore Gogol: «A San Pietroburgo tutto è inganno perché la città mente ad ogni ora, mai più che mai quando la notte cala sopra di essa come una massa densa».

Intanto, lungo la via Gorokhovaja, altri inganni si nascondevano dietro le porte dei bordelli frequentati dall’aristocrazia e l’altro grande scrittore russo Dostoevskij affermava «A guardar giù dallalto si scorge il precipizio del vortice centrale fino alla fossa rinchiusa sopra la testa del Demonio che si presenta sempre con i capelli lunghi appena brizzolati, la giacca marrone, la sciarpa larga e logora, un cappello di pelo bianco perennemente fuori stagione».

Vincenzo Cicalese
Vincenzo Cicalese

La post-verità che aveva avuto il suo culmine con l’adorazione del Monaco nero, avrebbe abitato ancora qualche mese nei palazzi del potere zarista perché Marx era già arrivato in città con la diffusione di tremila copie del suo Capitale. Lenin era ancora in esilio a Zurigo e Trotzkij si trovava a New York mentre nelle fabbriche e nelle campagne, la verità stava prendendo corpo e il malcontento cresceva senza sapere che sarebbe diventato rivoluzione..

Prima di Natale già mancava lo zucchero, poi a Pietrogrado sparì il burro per ricomparire subito dopo a prezzi impossibili, infine, anche il pane e gli altri generi alimentari di prima necessità cominciarono a scarseggiare, ma la Corte, non ne voleva sapere della verità che avanzava come un fiume in piena, e continuava a consumare quattro prelibati piatti a colazione e cinque a cena. Già nel febbraio di tre anni prima, il ministro degli Interni Petr Durnovo, subito defenestrato dai paladini della post-verità, aveva tragicamente previsto ogni cosa in un rapporto alla corte rimasto inascoltato: «Tutto avrà inizio con laccusa al governo di essere la causa di ogni male. Si scatenerà una violenta campagna antigovernativa con agitazioni rivoluzionarie in tutta la Russia e parole dordine socialiste capaci di sollevare le masse».

E mentre il popolo nelle città e nelle campagne pativa la fame, a gennaio 1917 si svolgevano le danze a corte tra gli ufficiali e le ragazze senza fidanzato e si pensava già al programma per il prossimo Carnevale che, invece, non ci sarebbe mai stato. E Leone Tolstoj scriveva: «San Pietroburgo vive queste ore dentro una continua notte da sonnambuli, fosforescente ed eccitata, folle e voluttuosa, con le sue trojke, i suoi duelli allalba, le parate davanti ad un imperatore con gli occhi bizantini e la faccia bianca come la neve. Un imperatore che non conosce la verità del suo popolo o fa finta di non sapere». Il re era nudo.

Venendo ai tempi odierni, cè da dire che il concetto di post-verità sembra sia ribaltato.

Oggi, con internet, una bugìa viene ripetuta dieci, cento, mille, un milione di volte e finisce per diventare una verità. Molti genitori avevano incominciato a credere che la vaccinazione dei pargoletti era pericolosissima, salvo poi a scoprire che la meningite sta ritornando tra noi proprio grazie alla mancata vaccinazione di massa. Intanto aumenta il numero dei vegetariani e dei vegani che rifiutano il concetto che l’uomo è nato onnivoro. Conosco giovani laureati che, avendo letto da qualche parte una bufala colossale, addirittura mettono in dubbio la sfericità della terra.

Questa post-verità è fiorita grazie al fare sempre più veloce, alla tecnologia del bruciare il tempo, del non riflettere e controllare, del più urlato e ben confezionato, insomma alla grillomaniera..

Il “De rerum natura” di Lucrezio anticipava tantissime verità, eppure molte di esse sono state comprovate scientificamente solo un migliaia di anni dopo. Oggi, se viene rifilata una balla su facebook, con tutti i mezzi a disposizione, cè tanta gente che la beve volentieri per mancanza di propria informazione o per superficialità. Non parliamo poi di chi, per mestiere, deve fare le previsioni.

Pareva che il “SI” doveva prendere una valanga di voti, invece. Pareva che in Inghilterra la stragrande maggioranza degli elettori avrebbe votato per restare in Europa, eppure. Pareva che gli economisti ne avessero azzeccata una sulla crescita economica, ma alla fine sono risultate sempre più veritiere le previsioni del tempo basate su osservazioni scientifiche.

Poi il duo Grillo-Casaleggio j. aveva fatto credere che il proprio non-partito sarebbe uscito dal gruppo parlamentare europeo EFDD antieuropeo di estrema destra per approdare al liberale europeista AIDE. Salvo poi smentire tutto il giorno dopo a seguito del rifiuto di questultimo con conseguente attribuzione della colpa ai soliti Poteri Forti ed il rientro in ginocchio da Farage! Ma molti elettori grillini sembrano ormai fidelizzati e disposti anche a credere che il ciuccio vola se lo afferma il loro capocomico.

In questo contesto, la separazione tra la narrazione politica e il mondo reale diventa sempre più profonda e, mentre in tale separatezza si infilano i populismi più beceri, si finisce per credere che tutti i politici sono uguali, nessuno ha meriti, nessuno ha competenze, nessuno ha soluzioni, neanche la scienza.

Infine il giornalismo nostrano nonché internazionale, presenta la politica in maniera sempre più compiacente e deferente verso i potenti. E, come già aveva fatto notare Adam Smith, cè anche una diffusa tendenza ad ammirare e quasi ad idolatrare i ricchi e i potenti. Non basta sapere che nel mondo, l’uno per cento dei più ricchi detiene il 99% del reddito mondiale e che in Italia sette persone detengono il 30% del capitale totale pari alla somma dei redditi di venti milioni di connazionali!

Ma tantè forse sarà una balla, in molti penseranno, visto che viviamo già in un mondo parallelo.

Roma, 7 marzo 2017

4 commenti su “1917 ….e la post-veritá divenne “veritá”: Un saggio, tra Storia e cronaca”

  1. Lucidissima disanima del tempo (politico e non) che viviamo con puntuali riferimenti alla condizione socio-politica della Russia pre-rivoluzione.
    L’avvento di Internet, agli inizi, era stato salutato in maniera entusiastica da chi vi aveva “letto” la magnifica possibilità di avere a portata di… pixel su un monitor tutto lo scibile umano. E sembrava dovesse essere proprio così. Peccato che poi ogni “medicina”, anche la più salutare, abbia poi i suoi più o meno problematici effetti collaterali. Così Internet. Pedopornografia, notizie false spacciate per vere, bufale colossali svendute a tanto al chilo, blog dove il chiacchiericcio più becero la fa da padrone e tanto altro, hanno finito per così dire minare irrimediabilmente il grande e rivoluzionario giocattolo. Giocattolo costruitosi sulle basi di un progetto (denominato ARPANET) del Ministero della Difesa degli Stati Uniti d’America che nel 1960 lo pose in essere nell’ottica di sviluppo di nuove tecnologie per uso militare.
    Per dirla tutta servito, tra l’altro, nel nostro paese, anche a formare un movimento politico da parte di un comico e di imprenditore con l’imprimatur del guru che non avendo un cazzo da fare, si son svegliati una mattina e…
    Che poi abbiano portato in Parlamento dei semianalfabeti, beh, poco male. Siamo sempre, non dimentichiamolo, nel paese di Pulcinella per cui…
    Un caro saluto al mio fraterno amico Vincenzo,
    Rino De Lucia

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  2. Post-verità oppure come si usa molto ora post-truth intesa come “falsa verità” addirittura definita la parola dell’anno 2016. Bisogna peró distinguere fra “conoscenza” e “notizia”, la conoscenza si distingue con l’organicità e la controllabilità, estranei peró alla notizia che invece giunge attraverso una qualsiasi fonte o mezzo di comunicazione. Lo stato di conoscenza puó essere contrapposto solo come un modello ideale allo stato di illusa disillusione della notizia. La battaglia non è facile: la pressione della notizia sulla conoscenza è fortissima.

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  3. TRA IL 7/8/ MARZO 1917,A PIETROBURGO,AL CORTEO DELLE

    DONNE,SI UNIRONO MIGLIAIA DI OPERAI IN SCIOPERO.ERA

    L’INIZIO DELLA RIVOLUZIONE CHE SI CONCLUSE IL 7 NOVEM-

    BRE 1917 AD OPERA DEI BOLSCEVICHI GUIDATI DA LENIN:

    ERA LA GLORIOSA RIVOLUZIONE RUSSA.

    NELLA NEONATA UNIONE SOVIETICA IL POETA E RIVOLUZIONA-

    RIO MAJAKOVSKIJ SCRISSE :”LENIN HA PORTATO I PROLE-

    TARI AL POTERE “IN OCCIDENTE ,A TORINO ,ANTONIO

    GRAMSCI AFFERMO’ CHE I BOLSCEVICHI AVEVANO FATTO UNA

    RIVOLUZIONE CONTRO IL CAPITALE. UN FREMITO PERCORSE

    L’EUROPA : LA BORGHESIA SI SPAVENTO’.

    LA RIVOLUZIONE RUSSA FU’ UNA GRANDE OPERA DI VERITA’,

    ESSA NON FU’ UNA VERITA’ “RIPRODOTTA ” ,NON FU’ UNA

    POST-VERITA’.SUBITO LA RIVOLUZIONE RUSSA SI PROCLAMO’

    EREDE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE DEL 1789 ED ELABORO’

    UN PROGRAMMA PER LIBERARE IL MONDO DALLA MAGIA E DAL

    MITO. LA MITOLOGIA RIPRODUCE L’ESISTENTE COME VERITA'”

    LA MAGIA AL SERVIZIO DELL’ESISTENTE SI TRASFORMA

    NELL’INGANNO DELLE MASSE.

    LA MAGIA E’ UNA POST-VERITA’;OGGI CHE STIAMO TRANSI-

    TANDO DALLA CIVILTA’ DELLA RAGIONE ALLA CIVILTA’ DEL.

    L’EMOZIONE LA POST-VERITA’ E’ LA VERITA’ NELL’EPOCA

    DELLA SUA RIPRODUZIONE TECNOLOGICA.

    QUINDI LA VERITA’ ,COME MERCE ,PUO ESSERE RIPRODOTTA.

    MA UNA VERITA’ “RIPRODOTTA” O POST -VERITA’ E’ UNA

    VERITA’?.

    NELL’ESPERIENZA ANTICA DEL MONDO GRECO ,PRIMA DI

    PLATONE,LA VERITA’ E’ “ALETHEIA”,CIOE’ “NON NASCON-

    DIMENTO”;L’ALETHEIA CONNETTE LA VERITA’ ALLA LIBERTA’;

    L’ESSENZA DELLA VERITA’ E’ LA LIBERTA’.

    L’ALETHEIA NEL MOMENTO IN CUI SI DISVELA SI MANIFE-

    STA COME LIBERTA’: LA VERITA’,NEL MONDO GRECO E’ IL

    SAPERE ,CHE NON PUO’ ESSERE NEGATO NE’ DAGLI UOMINI

    NE’ DAGLI DEI.

    MA IL CONCETTO DI “ALETHEIA” ESPRIME ANCHE IL LEGAME

    SUSSISTENTE TRA VERITA’ E NON-VERITA’, LA VERITA’

    INTESA COME ILLUMINAZIONE IMPLICA IN SE’ LA NON-VERI-

    TA’ COME OSCURAMENTO,LEGATO NECESSARIAMENTE AD OGNI

    ILLUMINAZIONE.

    E’ NELL’OPERA D’ARTE CHE LA VERITA’OPERA NON SOLO

    COME DISVELATEZZA E APERTURA ,MA ANCHE COME OSCURITA’

    E NASCONDIMENTO.QUINDI VERITA’ E POST-VERITA’ ESSENDO

    CONNESSE NELL’ALETHEIA RAPPRENTANO UN GRANDE ENIGMA.

    LA VERITA’ COME L’OPERA D’ARTE PUO’ ESSERE RIPRODOTTA.

    GLI ODIERNI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA

    INTRODUCONO L’ELIMINAZIONE DEL MARCHIO DI “UNICITA”

    E “ORIGINALITA” DELLE OPERE D’ARTE NELL’EPOCA DELLA

    LORO RIPRODUCIBILITA’TECNICA E REGOLANO IL TRIONFO

    DELLA “COPIA” E DELLA “RIPRODUZIONE SERIALE”:VIENE

    MENO IL PRESTIGIO DELL'”ORIGINALE”

    LA RIPRODUCIBILITA’ DELL’OPERA D’ARTE E DELLA SUA

    VERITA’ ESPRIME IL PROCESSO DI MERCIFICAZIONE CHE

    DISSACRA L’ARTE E LA SUA VERITA’ NEL PROCESSO DEI

    CONSUMI.

    DICEVA ARISTOTELE CHE IN UNA SOCIETA’ QUANDO VIENE

    MENO LA VERITA’ LA DEMOCRAZIA DEGENERA IN DEMAGOGIA,

    RUMOROSA E MINACCIOSA,PLEBISCITARIA E TOTALITARIA.

    PER CONCLUDERE :ESISTE UNA O ESISTONO PIU’ VERITA’?

    LO SCRITTORE ANDREA CAMILLERI NEL ROMANZO “LE FORME

    DELL’ACQUA” RIFLETTE PIRANDELLIANAMENTE SULLA PLURA-

    LITA’ DELLA VERITA’ CHE ASSUME LE MOLTEPLICI FORME

    DELL’ACQUA.

    PEPPE LESO 8 MARZO 2017

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  4. Per completezza d’informazione riporto alcuni interventi su FACEBOOK da parte di qualche utente che ha avuto la pazienza di leggere fino in fondo l’articolo. GRAZIE a tutti.

    Vito Pindozzi :
    Una riflessione interessante, andrebbe approfondita e confrontata, ma non ci sono più i luoghi e i tempi per farlo.

    Pino Abete:
    Sicuramente molto interessante e mi associo al signore sopra bisogna approfondirla
    Non mi piace più · Rispondi · 1 · 7 marzo alle ore 10:35

    Vincenzo Cicalese:
    Infatti. È un segno dei tempi. Stamattina dal barbiere ho chiesto il giornale e lui mi ha risposto: ” Professo’ non compro più i giornali…dicono solo fesserie”.
    Ormai dal neanche dal barbiere si possono commentare le notizie del giorno …

    Pino Abete:
    infatti penso che la tecnologia ha fatto passi da gigante e ha rovinato tutto

    Lucia De Lillo:
    L’uomo è privo di “autonomia” culturale,fantoccio passivo in balia di Internet. Smarrito completamente il senso critico, persa la capacità di leggere la “verità”. Grazie,Preside,per il suo prezioso contributo.

    Cosimo Iula:
    Peccato che il falso viene sempre attribuito con il nome di un animale. Le “bufale” in tutti i temi, dalla scienza alla politica hanno, si, un loro fondamento, ma di concerto sono utilizzate dai media e dagli assoldati che le distribuiscono a loro uso e piacimento, sempre per compiacere il famoso o il potente di turno. Sicuramente la tua riflessione sotto certi aspetti è impeccabile, ma permettimi di dissentire sul passaggio che richiama l’alimentazione vegetariana, così come sull’uso eccessivo delle vaccinazioni, non a caso sono i media che ne influenzano il giudizio.

    Luciano Bruno:
    Grazie, prof, per il tuo contributo di qualità. Un contributo di qualità, finalmente! Condivido con qualche distinguo rispetto al disprezzo verso Grillo, un giudizio nel quale, io ritengo, che ti sia lasciato avvincere dal comprensibile disappunto verso il fatto storico che un capocomico abbia dato sfogo a chi voce non ne aveva, e non un intellettuale organico o un quadro di partito. I quadri di partito sono stati definitivamente mandati in soffitta intorno all’anno 2000 (passaggio dal pds ai ds) per essere sostituiti dai cosiddetti ‘capitani coraggiosi’ molti dei quali si sono rivelati truffatori avventurieri cinici e senza scrupoli. Credo che siamo in un momento di non ritorno. Ci serva da monito il passato. Meglio un capocomico di un soggetto tossico e vaneggiante in giro per le birrerie di Monaco. Occorre un cambio di classe dirigente ed i partiti hanno cooptato solo utili idioti oltre a truffatori e improvvisati cessionari di imprese di Stato, e non, per fare un esempio e non per piaggeria, un intellettuale valido come te. Ancora grazie.

    Vincenzo Cicalese:
    caro Luciano d’accordo con te: meglio un capocomico che l’uomo forte. Però se hai la pazienza di leggere anche il mio precedente articolo RASPUTIN PIONIERE DELLA POST-VERITA’, troverai un elenco dei moderni alfieri della bugia, compreso Renzi e Trump… Buona giornata e grazie per il tuo apprezzamento.,

    Rosa Gissi:
    Eh, caro Vincenzo, la verità è sempre postuma. L’argomento è bello vasto e dare un parere in generale sarebbe riduttivo rispetto alle varie differenti tematiche portate nel tuo articolo.
    In primis, non c’è mai una verità assoluta, specie se questa propinataci da media assoldati dai “signori del potere”, poi la faccenda dei vaccini la quale da sola meritetebbe tre capitoli a parte.
    Non accuso la tecnologia di nulla, essa è solo strumento e sta al nostro buon senso usarla per agevolare il nostro “benessere” .. e poi si sa, nulla è bene come nulla è male ed in media stat virtus, il fatto è che non siamo tutti uguali e che Babele probabilmente non fu rasa al suolo.
    Che la verità sia postuma è storia antica, (sempre che le storie siano vere 😉 ) ed è una grande verità.

    Vincenzo Cicalese:
    Cara Rosa, mi rendo conto di aver toccato un tema delicatissimo come quello della verità. I greci distinguevano Eleuteria da Doxa cioè Verità da Opinione ed in questa faccenda erano molto più avanti di noi moderni. Ma adesso goditi questa giornata della Donna. Un abbraccio

    Fabio Ciaglia:
    Stupendo professore complimenti . Spero serva a tanti .
    Non mi piace più · Rispondi · 1 · 7 marzo alle ore 21:30

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