Melchionda, le spese elettorali e le esagerazioni di alcuni

Perché spendere tutti questi soldi? Chi sono i finanziatori? che ci guadagnano?

Chi spende molto danaro, vuol dire che poi lo “guadagna”. E’ necessario un “codice etico”.

Melchionda Cariello
Melchionda Cariello

EBOLI – Già quella delle Provinciali dell’anno scorso fu una campagna elettorale molto costosa, per alcuni dei candidati. Quella di quest’anno è appena incominciata e già si è notato il notevole spreco di danaro. Sprechi che hanno alimentato molte polemiche e grandi dubbi sulla correttezza di alcuni, dando corpo sempre con più certezza a quello che è stato sempre un luogo comune: chi spende molto denaro, vuol dire che poi lo guadagna.

In relazione alle polemiche montate nelle ultime ore circa le spese elettorali, interviene il Sindaco di Eboli, Martino Melchionda, il quale stigmatizza l’atteggiamento di chi continua a soffermarsi su sospetti di vario genere.

«Chi immagina di fare scandalo lanciando sospetti su qualche candidato, dovrebbe sapere che esiste una comunicazione istituzionale, che viene fatta attraverso i canali istituzionale comunali.

Si tratta di una comunicazione che interessa soprattutto i cittadini, interessati sostanzialmente a conoscere quanto si realizza sul territorio ed i servizi che si attivano.

Per quanto riguarda, invece, la mia campagna elettorale, stiano tranquilli tutti, questa viene sostenuta da me stesso, grazie alle risorse che posso recuperare attraverso il frutto e la fatica del mio lavoro, dunque non ci sono commistioni con l’attività comunale”.

Vito Busillo
Vito Busillo

Questa precisazione è importante e il Sindaco (parla a nuora perché suocera intenda) pare la voglia indirizzare ai suoi concorrenti, Vito Busillo e soprattutto Massimo Cariello, il quale ha intrapreso una campagna elettorale all’americana, aggressiva e incalzante,  e quindi la precisazione cade proprio in questi giorni, quando un poco tutti, assistendo allo spreco quotidiano di manifesti elettorali, attaccati solo per pochi minuti e poi subito coperti da altri, si chiedono dove andranno alcuni candidati a prendere tutti questi soldi.

E allora viene spontaneo fare delle domande: Da dove vengono tutti questi soldi? Perché spendere tutti questi soldi? Sono soldi personali o c’è qualcuno che finanzia gli spendaccioni? Chi sono i finanziatori? Perché finanzierebbero, con fior di euro, questi candidati spendaccioni e disinvolti? Che ci guadagnano? Che lavoro fanno? Hanno rapporti con gli appalti pubblici? E’ il caso che si prefiguri un reato?

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

Dietro tutte queste domande vi sono risposte limpide? E’ legittimo per noi cittadini-elettori sapere chi sono questi magnati? Dietro questi finanziamenti ci sono interessi particolari? Chi riceve questi finanziamenti ora che “cambiali” deve pagare domani?

E’ il caso di fare immediatamente chiarezza, con tutti questi “casalesi ” in giro potrebbero esserci problemi molto ma molto seri per il futuro. Ora più che mai è necessario un “codice etico” e un “comitato etico” che vigili e condanni comportamenti scorretti.

I candidati pubblichino le spese che effettuano, siino trasparenti, allontanino i dubbi.

Eboli, 4 marzo 2010

12 commenti su “Melchionda, le spese elettorali e le esagerazioni di alcuni”

  1. precisazione tecnica, tutti e 5 i candidati hanno presentato un bilancio di spesa pari a 40000 euro, quindi non è difficile capire che ha bleffato…dovrebbe occuparsene il fisco!

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  2. La disinvoltura per come spendono ingenti somme di danaro, fa venire più di un dubbio circa la provenienza.
    Quando i soldi si guadagnano, non si spendono con tanta facilità, si diventa oculati.

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  3. i fondi del comune cioè i fondi pubblici sono un pozzo senza fondo.viva la campagna elettorale di melchionda finanziata con soldi delm comune equella di Cariello con soldi sottratti alla provincia

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  4. L’osservazione di admin è molto pertinente. imporrebbe una seria riflessione a tutti noi elettori. I candidati a Sindaco dovrebbero rendere noto i propri piani finanziari di raccolta fondi e i piani di spesa. I dubbi sono legittimi. Non soltanto i candidati a Sindaco (tra questi c’è chi ha riconosciuta capacità economica personale (Busillo, Melchionda) e chi, invece, è nullafacente (Cariello). Dove prendono tutti i denari per una simile campagna elettorale? Rammento a me stesso che un solo manifesto max (6×3 metri) ha un costo oscillante tra 200 e 400 euro! Sono migliaia di euro che si investono. Se poi leggiamo le liste elettorali, scorgiamo persino rappresentanti dell’imprenditoria profit e no-profit candidati a consiglieri comunali. Sono, questi, dazi da pagare? Del resto sulla impressionante disinvoltura con la quale qualche candidato a Sindaco (cariellobancomat docet) ha amministrato il denaro pubblico lascia intendere dubbi e malignità anche ai più sordi tra gli elettori. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Auguriamoci soltanto che, tra noi ebolitani, ce ne siano pochi.

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  5. vedo che ci sono circa 500 candidati alle elezioni
    interessante constatare quante persone siano desiderose di mettersi al servizio della collettività
    i miei più vivi complimenti: deve essere veramente bello vivere in una cittadina come eboli
    direi che è molto cambiata…è molto diversa dalla eboli in cui sono nato…beati voi 🙂

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  6. XCiccio Ingrassia.
    Ti capisco, tu sei per il “voto per l’utile” , avete scoperto che “cumpa Vito ‘a bomboniera sta’ cauro” e volete succhiargli un poco di “tabacco”, ma è difficile, tene ‘a pelle ‘e rizzo int’ ‘a sacca. Voi ve ne strafegate del bene della collettività! Forza “alternativa” ! Forza Cosimo Pio!

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  7. caro godart,sapessi…la piazza ha cambiato nome,si chiama “Piazza rossa…”si,perchè,ovunque ti giri,vedi le facce di.. di quelli che pensano solo al bene del paese ed hanno aperto sede elettorali al centro,girano con camper,camion,macchine extra…si si,veramente bello questo paese….

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  8. X ciccia ingrassia

    Nomignolo spiritoso ed intelligente, ma lei vota per Cariello?

    Fa bene, ha proprio bisogno di gente come lei per organizzare gli spettacoli al Cinema Italia.

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