Gli infermieri OPI ripensando ad un nuovo modello professiobale

Dall’emergenza Covid urge pensare a un nuovo ruolo e un nuovo approccio della professione infermieristica. 

Le nuove frontiere legate agli effetti della pandemia fanno ripensare al ritorno della professione dell’infermiere ad una visione olistica che pensa oltre che alla cura fisica della persona anche e soprattutto alla sua struttura umana e psicologica, fondamentale per la centralità di una cura che guarisca il corpo e il “cuore”. 

Cosimo_Cicia

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

SALERNO – «La situazione attuale di emergenza ha fatto rilevare alcuni aspetti importanti, da tenere in considerazione anche per il futuro. – Si legge in una nota a firma del Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno (OPI) Cosimo Cicia con la quale si mette in evidenza come sia cambiato l’approccio infermiere-paziente – Storicamente, e per natura intrinseca, l’infermiere è olistico, anche se talora le condizioni organizzative e culturali hanno potuto modificare questa natura a favore di una infermieristica legata non più alla visione dell’uomo in senso globale, ma ad una visione riduzionistica, dove il focus è solamente il corpo malato, che ha bisogno di essere assistito in una sua parte specifica, e, di conseguenza, di un’assistenza specializzata all’organo, non alla persona in cui malattie e disabilità sono considerate entità oggettive separabili e che non possono essere influenzate da pensieri ed emozioni.

Nel modello olistico, invece, la malattia e il dolore hanno anche una componente psicosomatica, psicologica, sociale e spirituale che talora possono agire come fattori eziologici sicché i’intervento olistico infermieristico gioca un ruolo importante nel mantenimento della salute e del benessere individuale . – prosegue Cosimo Cicia mettendo in evidenza quanto sia determinante intervenire anche sotto il profilo umano, socio-relazionale, psicologico, insomma quel ruolo che negli anni ’50 svolgevano, affiancando Medici e Infermieri nelle corsie, le Suore, ruolo importante poi soppresso nel passaggio tra Ospedali provinciali a ospedali facenti parte dell’ USL del SSN – L’attuale emergenza sanitaria impone, per la prima volta, che i pazienti ricoverati non possono ricevere visite e sappiamo bene quanto il supporto affettivo sia importante in ogni percorso di cura.

Ma in questo contesto caratterizzato dal distanziamento sociale e da un profondo cambiamento dei comportamenti relazionali la tecnologia si rivela fondamentale perché rappresenta strumento che ci consente di accorciare la distanza, di poter in qualche modo partecipare alla vita delle persone care. – aggiunge Cicia – Questo vale ancora di più all’interno di un contesto di degenza e isolamento in cui sono i pazienti contagiati dal covid-19, spesso costretti a restare in ospedale molti giorni, a cui si aggiunge la quarantena alla dimissione.

Per ovviare all’assenza di visite e mettere in contatto anche visivo, pazienti e familiari, l’O.P.I. – Ordine delle Professioni Infermieristiche di Salerno, – come evidenzia il suo Presidente, che tra l’altro è anche componente del Comitato Centrale della Federazione Nazionale F.N.O.P.I,  Cosimo Cicia, favorire contati alternativi e avvicinare i pazienti ai familiari è innanzitutto umano e determinante anche per accelerare il processo di guarigione o almeno a lenire le sofferenze aggravate dall’isolamento – osservando quanto sia difficile per il popolo italiano caloroso e affettuoso, ma soprattutto per le persone più fragili, non poter abbracciare i propri cari né vedere i loro volti in questi delicati frangenti, ha intrapreso l’iniziativa di donare a ciascuno dei “Centri Covid-19” individuati dall’ASL di Salerno un tablet, dando la possibilità di creare un contatto tra pazienti e familiari, – conclude Cicia – affinché le videochiamate, con il supporto dei sanitari, divengano parte integrante dell’accoglienza e dalle cura e un accorgimento in più, a favore delle le persone malate, per di rendere il più possibile familiare la loro permanenza in ospedale».

Salerno, 19 aprile 2020

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