Emergenza Covid: L’AIOP precisa il rapporto con la Regione

L’AIOP dopo articoli di stampa e attacchi politici precisa il rapporto con la Regione in linea con il Servizio Sanitario Nazionale.

A rendere le precisazioni in merito alla gestione emergenziale dell’epidemia da covid per conto dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata sono due avvocati: Ricciardelli e Giaquinto: “Contrariamente a quanto potrebbe desumersi dagli articolli di stampa, il protocollo stipulato non costituisce assolutamente una singolare e favoritistica convenzione tra Regione e Ospedalità Privata Campana”.

Sede AIOP Napoli

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

NAPOLI – Premesso che l’AIOP non è l’Ordine Monastico delle Orsoline ma l’Associazione datoriale Italiana che raggruppa le organizzazioni Ospedaliere Private aderenti, in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Il settore opera in un quadro legislativo proprio, che garantisce servizi e prestazioni a tutti i cittanini anche a quelli che si rivolgono a strutture private come nel caso specifico. Questo in un quadro legislativo ordinario. Parimenti è avvenuto circa i provvedimenti che sono stati presi nel corso della Pandemia, ivi compreso l’ospitalità richiesta alle strutture private per pazienti Covid e pre-covid, per ospedalizzare cautelativamente persone anziane e/o ospiti delle RSA, e per questo si è stabilito un costo che si esplicita chiaramente nella nota di seguito.

Vanno anche sottolineate le differenze, certo non per alimentare uno scontro Nord-Sud, ma l’emergenza covid ha fatto emergere le differenze, per esempio: Che i posti di terapia intensiva in Campania sono  circa un quinto di quelli totali 550 circa; Che le strutture Sanitarie private sono solo il 15% la maggior parte di riabilitazione  e assistenza a persone diversamente abili; Le RSA pochissime. Per contro in Lombardia il rapporto tra strutture Ospedaliere Private e quelle publiche è del 50%, mentre i posti di terapia Intensiva era del 20% privati il resto publico, non parliamo delle RSA, laddove i morti sono stati a migliaia.

Agli oppositori cronici del Governatore De Luca, perché questa storia come le altre fanno capo ad un solo filone politico, che riconduce ad una campagna contro il Governatore della Campania, va ricordato che se il rapporto con le strutture Sanitarie private con il Servizio Sanitario Nazionale non va bene, si può discuterne in Parlamento e non su un giornale o giornali con i vari Sallusti, Feltri, Porro, Giordano che sbavano per accontentare i loro editori-Padroni, prestandosi a trovare scandali dappertutto in Campania, per colmare le schifezze che sono successe in altre Regioni, che hanno prodotto un’ecatombe, facendo da spalla a quei quattro giornali “militarizzati” che in questi giorni, grazie a collaboratori nostrani, si occupano pure dei lampioni e non dei Miliardi di euro incassati dai monopolisti della Sanità Privata lombardo-veneto, che con una serie di società come le Scatole cinesi finiscono nelle Banche di quella Olanda che ha frenato per mesi perché non si arrivasse al Recovery Found.

Pio Albergo Trivulzio uno dei palazzi in Via Paolo Bassi

Di qui la nota esplicativa, a firma dell’Avv. Amministrativista Bruno Ricciardelli e dell’Avv. Penalista Sebastiano Giaquinto con la quale mentre scrive, corregge e chiede eguale risalto sui giornali, si presenta anche come un avviso per chi volesse continuare su quella strada.

«In nome e per conto dell‘Associazione Italiana Ospedalità Privata e delle case di cura della Regione Campania ad essa associate, – scrivono gli avvocati Ricciardelli e Giaquinto – avvertiamo la necessità di segnalare alcune imprecisioni che connotano gli articoli di stampa pubblicati ieri ed oggi: ciò al fine di fornire un contributo di chiarezza per i lettori, ed evitare possibili scenari di contenzioso.

A) Il primo rilievo attiene ai pagamenti di cui sarebbero state destinatarie le case di cura private: 20 milioni di euro, secondo le notizie pubblicate, ma senza dire a fronte di cosa. E’ corretto allora rappresentare che nel periodo oggetto dell’accordo esse hanno prodotto prestazioni per oltre 45 milioni di euro ed hanno sopportato costi, per il solo personale, pari ad oltre 80 milioni di euro. In sintesi rimangono creditrici del Servizio Sanitario Nazionale.
B) La suddetta precisazione costituisce la base per il secondo chiarimento che pare doveroso offrire all’utenza.
La remunerazione prevista dal Protocollo di Intesa ha un valore finanziario (“supporto finanziario”, è chiamato nell’accordo) ma non economico, nel senso che è soggetta a conguaglio idoneo a verificare l’effettiva produzione e le spese documentate. Di qui la fantasiosità del concetto espresso di un presunto pagamento del “vuoto per il pieno”: Sara’, invece, corrisposto semplicemente il DOVUTO.
C) Da ciò deriva la necessità avvertita dal governo, anche sotto un profilo meramente finanziario, di coinvolgere la sanità privata nella lotta al Covid. Ed infatti, contrariamente a quanto potrebbe desumersi dalla lettura degli articoli, il protocollo regionale stipulato non costituisce assolutamente una singolare e favoritistica convenzione tra la Regione Campania e la locale Ospedalità Privata; esso è, invece, perfettamente sovrapponibile agli accordi intercorsi nelle altre regioni italiane che, in alcuni casi, hanno corrisposto anche di più (ad es.: la Regione Toscana ha previsto 1700 euro per posto letto di terapia intensiva occupato e 1100 euro per analogo posto letto vuoto; mentre le Regioni Sardegna e Sicilia, hanno stanziato un pagamento mensile pari al 100% di un dodicesimo del budget).
D) Quel che non si è ritenuto di puntualizzare è che un posto letto messo a disposizione, ma non utilizzato, ha i suoi costi, costituiti dalla assicurata presenza del personale medico, infermieristico e ausiliario: il posto letto occupato comporta in più solo l’erogazione della prestazione, cioè i farmaci somministrati.
E) E’ dalle suesposte considerazioni che nasce l’ orientamento statale, espresso nel DL 17/2020, di arruolare le case di cura private nella lotta alla pandemia.

Decisione che risponde ad una duplice finalità: sopperire alla sospensione delle attività ordinarie delle stesse, che non avrebbero potuto sottrarsi a ricorrere alla cassa integrazione se non addirittura al licenziamento del personale; e utilizzarle a supporto della Sanità Pubblica ormai al collasso in quello specifico periodo.

Nello spirito di collaborazione a cui abbiamo accennato, concludono gli Amministrativista Bruno Ricciardelli e dell’Avv. Penalista Sebastiano Giaquinto  rappresentiamo pertanto la opportunità di pubblicare i chiarimenti che precedono.
Cordialità.
Avv. Bruno Ricciardelli (Amministrativista) Avv. Sebastiano Giaquinto (Penalista)

Salerno, 13 agosto 2020

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