Il Sindaco Melchionda sulla vicenda dell’aggressione ad alcuni immigrati

COMUNICATO STAMPA

In merito alla notizia apparsa sulla stampa di un episodio brutale che avrebbe coinvolto alcuni extracomunitari, venditori ambulanti giunti in città per la festa del Santo Patrono, il sindaco di Eboli, Martino Melchionda, si è immediatamente attivato presso le forze dell’ordine e le strutture sanitarie del territorio per conoscere i dettagli della questione.

A quanto pare, però, la notizia di reato non risulterebbe né ai Carabinieri della locale Compagnia né ai sanitari dell’ospedale Maria Santissima dell’Addolorata.

«Bisogna sicuramente vederci chiaro in questa vicenda e capire se si tratta di voci infondate o di altro. Sicuramente l’Amministrazione comunale in collaborazione con le forze dell’ordine continuerà a tenere alto il livello di controllo su tutto il territorio, senza mai abbassare la guardia. In ogni caso – dichiara il sindaco Melchionda – condanniamo qualsivoglia forma di razzismo, senza però fare demagogia».

EBOLI, 16 GIUGNO 2010

5 commenti su “Il Sindaco Melchionda sulla vicenda dell’aggressione ad alcuni immigrati”

  1. All’indomani dell’increscioso episodio ricevo questa poesia dal mio amico-poeta-Adirano Molteni di Rho(Mi)ospite più volte del concorso di poesia del Saggio che conosce Eboli per la sua ospitalità .Una coincidenza…

    Sulle strade

    Voglia non solo di pane
    stanotte rimane
    sulle labbra che chiedono ancora
    il calore di terre lontane,
    sussurri di libertà sempre pronti
    ad asciugare lacrime e cuori
    coi sogni d’una vita migliore,
    desideri di rispetto e d’amore,
    valori umani persi negli occhi,
    capaci di sorridere sempre,
    quando dai una mano col cuore.
    (A.Molteni)

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    • Per Mara –
      Bellissima e profonda. L’amore e il rispetto, la libertà e i desideri, sono valori assoluti, per i quali val la pena anche di vivere.
      grazie Massimo

  2. per evitare che fenomeni di violenza si reiterini sul territorio nazionale, visto anche che il “meticciato” a tutto tondo, è il futuro dell’occidente, si dovrebbero intensificare la presenza nel tessuto sociale della figura del mediatore culturale.Il Mediatore Interculturale è una figura professionale che svolge attività di collegamento tra persone immigrate appartenenti a culture straniere e associazioni, strutture socio-sanitarie, servizi e istituzioni sia locali che nazionali, con l’obiettivo di fornire risposte quanto più conformi alle esigenze di integrazione di ogni singolo individuo.a nostra società è destinata sempre più a diventare multietnica e multiculturale; con il passare del tempo, le trasformazioni concernenti i rapporti tra culture differenti, sia in ambito familiare che nella rete di relazioni sociali, diventano sempre più frequenti.
    Insieme alle persone immigrate, giungono costumi, valori e tradizioni che vanno rispettate. Ad esempio, un’immigrata musulmana preferirebbe essere visitata da un medico-donna; per non parlare della figura del ginecologo! Lo stesso discorso vale per l’alimentazione, o per la comprensione della lingua, la cui male interpretazione potrebbe generare un certo trattamento discriminatorio. Mentre l’incomprensione e la scarsa conoscenza ed educazione all’altro, possono far sorgere conflitti e dispute non solo culturali, ma anche di ordine religioso, la condivisione di modelli interculturali può rappresentare una grande risorsa quando armonia e collaborazione si incontrano in un progetto di convivenza e sviluppo di nuove “comunità” a misura d’uomo, di qualsiasi provenienza esso sia.
    Per tali ragioni, diviene sempre più importante trovare strumenti adeguati al fine di favorire, da un lato l’inserimento e non l’assimilazione delle persone immigrate, dall’altro la conoscenza di informazioni utili per tutti coloro che vivono l’accoglienza e la condivisione come difficoltà.
    La figura del Mediatore Interculturale nasce dall’esigenza di conciliare più di un interesse e di salvaguardare alcuni valori culturali e religiosi e peculiarità delle numerose comunità immigrate presenti sul territorio. Le azioni che disconoscono i diritti umani delle donne, che inneggiano alla violenza, che attuano discriminazioni, vanno modificate e finalizzate al rispetto della dignità e delle libertà fondamentali dell’essere umano.Le principali strutture pubbliche presso le quali la presenza dei mediatori risulta indispensabile sono: gli Ospedali, le carceri, i Provveditorati agli Studi, al fine di accompagnare l’inserimento degli alunni immigrati nelle scuole, i servizi sociali, i tribunali, i centri di prima accoglienza o di informazione e di consulenza.

    Si può dire che l’operatore interculturale, agendo con imparzialità, utilizza il proprio patrimonio di conoscenza individuale e la capacità di gestione delle relazioni e delle interazioni personali per rappresentare, nel modo migliore possibile, le esigenze e le caratteristiche dei beneficiari presso gli operatori dei servizi.La Circolare Ministeriale n. 205 del 26 luglio 1990, La scuola dell’obbligo e gli alunni stranieri. L’educazione interculturale assume come compito educativo,All’intento di agevolare la comunicazione ed i rapporti scuola-famiglia, si aggiunge la possibilità di intervento di “esperti” di madre lingua per la valorizzazione della lingua e della cultura d’origine degli alunni stranieri.

    L

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  3. MESSAGGIO AI BLOGGER
    Ho ricevuto sulla mia mail, in forma privata, numerosi inviti a regolare meglio i forum su questo blog, l’invito esplicitamente indica in alcuni frequentatori che di tanto in tanto partecipano con post che non sono affatto attinenti le discussioni, e che invece si rivolgono solo ai frequentatori che invece vogliono discutere e partecipare interattivamente alle discussioni sugli articoli proposti.
    Ho tentato in tutti i modi intervenendo e oscurando alcune frasi per evitare, quelle che io ritenevo potessero essere offese, e avrebbero fatto scadere il dibattito. Sono intervenuto direttamente su alcuni emi sono sentito appellare come uomo poco democratico. Di tanto in tanto intervengo per alimentare e moderare il dibattito ed in alcuni casi sono stato additato come sponsor di questo o quello.
    Prima i post si approvavano in automatico e poi abbiamo regolato l’accesso con la iscrizione, consentendo anche l’anonimato nel Nik perché spesso i potenti non sopportano le critiche e quindi potrebbero tendere alla “rappresaglia”.
    Mi viene chiesto con insistenza di ammettere solo quelli che recano le generalità vere dei blogger. Prossimamente cambieremo ancora la veste grafica e in quella circostanza chiederemo la registrazione con nome e cognome, ammettendo anche un nik diverso (per intenderci: bisognerà registrarsi con nome e cognome, ma poi se uno non che appaia, al pubblico apparirà solo il nik).
    Molti hanno anche ipotizzato, che alcuni di tanto in tanto appaiono come “guastatori” per disturbare l’azione del blog e intimorire chi interviene.
    Sinceramente non credo questo sia verosimile, anche perché il successo di POLITICAdeMENTE, non è legato a chi partecipa, semmai ai contenuti e poi anche al contributo che interattivamente danno, in minima parte, quelli che intervengono.
    Tra l’altro solo il 30% dei visitatori viene dall’area ebolitana e della piana del Sele, il resto da Battipaglia, i Picentini, gli Alburni, da Salerno il 25%, dal resto della Regione, dall’Italia e anche dall’estero.
    Solo il 35% dei visitatori si collega tutti i giorni, gli altri lo fanno saltuariamente, e la media di permanenza è molto alta (8,54 minuti).
    Quindi se qualche visitatore ha questo intento, sappia che contribuisce alla crescita del blog. Nonostante tutto sta avvenendo che qualcuno vorrebbe fare il blog nel blog e questo non posso consentirlo. Qualcuno invece di attenersi alle discussioni si cimenta a “psicanalizzare” tutti coloro i quali intervengono, risultando anche fastidioso.
    NON INTENDO PIU’ CONSENTIRE A NESSUNO DI INFASTIDIRE I VISITATORI, I QUALI TRA L’ALTRO NON GRADISCONO, ESSERE APOSTROFATI E TAGLIATI DA GIUDIZI CHE RIGUARDANO LA PERSONALITA’.
    QUEGLI INTERVENTI INCOMINCIANO AD ESSERE DI CATTIVO GUSTO.
    PERTANTO DA QUESTO MOMENTO IN POI COMMENTI DI QUEL TIPO NON VERRANNO PIU’ APPROVATI, COSI’ COME NON SARANNO APPROVATI QUELLI CHE NON SONO ATTINENTI GLI ARGOMENTI, TRANNE CHE NON SIANO IN DIBATTITO, CHE NON SIANO OFFENSIVI, INGIURIOSI, CALUNNIOSI E QUANT’ALTRO.
    La democrazia e la partecipazione non può essere disturbata da chi, sventolandole a loro piacimento, diventa arrogante e limitativo dei diritti altrui.

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  4. Per Un Operaio –
    Il tuo commento non è in linea con gli argomenti proposti.
    La partita continua e continua con le persone che hanno voglia di discutere non di disturbare.

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