Non si discute della Pignatelli, salta il Consiglio:Solidarietà al Vice Sindaco

Da Etica per il Buon Governo: solidarietà al Vice Sindaco Calenda per il Consiglio saltato.

La Calenda non è stata presa in considerazione dalla sua maggioranza, dovrebbe dimettersi e chiedere spiegazioni.

Assessore Marika Calenda

BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Movimento Politico la cui ispiratrice è Cecilia Francese, Etica per il Buon Governo il seguente Comunicato che si occupa del mancato svolgimento del Consiglio Comunale per l’Assenza improvvisa del Sindaco Santomauro.

La vicenda oggettivamente è sconcertante, denota una scarsa fiducialità che la maggioranza ha nei suoi stessi confronti, non riuscendo a dimostrare la sua autonioia nemmeno sullo svolgimento di un consiglio Comunale, e dimostrando di non tenere in benchè minima considerazione il ruolo del Vice Sindaco Marika Calenda.

Non è la prima volta che si evita di discutere della Pignatelli, la società battipagliese che si occupa della fornitura di servizi ed assistenza alle disabilità, evidentemente c’è qualche problema? Se ve ne sono i cittadini vorrebbero conoscerli, se non ve ne sono si discuta e subito dei problemi che pure ci sono e che certo non giustificano i circa 100.000 euro di prebende.

La giovane Vice Sindaco avrebbe dovuto protestare con la sua maggioranza e lei avrebbe dovuto sollevare e pretendere delle spiegazioni più serie dell’assenza del Sindaco, e forse le dovrebbe venire un sussulto di orgoglio rassegnando le dimissioni, fosse solo per fare emergere la verità, ma anche per smentire l’impressione di non essere  stata presa per niente in considerazione dalla sua maggioranza.

Ma questi sono gesti coraggiosi e non si pretende che tutti possano farli, nonostante tutto POLITICAdeMENTE si associa alla solidarietà di Etica per il Buon Governo, perché è giovane, perché è donna, perché è inesperta, Perché non le riconoscono il ruolo che invece le è stato attribuito.

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COMUNICATO STAMPA

Cecilia Francese

BATTIPAGLIA – Il Consiglio Comunale  di Battipaglia ha scritto, nella seduta del 17 giugno, un’altra pagina …..ambigua!

Convocato regolarmente e regolarmente insediatosi, con tanto di numero legale e di inno nazionale, è stato rinviato, naturalmente su iniziativa della maggioranza, subito dopo l’apertura dei lavoro.

Giustificazione ufficiale?  Mancava il sindaco.

L’argomento in discussione riguardava le determinazioni da assumere rispetto all’Azienda Speciale Pignatelli , che nella nostra città gestisce le politiche sociali  e  che , entro il 31/12/2010 deve essere profondamente “rivisitata” , nello statuto,nelle individuazioni dei servizi che può gestire. Addirittura c’è il dubbio che alla data del 31/12/2010 l’azienda Pignatelli non possa più esistere.

Questo alla luce delle leggi ( 133/2008 e 166/2009) cui l’amministrazione comunale ha fatto continuo riferimento, quando si è trattato di decretare la morte di alba nuova in tempi record ( benché la “fine” per legge di quella società era fissata al 31/12/2011. Ossia un anno dopo  la scadenza della Pignatelli).

Sulla questione Pignatelli vi è una puntuale , precisa e completa relazione della dirigente dei Servizi Sociali che non lascia dubbi su provvedimenti e scadenze.

La questione non è di poco conto , visto che tutti i servizi sociali , dall’assistenza anziani, ai portatori di invalidità, ai minori, vengono gestiti da un’azienda che comunque ha un fatturato di circa 1,2 milioni di Euro e costa al Comune circa 700 mila euro e che presenta un apparato di organi ( cda) che costa oltre 71.000 Euro.

Eppure per la terza volta la maggioranza gioca al rinvio della questione .

La prima volta ci si inventò la necessità di un approfondimento ( balbettato dal Sindaco) benché gli atti dell’ufficio fossero perfetti;

La seconda volta , alla chetichella , sono usciti dall’aula facendo venir meno il numero legale;

La terza Volta mancava addirittura il Sindaco.

In aula , però , c’era il vicesindaco .

L’Art.46 comma 2 del TUEL recita: “ il sindaco ed il presidente della provincia nominano i componenti della giunta tra cui un vicesindaco e un vice presidente e ne danno comunicazione al Consiglio nella prima seduta successiva alla elezioni”.

E questo a Battipaglia è stato fatto .

L’Art. 53 comma 2 del TUEL recita :” il vicesindaco e il vice presidente sostituiscono il sindaco e il presidente della provincia in caso di assenza o di impedimento temporaneo……”.

E questo a Battipaglia Non viene fatto.

Nell’esprimere la nostra solidarietà al vicesindaco del quale sembra  che nessuno ne tenga conto nonostante quanto contemplato dalla norma , per cui si rinvia un Consiglio su un tema così delicato , ci sorge un dubbio :MA VUOI VEDERE CHE IL PROBLEMA DELLA MAGGIORANZA NON ERA L’ASSENZA DEL SINDACO BENSI’ IL FATTO CHE SU QUESTA QUESTIONE DELLA PIGNATELLI ( SULLA CUI SORTE SI GIOCANO EQUILIBRI INTERNI DELL’ARMATA BRANCALEONE AL GOVERNO DELLA CITTA’) QUESTA MAGGIORANZA NON HA ANCORA TROVATO I SUOI EQUILIBRI?

Svolgere un Consiglio Comunale ,senza lo “ scudiscio” del capo avrebbe potuto trasformare i “silenti”  18 YesMan in 18 “ voraci “ urlatori?

Noi di Etica saremmo pure “dissociati” ( come dice il sindaco ) ma non “ Fessi”.

Pertanto invitiamo “ lor signori “ per il bene della città a trovare in fredda i loro accordi di spartenza anche sulla Pignatelli , perché il 31/12/2010 è dietro l’angolo e non vorremmo che  quella data Battipaglia si trovasse nel caos totale e fosse costretta a dismettere quel poco di politiche sociali che oggi ha.

ETICA PER IL BUON GOVERNO

1 commento su “Non si discute della Pignatelli, salta il Consiglio:Solidarietà al Vice Sindaco”

  1. MESSAGGIO AI BLOGGER
    Ho ricevuto sulla mia mail, in forma privata, numerosi inviti a regolare meglio i forum su questo blog, l’invito esplicitamente indica in alcuni frequentatori che di tanto in tanto partecipano con post che non sono affatto attinenti le discussioni, e che invece si rivolgono solo ai frequentatori che invece vogliono discutere e partecipare interattivamente alle discussioni sugli articoli proposti.
    Ho tentato in tutti i modi intervenendo e oscurando alcune frasi per evitare, quelle che io ritenevo potessero essere offese, e avrebbero fatto scadere il dibattito. Sono intervenuto direttamente su alcuni emi sono sentito appellare come uomo poco democratico. Di tanto in tanto intervengo per alimentare e moderare il dibattito ed in alcuni casi sono stato additato come sponsor di questo o quello.
    Prima i post si approvavano in automatico e poi abbiamo regolato l’accesso con la iscrizione, consentendo anche l’anonimato nel Nik perché spesso i potenti non sopportano le critiche e quindi potrebbero tendere alla “rappresaglia”.
    Mi viene chiesto con insistenza di ammettere solo quelli che recano le generalità vere dei blogger. Prossimamente cambieremo ancora la veste grafica e in quella circostanza chiederemo la registrazione con nome e cognome, ammettendo anche un nik diverso (per intenderci: bisognerà registrarsi con nome e cognome, ma poi se uno non che appaia, al pubblico apparirà solo il nik).
    Molti hanno anche ipotizzato, che alcuni di tanto in tanto appaiono come “guastatori” per disturbare l’azione del blog e intimorire chi interviene.
    Sinceramente non credo questo sia verosimile, anche perché il successo di POLITICAdeMENTE, non è legato a chi partecipa, semmai ai contenuti e poi anche al contributo che interattivamente danno, in minima parte, quelli che intervengono.
    Tra l’altro solo il 30% dei visitatori viene dall’area ebolitana e della piana del Sele, il resto da Battipaglia, i Picentini, gli Alburni, da Salerno il 25%, dal resto della Regione, dall’Italia e anche dall’estero.
    Solo il 35% dei visitatori si collega tutti i giorni, gli altri lo fanno saltuariamente, e la media di permanenza è molto alta (8,54 minuti).
    Quindi se qualche visitatore ha questo intento, sappia che contribuisce alla crescita del blog. Nonostante tutto sta avvenendo che qualcuno vorrebbe fare il blog nel blog e questo non posso consentirlo. Qualcuno invece di attenersi alle discussioni si cimenta a “psicanalizzare” tutti coloro i quali intervengono, risultando anche fastidioso.
    NON INTENDO PIU’ CONSENTIRE A NESSUNO DI INFASTIDIRE I VISITATORI, I QUALI TRA L’ALTRO NON GRADISCONO, ESSERE APOSTROFATI E TAGLIATI DA GIUDIZI CHE RIGUARDANO LA PERSONALITA’.
    QUEGLI INTERVENTI INCOMINCIANO AD ESSERE DI CATTIVO GUSTO.
    PERTANTO DA QUESTO MOMENTO IN POI COMMENTI DI QUEL TIPO NON VERRANNO PIU’ APPROVATI, COSI’ COME NON SARANNO APPROVATI QUELLI CHE NON SONO ATTINENTI GLI ARGOMENTI, TRANNE CHE NON SIANO IN DIBATTITO, CHE NON SIANO OFFENSIVI, INGIURIOSI, CALUNNIOSI E QUANT’ALTRO.
    La democrazia e la partecipazione non può essere disturbata da chi, sventolandole a loro piacimento, diventa arrogante e limitativo dei diritti altrui.

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