Addio a Lidia Menapace, partigiana, femminista e pacifista

Il covid ha stroncato la vita di Lidia Menapace, Partigiana, femminista, pacifista e combattente dei diritti civili. 

Il Presidente Mattarella ricorda Lidia Brisca Menapace: «I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana». Roberto Fico: “Ha scritto pagine preziose di storia“. La Sindaca di Battipaglia Cecilia Francese: “L’Amministrazione di Battipaglia partecipa a questa gravissima perdita per la nostra democrazia. POLITICAdeMENTE: «Una donna che seppe partecipare da donna e non per “quota”, ai processi sociali e politici del Paese». Ubaldo Baldi Anpi Salerno: “Lidia Menapace partigiana per sempre”.

Lidia Menapace

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BOLZANO – È morta nella notte, all’età di 96 anni l’ex Senatrice Lidia Menapace. Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano. Lidia Menapace era nata il 3 aprile 1924 a Novara. Attivista del movimento pacifista e femminista dal 2006 al 2008 è stata senatrice di Rifondazione comunista. Politica ma soprattutto ex partigiana combattente e punto di riferimento del movimento femminista in Italia tanto da essere soprannominata la ‘Grande Dame‘. Novarese di nascita (era nata il 3 aprile 1924), da giovanissima prese parte alla Resistenza, il sue nome di battaglia era Bruna, e lei è sempre rimadta “Bruna”. Se l’era preso tra i monti tra la Valsesia e la Val d’Ossola, dopo l’8 settembre. Di se aveva detto: «Mi posso dimettere da tutto ma non da partigiana». Nel dopoguerra, si era impegnata nella Federazione universitaria cattolica italiana.

Lidia Menapace

A metà degli anni Settanta entra a far parte del Comitato per i diritti civili delle prostitute. Nella XV Legislatura al Senato, è membro e poi segretario della commissione Difesa, Presidente della Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito. Nel 2011 e’ nominata nel Comitato Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Interruppe la sua collaborazione con il prestigioso Ateneo Sacro Cuore di Milano dopo la pubblicazione del 1968 di un documento dal titolo ‘Per una scelta marxista‘. Lo stresso anno lascio’ anche la Dc per diverse visioni politiche. Le sue idee volgevano sempre di più verso il Partito Comunista italiano e, nel 1969, figura tra le fondatrici del quotidiano ‘Il Manifesto. Non ha mai smesso di essere partigiana: è sempre stata “Bruna”; E Bruna era il suo nome di battaglia. Se l’era preso tra i monti tra la Valsesia e la Val d’Ossola, dopo l’8 settembre. Aveva detto di sé un po’ di tempo fa: «Mi posso dimettere da tutto ma non da partigiana».

Con lei va via una donna di quelle che il nostro Paese deve ringraziare, una delle ultime testimoni di quel tempo, una delle interpreti dell’impegno delle donne in politica e nella società civile, di quelle, al contrario dei nostri giorni, che accettano di partecipare rappresentando una “quota” per legge e non per impegno, diminuendo tutti gli sforzi che donne straordinarie hanno fatto per giungere ad una reale parità di diritti. Un esempio che si spera le donne di oggi riescano a cogliere per determinarsi nuovi percorsi che non siano quelli affidati all’ipocrisia di una legge.

Sergio Mattarella

Il primo a sottolinearne il valore di Lidia Brisca Menapace è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana». Mattarella, ha inviato al Presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo, il seguente messaggio: «Scompare con Lidia Brisca Menapace una figura particolarmente intensa di intellettuale e dirigente politica espressione del dibattito autentico che ha attraversato il Novecento.

Staffetta partigiana in Val d’Ossola, brillante laureata presso l’Università Cattolica di Milano, dove sarà lettore di lingua italiana, dirigente della Democrazia Cristiana e vice presidente della Provincia di Bolzano, animatrice del movimento delle donne, tra i fondatori del Manifesto e, infine, senatore per Rifondazione comunista nella XV legislatura repubblicana, Lidia Menapace è stata fortemente impegnata sui temi della pace, con la Convenzione permanente delle donne contro tutte le guerre.

I valori che ha coltivato e ricercato nella sua vita – antifascismo, libertà, democrazia, pace, uguaglianza – sono quelli fatti propri dalla Costituzione italiana e costituiscono un insegnamento per le giovani generazioni».

Roberto Fico

A seguire è stato il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, sia pure affidandosi actwitter e non alla ufficialità del suo ruolo: “Ha scritto pagine preziose di storia. Lidia Menapace ha scritto delle pagine preziose della nostra storia. Staffetta partigiana, pacifista, si è sempre battuta per i diritti delle donne. Non dimenticheremo il suo grande impegno civile e politico”.

Cecilia Francese

Anche il Sindaco di Battipaglia Cecilia Francese da donna impegnata in politica e in una istituzione elettiva ha voluto ricordare la donna e la combattente: “Lidia Menapace, dopo aver combattuto tenacemente contro questo maledetto Covid,  nonostante l’età e la  sua indole di indomita combattente, questa mattina è morta!

Giovanissima Partigiana, strenua difensora della democrazia conquistata con le lotte e con il sacrificio, protagonista di tutte le battaglie per l’emancipazione femminile, Lidia Menapace rimarrà per sempre come esempio di donna militante per i valori e i principi in cui credeva.

L’Amministrazione di Battipaglia partecipa a questa gravissima perdita per la nostra democrazia»

POLITICAdeMENTE non può che non manifestare il suo più sentito dispiacere per la scomparsa di una donna che ha saputo, come tante, farsi spazio tra gli uomini e conquistare quegli spazi che le donne di oggi, al contrario, preferiscono raggiungere con le “quoterosa”: «Una donna che seppe partecipare da donna e non per “quota”, ai processi sociali e politici del Paese».

Ubaldo Baldi

presidente del circolo provinciale Anpi Salerno, Ubaldo Baldi per la morte della partigiana Lidia Menapace: «Una tra i tanti morti di Covid, un numero a cui soprattutto i giovani ma anche tanti sciatori o frequentatori di market vari, non badano o almeno così pare. Ma stavolta quel numero tra tanti è una di noi, un’altra storia bellissima di passione civile e scelta di vita che se ne va, Lidia Menapace partigiana per sempre”. Giorno di lutto per l’Anpi Salerno che dice addio alla storica partigiana. La ricorda il presidente del Comitato Provinciale di Salerno Ubaldo Baldi, quando la conobbe in occasione della sua partecipazione in un attivo del Manifesto a luglio del ’74. Lidia Menapace, dal 2011 era componente del comitato Nazionale dell’Anpi, motivo di orgoglio anche per il circolo provinciale Anpi Salerno che proseguirà il suo cammino in ricordo di Lidia Menapace, portando in alto gli ideali e i valori che da sempre contraddistinguono l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia. “Lidia Menapace, nel suo essere incredibilmente attiva ha lasciato un segno importante nella storia della nostra Repubblica, con un esempio tra tanti dato dalla convenzione delle donne contro tutte le guerre. Sicuramente, ha rappresentato un fortissimo veicolo per la discussione dei temi sull’antifascismo e l’antirazzismo – ha dichiarato Vittorio Cicalese, responsabile Anpi Giovani Salerno – Queste cose non possono e non devono essere dimenticate, soprattutto da noi giovani perché non deve mai fermarsi questo sprone – partito da partigiani come lei – per far sì che l’antifascismo e l’antirazzismo siano sempre il più forte dei collanti che legano tutti i cittadini di questa bellissima Repubblica”.

Bolzano, 7 dicembre 2020

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