Sicurezza, pace, diritti: rafforzare e migliorare le democrazie

Sicurezza, pace, diritti: “rafforzare e migliorare le democrazie”. Marina Sereni Vice Ministro Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.

di Marina Sereni Vice Ministro Affari Esteri e Cooperazione Internazionale

per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento dell’On. Marina Sereni, viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del Governo di Mario Draghi, sugli ultimi avvenimenti di politica internazionale.

Il Consiglio Affari Esteri dell’Unione di ieri, così come aveva fatto nel fine settimana la riunione dei Ministri degli Esteri e dello Sviluppo del G7 tenutasi a Liverpool, ha mandato un messaggio netto verso la Russia, sanzionando elementi della compagnia militare Wagner per la loro presenza in aree di tensione e di crisi, soprattutto in Africa, e avvertendo Putin sulle conseguenze di un eventuale intervento militare diretto in Ucraina. Pur riconfermando l’UE la sua tradizionale impostazione, volta a mantenere aperti con la Russia canali di dialogo e collaborazione su questioni di interesse reciproco, il clima resta dunque difficile. È una condizione con la quale dovremo probabilmente fare i conti nel medio periodo e che in qualche misura incide anche su aspetti di natura economica, come ad esempio quelli legati al prezzo del gas. Volendo evitare una nuova “guerra fredda” si tratta di elaborare una strategia volta ad ingaggiare la Russia in un confronto chiaro e stringente che non può eludere i temi della sicurezza e dei diritti umani, includendo al tempo stesso anche altre questioni come la lotta alla pandemia, il contrasto al terrorismo, la ricerca di soluzioni efficaci in aree di crisi come la Siria, la Libia, l’Afghanistan… Il confronto tra il Presidente Biden e il Presidente Putin dei giorni scorsi ha mostrato la complessità e la fatica ma anche la necessità di questo confronto, tanto più importante per l’Europa.

Marina Sereni-David Sassoli

Allo stesso modo con la Cina, ormai da tempo superpotenza economica sempre più ambiziosa e assertiva anche sul piano politico, Europa e Stati Uniti sono chiamati a definire un campo di gioco comune. Per entrambi la Cina è un partner per affrontare alcune sfide globali – dal cambiamento climatico alla lotta alla pandemia; un competitore sul piano economico; un avversario sul piano sistemico. La capacità di distinguere i diversi piani per ottenere risultati concreti positivi dal punto di vista degli equilibri geopolitici, della sicurezza, della pace e dello sviluppo sostenibile non è scontata.

È in questo contesto che il Presidente Biden ha lanciato il Summit delle democrazie, un’occasione di riflessione e di confronto su come rafforzare e migliorare i nostri sistemi, affrontando sfide nuove che ci vengono dalla globalizzazione, dalla diffusa sfiducia tra i nostri cittadini sulle capacità della politica di risolvere i problemi delle persone, dalla disinformazione che corre lungo le vie del web, dall’evoluzione rapidissima delle nuove tecnologie ivi incluse quelle legate allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

Le democrazie liberali – che per decenni hanno rappresentato un modello desiderabile e in espansione nel mondo – oggi sono costrette sulla difensiva, e devono riconquistare il cuore e la mente prima di tutto dei loro cittadini. Ma questo non potrà avvenire senza cambiamenti, senza individuare i terreni sui quali dobbiamo saper dimostrare di essere migliori dei sistemi autoritari. Servono riforme, sul piano interno ma anche a livello europeo: decidere rapidamente, in modo trasparente e democratico è più difficile che decidere in modo autoritario. E la pandemia ha istillato il dubbio che essere “troppo” democratici (alla faccia di chi protesta per la presunta “dittatura sanitaria”!) sia un limite… In questo senso il PNRR e Next Generation Eu rappresentano una grande opportunità non tanto e non solo per le risorse pubbliche che potremo investire per contrastare le diseguaglianze e promuovere la ripresa ma anche per le riforme di sistema che devono accompagnare i progetti. Una Pubblica amministrazione più efficiente, una Giustizia più veloce, trasporti e infrastrutture più moderni, un sistema di servizi più vicino alle esigenze delle famiglie…

marina-sereni

Ma anche l’Europa deve mostrare di saper cambiare, di saper trovare le modalità per discutere e decidere in tempi ragionevoli e senza necessariamente dover ricercare sempre l’unanimita’. Di fronte alla pandemia sovranisti e populisti hanno fallito mentre l’Unione ha dimostrato di essere utile per rispondere insieme a questa emergenza sanitaria, economica e sociale. Dobbiamo saper contrastare la narrativa contro la Ue e i suoi Stati Membri fatta di disinformazione e uso disinvolto della rete che viene dall’esterno. Anche per questo è necessario che la Conferenza sul Futuro dell’Europa in corso non sia un’occasione sprecata sul versante delle riforme e possa mandare un messaggio di coraggio e innovazione ai nostri concittadini, a cominciare dai giovani.

Infine le democrazie liberali credo debbano tornare a dare l’esempio verso i Paesi in via di Sviluppo. Per sconfiggere il Covid19 è necessario accelerare, far sì che le donazioni di vaccini si trasformino in vaccinazioni; creare meccanismi che consentano di aumentare la produzione “in loco” dei farmaci e dei vaccini; aiutare i Paesi a più basso reddito a rafforzare i loro sistemi sanitari. Per promuovere i diritti è necessario non separare quelli sociali da quelli umani ed è indispensabile essere coerenti, non usare “due pesi e due misure”, chiedere il loro rispetto ovunque. Infine credo che le democrazie liberali debbano avere la forza di ingaggiare Paesi che pur non potendo essere considerati parte della nostra “famiglia” sarebbe sbagliato spingere nel campo avverso. È un tema complesso che evoca molti aspetti – per esempio il ruolo delle religioni nello spazio pubblico – ma su cui dobbiamo a mio avviso riflettere ed elaborare con fantasia e coraggio.

Roma, 16 dicembre 2021

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