L'Ordine dei Commercialisti si rinnova: nomina Gianfranco Masci vice di Barbarisi

Masci è il nuovo Vice di Barbarisi in seno all’Ordine dei Commercialisti.

Prossima tappa il Congresso Nazionale del 2010 alla Fiera d’Oltremare a Napoli

SALERNO – Nuovi vertici per l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili della Circoscrizione del Tribunale di Salerno. E’ stato eletto Gianfranco Masci come Vice del Presidente Adriano Barbarisi. Masci attualmente ricopre il prestigioso incarico di Direttore Generale del Comune di Eboli.

Gianfranco Masci
Gianfranco Masci

I membri del Consiglio dell’Ordine: Antonio Annunziata (Segretario); Alfonso Gargano (Tesoriere) e i Consiglieri: Rosario Camaggio, Oscar De Franciscis, Marco Di Lorenzo, Lucio D’Urso, Giuseppe Esposito, Nicola Ietto, Luigi Lamberti, Vincenzo Pappalardo, Giuseppe Rago, Antonio Sanges, Marina Ciuffi, nel loro plenum  e al loro interno hanno completato l’organigramma, nominando il collega dottor Gianfranco Masci Vice Presidente.

Il Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti, completato il suo organigramma è già a lavoro, pensando anche al prossimo appuntamento, infatti è in programma per gli inizi dell’anno prossimo, a Napoli e alla Mostra d’Oltremare il Congresso Nazionale. Per quella data si dovranno stabilire percorsi, iniziative, strategie e nuove politiche dell’Ordine.

Come nuovo Vice Presidente, Gianfranco Masci ha espresso piena soddisfazione e il più sincero ringraziamento per l’incarico che gli è stato conferito dall’intero Consiglio, che si aggiunge a quello Istituzionale altrettanto difficile e delicato che ricopre, come Direttore Generale di una Città importante come Eboli. Masci ha voluto ricordare, come strategia impellente, che  va nella necessità di raffrontarsi con il Ministero dell’Economia per le complesse problematiche relative all’Ordine dei Commercialisti  e dei singoli colleghi.

10 commenti su “L'Ordine dei Commercialisti si rinnova: nomina Gianfranco Masci vice di Barbarisi”

  1. Una proposta provocatoria ma non troppo…confrontiamoci su di uno schema logico Costi-Benefici e chiediamoci l’utilita’ “sic” generale DI TUTTI GLI ORDINI PROFESSIONALI, O SE INVECE OBBEDISCANO AD UNA LOGICA di PARTE, ovverossia una coorporazione comandata da POCHI,e dove il resto, i MOLTI aspettano di essere cooptati! POI dover CONSEGUIRE una ABILITAZIONE attraverso un ESAME di STATO, per esercitare una professione PRIVATA, e’ comunque una contraddizione in termini! Spero che chi si leggerà tale mio SPUNTO vorrà CONTRIBUIRE AL DIBATTITO…GRAZIE 1000!

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  2. Io caro Aberto posseggo gia’ una abilitazione pubblica presso il Ministero di Giustizia,come Conciliatore Professionista, iscritto in un pubblico registro a Roma!Mi son laureato col massimo in Diritto a Fisciano (Univ.Studi Salerno) e possego molti altri attestati di varia natura.Non essendomi iscritto mai ll’albo dei praticanti, xke’ reputo ormai congestionatissima tale professione(Avv./Comm.), non ho frustrazioni da sfogareal riguardo, (aggiungo di esser imparentato ed amico di famiglia con alcuni grandi nomi del foro Salernitano,avvocati di grido, come si suol dire ma non mi appassiona) od altro, voglio solo raccogliere il disagio di tanti giovani, che subiscono ingiustizie agli esami di abilitazione vari,e non essendo figli d’arte non riescono ad inserirsi nelle loro attivita’;questo è pure un danno collettivo, visti gli anni si questi “sprecati” all’Universita’ ed un impoverimento generale, di tutta la Nazione.Se invsce di prodigarti in uno sterile sberleffo, ti prendessi la briga di sbirciare su internet, di quanti forum parlano dell’argomento,o nell’ Agora’ ebolitana raccogliessi opinioni e delusioni degli interessati saresti + rispettoso del prossimo!!! Di contro reputo che la colpa primaria sia dello Stato e della mancanza di programmazione, che porta ad ingannare cogli anni studenti e famiglie,soldi e tempo sprecato…..ma basta che si pagan tasse…In ultimo delle semplici campagne informative, un Marketing istituzionale ( te lo dice uno che ha conseguito titoli in tale materia), sarebbe degno di una democrazia compiuta e rispettosa dei cittadini! “Soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere.”
    (A. Einstein),BUONA SERATA!

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  3. Gli Ordini Professionali rappresentano un pezzo d’Italia che andrebbe rinnovato se non cancellato!!Gli ordini professionali difendono gli interessi della categoria, talvolta a discapito degli utenti.Spesso si verificano episodi di cartello ,(annullamento della concorrenza) e alcune volte episodi di mobbing verso utenti che denunciano il malcostume. Ad esempio, nei casi di “malasanità” o “sanitopoli”, l’Ordine dei Medici ha nel passato fatto quadrato attorno a personaggi molto discutibili o espulso chi denunciava pratiche scorrette.

    Le logiche delle corporazioni e delle lobby porta anche a deformazioni dell’apparato legislativo, introdotte per accontentare le associazioni, come le casse previdenziali speciali, ad es. dell’Ordine dei Commercialisti. LEGGETE SOTTO
    Gianantonio Stella
    censura gli Ordini
    che non fanno
    i giudici disciplinari.
    Pasquale Spinelli chiede
    la riforma degli Ordini.
    Quando un professionista
    è sotto inchiesta penale,
    il suo Ordini non può agire
    fino a sentenza definitiva.
    Parola di Cassazione.

    Corriere della Sera del 26 marzo 2008

    La (non) radiazione dell’ avvocato Previti

    Domani l’ Ordine del Lazio doveva

    finalmente decidere. Invece si va a dopo il voto

    di Gianantonio Stella

    Pareva che domani fosse la volta buona. E sarebbe apparso uno scherzo del destino: nel lontano 27 marzo 1994 aveva fatto irruzione nella politica italiana come il braccio destro del Cavaliere trionfante, destinato a sfiorare il ministero della Giustizia (fu dirottato alla Difesa solo per le troppe polemiche) e il 27 marzo di quattordici anni dopo sarebbe stato probabilmente radiato, salvo sorprese, dall’ Ordine degli Avvocati. Macché: tutto rinviato. Di nuovo. Questa volta al 22 aprile, la settimana dopo le elezioni. Fino ad allora, Cesare Previti continuerà a figurare nel sito come iscritto all’ albo di Roma. Sospeso dall’ esercizio della professione, perché la magistratura gli allegò questa pena accessoria. Ma iscritto. Tredici anni dopo le prime rivelazioni di Stefania Ariosto, cinque dopo le condanne in primo grado per i casi «Imi-Sir» e «Lodo Mondadori», tre dopo i verdetti d’ Appello e quasi due dopo la prima sentenza definitiva della Cassazione che il 4 maggio 2006 gli confermò per la corruzione del giudice Vittorio Metta la pena di sei anni di carcere, «Cesarone» non è infatti ancora stato mai sanzionato dall’ Ordine di appartenenza. Direte: com’ è possibile? E qualcuno ricorderà che, stando alla fascistissima legge del 1938 che è rimasta di fatto il fulcro del sistema, «coloro che non siano di specchiata condotta morale e politica non possono essere iscritti negli albi professionali, e, se iscritti, debbono esserne cancellati, osservate per la cancellazione le norme stabilite per i procedimenti disciplinari». Certo, per «specchiata condotta politica» lì si intendeva l’ obbedienza a Benito Mussolini. Che oggi, grazie a Dio, non c’ è più. Ma la «specchiata condotta morale»? I presidenti di questo e quell’ Ordine, davanti alla domanda, allargano le braccia. Dicono che è la legge che impone loro di aspettare la sentenza definitiva, in Cassazione, prima di prendere qualsiasi provvedimento. Tranne l’ apertura formale di un procedimento (perché anche in questi casi, pare impossibile, dopo cinque anni scatta la prescrizione) non possono fare niente. Di più: una sentenza della Corte Costituzionale del ‘ 99, nel delirio ipergarantista di questi anni, ha stabilito che «le sanzioni destitutive, sia nel campo del pubblico impiego che in quello delle professioni inquadrate in ordini professionali, non siano disposte in modo automatico dalla legge, ma siano irrogate solo a seguito di un procedimento disciplinare che consenta di adeguare la sanzione al caso concreto». Traduzione: neppure una condanna definitiva può essere automaticamente riversata in una punizione. Gli Ordini devono decidere volta per volta. Con un processo disciplinare loro. Processo che Previti, dopo aver tirato in lungo il più possibile quello penale, ha cercato di rallentare di nuovo più che poteva. «E’ stata un’ istruttoria complessa, molto complessa», spiega l’ avvocato Livia Rossi, la relatrice. «E’ arrivato a chiederci di ascoltare centinaia di testimoni», sospira Alessandro Cassiani, il presidente dell’ Ordine capitolino. Resta sempre la stessa domanda: se gli Ordini resistono accanitamente a ogni critica dichiarandosi essenziali per garantire la professionalità e il decoro dei propri iscritti che però possono sanzionare (forse) solo dopo una sentenza di condanna della Cassazione, a cosa servono?

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  4. Ma come cacchio ha fatto? Ma veramente non ce ne erano piu’?Boh ! Comunque formulo auguri a Masci ed esprimo i sensi del mio profondo rammarico all’ordine.

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  5. AVVISO IMPORTANTE a tutti i partecipanti ai Forum di POLITICAdeMENTE
    E’ il caso di ricordare a tutti voi che è importante attenersi strettamente alle discussioni dei temi proposti ed evitare offese gratuite e interventi con contenuti che potrebbero urtare la suscettibilità di chi interviene. Bisogna sicuramente criticare, ma bisogna comunque rispettare i propri interlocutori.
    Vi prego di non lasciarvi andare e di abbassare i toni della discussione. Se vogliamo continuare a “giocare”, evitiamo di distruggere il “giocattolo”.
    Grazie

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