Il PD di Battipaglia analizza la sconfitta

Pd Battipaglia, analisi del voto: Una sconfitta che serva da lezione. Ora l’imperativo è lavorare nei territori e tra la gente. 

La speranza non è mai l’ultima a morire. Sempre che non si parli la stessa lingua incomprensibile ma sempre se si libera di una classe politica interamente “vocata” alla gestione del potere ingombrante e opportunistica ma specializzata a vivere per una vita intera intorno a prebende e commesse politiche. 

Piero De Luca inaugura circolo PD Rosa Barra Battipaglia taglio del nastro 2

POLITICAdeMENTE

BATTIPAGLIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota del Circolo del Partito Democratico di Battipaglia, con la quale fa l’analisi del voto, prendendo atto innanzitutto della cocente sconfitta cve le Urne impietosamente hanno decretato. Una sconfitta annunciata, diremmo noi, atteso le risoluzioni che si sono adottate.

Annunciata nel momento in cui il PD si è confinato in un angolo abbandonando quel “campo largo” che invece perseguiva imboccando la strada della “solitudine” politica. Annunciata nel momento in cui i territori sono stati sbeffeggiati nelle rappresentanze, sebbene la Direzione Provinciale aveva anche stilato un lista indicativa di personalità che rappresentavano le varie aree della provincia. Annunciata nel momento in cui si è ricorso temi giustigicativi e non proposte comprensibili, palpabili ed imlediate rispetto ai temi del lavoro atteso che stipendi e salari sono i più bassi d’Europa, vieppiú fermi al palo da oltre 30 anni. Annunciata nel momento in cui le politiche di tutela delle persone bisognose ed anziane sono state completamente dimenticate, mortificate da un aumento di circa il 2% (pochi euro) rispetto ad una inflazione senza freni, per nulla rispondente a quella indicata dal Governo dell’8%. Annunciata nel mentre si buttano miliardi e non si riesce ad organizzare una Sanità agile e pronta a coprire il bisogno di salute dei cittadini che, per contro, devono attendere mesi per prestazioni sanitarie nelle strutture pubbliche costretti e talvolta “indirizzati” a rivolgersi a strutture a pagamento, laddove magari, operano gli stessi medici delle strutture pubbliche e pagare per la maggior parte dell’anno i Ticket alle strutture convenzionate. Non parliamo delle scuole, dei servizi, e non parliamo del lavoro, e figuriamo se parliamo di ambiente e dell’inquinamento del suolo, dei corsi d’acqua, dell’aria e del mare. E che dire della sicurezza e dell’Ordine pubblico? Che dire ancora di una classe politica interamente “vocata” alla gestione del potere e spesso individuata come ingombrante, ma anche come opportunistica e specializzata a vivere per una vita intera intorno a commesse politiche.

Potremmo continuare ancora, ma sarebbe un elenco lunghissimo che mortifica coloro i quali ancora vivono di sentimenti politici e di lavoro, quando c’è, pur vedendosi sempre esclusi e scavalcati da soldatini ubbidienti di un esercito che sebbene minoritario sembra essere maggioritario perché organiezato e tenuto insieme dal potere che esercitano, non può vicere perché esclude e addirittura ostacola gli altri i più numerosi, quelli ancora che tengono, perché una buona parte di elettori per il momento si è indirizzata a votare per il M5S e Azione-Italia Viva, ma fino a quando? Quelli che restano sembrano tutti interessati. 

«Ora si aprirà una fase nuova trasparente e partecipativa, – dice il “pasionario e rosicatore” battipagliese membro della Direzione provinciale PD Raffaele FemianoNon è tempo di polemiche, – aggiunge – ma è il momento di fermarsi organizzare una vera opposizione, inoltre, riformare lo statuto del PD e i regolamenti, – conclude Femiano quasi se fosse un problema burocratico quello del PD e non una crisi politica di valori e di identità – ma sopratutto applicarli e non modificare attraverso deroghe e integrazioni che nulla hanno a che vedere con il vero modo di fare politica.

Ma la speranza non è mai l’ultima a morire e tra questi c’è ancora chi tiene. Infatti il messaggio del Circolo PD di Battipaglia parla di “lezione” e si promette di “lavorare nei territori e tra la gente“, ma ammettendo evidentemente di non averlo fatto, ma per fare che? Per continuare a parlare in un linguaggio che non si capisce? E con chi se su 6 parlamentari eletti in Campania 3 sono estrani ai collegi? 

«Al termine di qualsiasi tornata elettorale è doveroso da parte di un circolo analizzare l’andamento del voto. Il Partito Democratico di Battipaglia non intende sottrarsi a questo esame. Siamo abituati a fare le dovute valutazioni a mente fredda, per cercare qualche barlume di lucidità in più rispetto al mare magnum di questi ultimi giorni, dentro al quale sono finite azzardate analisi e presunte vittorie.

Noi del Partito Democratico, in linea generale, usciamo sconfitti e ridimensionati: è inutile nascondercelo. 

Qui a Battipaglia, però, recuperiamo qualche punto percentuale rispetto al 2018 e dimostriamo che c’è una coalizione di centrosinistra capace di essere comunque competitiva al netto delle difficoltà generali. In una tornata particolare come quest’ultima, dove i partiti di centrodestra alla vigilia avrebbero dovuto ottenere una maggioranza bulgara, e dove fino a meno di un anno fa il Pd praticamente non esisteva, parlare di ottimo risultato sarebbe paradossale, ma certamente possiamo guardare al futuro con un cauto ottimismo. Cercando innanzitutto di continuare a lavorare sul territorio: perché al netto delle percentuali, di chi è dentro e di chi è fuori, c’è un dato ineluttabile: il Partito Democratico non attecchisce più nei grandi centri (dove vince il Movimento Cinque Stelle, come nella nostra città dove si attesta primo partito) e nei piccoli comuni (dove stravince Fratelli d’Italia). Resiste nelle città medie, ma perde quasi in tutte le città storicamente “rosse”.

Ma il dato più rilevante è che il nostro Partito perde tra le fasce deboli, tra i ceti popolari che hanno sempre rappresentato lo zoccolo duro dei Dem. Ma non è questo il tempo della resa, anzi. A Battipaglia c’è una solida base, e un gruppo dirigente che ha intenzione di proseguire e guardare avanti.

Siamo pronti a rimboccarci le maniche, a (ri)guadagnarci quel consenso che ci è stato strappato poco alla volta, senza che nemmeno ce ne accorgessimo, convinti che fosse qualcosa che rimanesse per sempre, a priori.

È urgente, adesso, tornare a parlare un linguaggio di semplicità e concretezza. Senza nasconderci dietro nessun nome, ma mettendoci la faccia, nei territori e tra la gente. Come la nostra tradizione politica ci ha sempre insegnato».

Il Circolo Pd Battipaglia

Battipaglia, 1 ottobre 2022

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