Eboli. Acqua pubblica, raccolta firme in Piazza di Cittadinanzattiva

Domenica 3 e 10 settembre, ore 10.30/12.30, Piazza della Repubblica raccolta di firme per la gestione totalmente pubblica dell’Acqua.

La Petizione “Firma anche tu per la Gestione totalmente Pubblica dell’Acqua” 22 luglio 2023 – 18 settembre 2023 è una iniziativa del Presidio di Eboli di Cittadinanzattiva Campania Aps rete tutela consumatori.

acqua pubblica

POLITICAdeMENTE

EBOLI – «Cittadinanzattiva Campania Aps, – scrivono in una nota a firma del Segretario Regionale Lorenzo Latella, e del Coordinatore Territoriale Carmine Campagna – con le sue 32 realtà territoriali, ha avviato su tutto il territorio regionale una petizione per chiedere al Presidente del Consiglio Regionale della Campania e al Presidente della Giunta della Regione Campania di valutare il ritiro in autotutela della delibera Giunta Regionale 312 del 31 maggio 2023 con la quale si dà indirizzo agli uffici competenti di avviare la predisposizione degli atti propedeutici: – “alla costituzione di una società mista pubblico-privato con maggioranza pubblica e nella forma di una S.p.A.” per la gestione della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale; – “all’affidamento a società mista… per la scelta del socio privato della gestione del servizio idrico integrato della Grande Adduzione primaria di interesse regionale ……” Delibera che, di fatto, privatizza l’acqua alla fonte benché in una parte percentuale. Il tentativo di privatizzare l’acqua arriva da lontano anche se resta chiara e definitiva la volontà dei cittadini che l’acqua resti sempre gestita da soggetti totalmente pubblici. Nel 2008 con l’art.23 bis del D.L. 112/2008 il governo imponeva l’affidamento ai privati dei servizi locali ma con il referendum del 2011 la norma è stata abrogata con una maggioranza plebiscitaria. Sul quesito specifico relativo all’acqua, con il quale veniva chiesto di esprimersi sul comma 1 dell’art.154 del Decreto Legislativo n.152 del 3 aprile 2006 che prevedeva l’inserimento nella tariffa idrica della “adeguata remunerazione del capitale investito”, la maggioranza assoluta degli aventi diritti al voto si è espressa in modo netto e assolutamente univoco: “no alla privatizzazione dei servizi” e “no al profitto sulla gestione dell’acqua”.

La strada della gestione privata dell’acqua è stata completamente e definitivamente sbarrata in quanto il legislatore non può riproporre, né formalmente né sostanzialmente, le disposizioni abrogate dagli elettori con lo strumento referendario neanche in modo velato come accaduto nella trattazione del d.d.l. 2021 sulla concorrenza ed il mercato che, ipotizzando la privatizzazione sistematica dei servizi di acqua potabile, trasporti e rifiuti, oltre a porsi in aperta violazione dell’esito dei referendum del 2011, si era spinta fino al punto da piegarsi alla logica del profitto sui servizi essenziali.

La Regione Campania con Decreto della Giunta Regionale n.312 del 31.5.2023, in netta contrapposizione e disattendendo il quesito referendario del 2011, prevede l’istituzione di una società mista, a cui affidare la gestione servizio idrico della Grande Adduzione Primaria di interesse Regionale, ad una società mista pubblico – privato dove il privato deve garantire l’anticipazione del finanziamento di opere a proprio carico salvo garantirsi il recupero di tale anticipazione su base pluriennale. Si privatizza, di fatto, l’acqua alla fonte. È allarmante la dichiarata esigenza dei fondi privati per garantire ed assicurare l’“adeguata valorizzazione della proprietà pubblica -n.d.r.- infrastrutture Grande Adduzione di demanio Regionale” cosi come e allarmante la necessità di delegare al privato, neanche per il 30%, la valorizzazione di una struttura strategica come la Grande adduzione di interesse regionale del servizio idrico integrato.

La Regione Campania con la delibera 312 dichiara di non essere in grado, come parte pubblica, di gestire la gestione dell’acqua alla fonte e di aver bisogno di fondi privati per la valorizzazione di un suo bene appartenente alla collettività. Apre le porte e si arrende ai privati la cui vocazione naturale è quella di fare utili. Cosi l’acqua, contro la volontà popolare, diventa un bene di consumo assoggettata alla concorrenza e al mercato. Considerata la valenza del “BENE COMUNE ACQUA” chiediamo ai cittadini della Regione Campania di aderire all’iniziativa con una firma. A conclusione della raccolta le firme saranno consegnate al Presidente del Consiglio Regionale della Campania e al Presidente della Giunta della Regione Campania. Napoli, 19 luglio 2023.

Pertanto, domenica 3 e 10 settembre – dalle ore 10. 30 alle ore 12.30, sarà organizzata in piazza della Repubblica la raccolta di firme».

E come si fa a non essere d’accordo su questa ed altre iniziative del genere, tuttavia va detto anche che da maggio data della Delibera Regionale ad oggi, c’è voluto un bel po’ di tempo per “carburala”, mentre l’acqua scorre e come scorre, e magari cancella anche le impronte dei colpevoli, ma noi abbiamo una buona memoria e ricordiamo quando i soliti noti, quelli che ancora oggi stanno martoriando l’Italia e specie il Mezzogiorno Calderoli e Fitto, Ministri del Governo Berlusconi nel lontano 2009 approfittando dell’estate fecero approvare dal Senato la Legge che riservava ai privati la gestione dell’Acqua Pubblica, il PD allora con una piccola variabte suggerita dall’On. Bubbico non era affatto contrario. Poi nel 2011arrivó il referendum. Ma i piranha ci riprovano ancora. Di imbrogli, di rapine e di barbarie in Italia ce ne sono tanti e va ricordato anche una bella iniziativa (Sic) che fu presa in Campania con le famose Case dell’Acqua, anche queste gestite da privati ma con fondi regionali 60 mila euro ciascuna, realizzate in quasi tutti i Comuni: Un altro imbroglio leggi link: https://www.massimo.delmese.net/57420/il-business-da-17milioni-di-euro-della-casa-dellacqua-arriva-anche-a-battipaglia/; Infatti quelle case erogavano acqua già potabile, prelevata dagli acquedotti comunali addizionata di gas o liscia ma filtrata di tutti i componenti sciolti in essa che la rendono potabile, e rivenduta a pochi centesimi al litro ma cento volte in più a m3.

Entrambi gli imbrogli furono oggetto di inchieste dettagliare e documentate da POLITICAdeMENTE, ma purtroppo il progetto è andato avanti, così come gli appetiti sempre sulla gestione dell’acqua pubblica, nonostante i referendum e nonostante le battaglie dei numerosi comitati contrari alla privatizzazione dell’acqua, bene pubblico di primaria importanza e non negoziabile e ne mercilonizzabile. A proposito val la pena ricordare che POLITICAdeMENTE è stato tra i primi ad aderire, sostenere e promuovere, sin dalla prima ora il Comitato promosso da Padre Alex ZanotelliSalva l’Acqua” come da Link: https://www.massimo.delmese.net/7725/salva-l-acqua-campagna-nazionale-contro-laprivatizzazione/; una battaglia decisiva che poi portó al referendum.

GLI APPETITI NON FINISCONO MAI

Eboli, 29 agosto 2023

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