La modernità del pittore cilentano Nicola Rizzo tra passato e presente

Finalista dal 2017 al Concorso nazionale di poesia “Versi sotto gli irmici” il pittore di origini cilentane Nicola Rizzo.

I Templi di Paestum-Olio su tela-Nicola Rizzo

POLITICAdeMENTE

PAESTUM – Il Pittore Nicola Rizzo, di origini cilentane, presente nella pittura italiana da parecchi anni, vive a Oderzo (TV). È noto per le numerose Mostre allestite soprattutto nel Veneto e nel Cilento, sua terra di origine. È ammirato per la sua originale visione dell’Arte pittorica, incentrata sulla soavità, sull’enfasi della luce, sulla ricchezza dei dettagli e sulla finezza inimitabile dei colori.

È stato premiato in molte occasioni, ma un premio importante e significativo, gli è stato conferito quasi ogni anno, dal 2017, in occasione del Concorso nazionale di poesia “Versi sotto gli irmici”, qualificandosi sempre finalista. Ciò significa che la sua pittura, secondo il Regolamento, a seconda dei soggetti proposti, è fortemente legata ad una “poesia finalista” che il suo dipinto ha ispirato. Questo dimostra che un buon artista sa comunicare, con lavori emozionanti e significativi, i messaggi che ha voluto inviare.

L’Artista ha immortalato Venezia con incantevoli tele, apprezzate da grandi Critici d’Arte, ma il suo cuore non ha dimenticato il Cilento, per cui molte opere ritraggono suggestivi angoli o persone della sua terra natìa.

La casa editrice “Electa” ha visionato molte opere del nostro Artista e per questo lo ha scelto per la pubblicazione di una sua Monografia in Italia e fuori nazione.  

Dal 2019 è possibile visionare “Sogni Possibili”, una prima, interessante monografia d’arte figurativa, intrisa di cultura, poesia, spiritualità e bellezza onirica. Davanti agli occhi si presentano figure religiose e immagini di rara bellezza, paesaggi di città, di campagna e di montagna, nature morte, animali o pregiatissimi mosaici. Oltre al suo profilo artistico e biografico, trasmette il suo animo, i suoi sentimenti, le sue emozioni.   

Il dipinto “I Templi di Paestum” (olio di lino su tela, cm 90×140), è un angolo di storia italo-greca, presente non solo nel Cilento, immortalata dal Pittore con maestria e affetto, che affascina lo spettatore con la sua soave luminosità. Il tempio di Poseidone e la Basilica, con la loro maestosità, proiettano il “lettore” in un passato lontanissimo e testimoniano di una civiltà che tanta magnificenza ha lasciato nell’Italia meridionale. In ogni angolo della “Magna Graecia” il Passato risalta davanti agli occhi e lo stupore invade l’animo emozionato di chi guarda.

Il Presente, rappresentato dalle mongolfiere, scende dal cielo e i colori in movimento contrastano con l’azzurro che lo avvolge. La modernità si adagia con dolcezza e rispetto tra le pietre millenarie. Il tutto è perfetto: il Progresso si “sposa” con l’Arte classica e i ruderi, inondati dal sole, mostrano i resti di un Passato visibile e lasciano intuire quello “invisibile”, presente ancora nel sottosuolo, che ci proietta nel Futuro, allorquando sarà riportato alla luce.

E il fico, in primo piano, che c’entra? – scrive Giacomo Di Matteo – È il legame tra il Presente (le mongolfiere) e il Passato (i templi), poiché esso è una pianta di origine greca. Il Pittore mi sembra che abbia voluto trasmettere il legame nella Storia della “triade” del Tempo, che in fondo è un tutt’uno. Il Presente, senza i valori del Passato, non ci permette di costruire il Futuro.

Paestum, 7 novembre 2023

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