È Caos calmo. Nell’Aula appena inaugurata si consuma una nuova farsa. Il Consiglio comunale del 29 dicembre 2025 conferma i limiti di una maggioranza in piena crisi: Asserragliata nel Palazzo, allo sbando e in piena difficoltà sotto pressione di continue imboscate di gruppi vari e assediata dalle opposizioni Che chiedono le dimissioni e il ritorno al voto. E il Prefetto? Sta a guardare e non interviene. La Città affonda.

“Una maggioranza che non ha i numeri … viene meno il presupposto della rappresentatività”,
denunciano i dieci consiglieri firmatari di una nota durissima dopo la seduta, stigmatizzando l’uso di ciò che definiscono stampelle occasionali per garantire il funzionamento di Palazzo di Città. Il documento afferma senza mezzi termini che un Sindaco incapace di convincere i propri consiglieri non è un sindaco nel pieno della propria volontà politica, ma soltanto testimone di letture di testi in aula.
Secondo i firmatari, le difficoltà di Conte non sono soltanto numeriche, ma derivano dalle divisioni interne a un arcipelago di gruppi e interessi che compongono l’attuale maggioranze. A tal proposito un discorso a parte merita il caso emblematico del Partito democratico, quivi alcune anime gravitano attorno alla figura del sindaco stesso, altre fermamente all’opposizione si rifanno a riferimenti politici locali come la consigliera Rosamilia o all’ex sindaco Cariello, parimenti al presidente dell’imposta, azienda regionale sperimentale, Sgroia, senza dimenticare un altro Big locale ossia, l’ex parlamentare Cuomo, mentre altri ancora si richiamano a influenze e relazioni politiche che sfuggono a una collocazione unitaria, come il consigliere Capaccio, ritenuto dalle oppositori, “stampella” e “fiancheggiatore” della maggioranza. Lo stesso consigliere che in più occasioni ha garantito il numero legale viene descritto nella nota come non di fatto di opposizione, ma come una stampella della maggioranza, sottolineando vieppiù la bussola politica resti orientata dalle sole effimere convenienze che da una visione condivisa.
Questa dinamica interna emerge in un momento in cui l’amministrazione dovrebbe concentrarsi su scadenze obbligatorie, tra cui l’approvazione del bilancio di previsione, attesa entro il 31 dicembre e, con ogni probabilità, oggetto di una richiesta di ulteriore proroga fino al 28 febbraio. Il rischio di ritardi è tanto più serio perché coincidono con i tempi tecnici per accedere alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per opere pubbliche strategiche, ivi ricordiamo una data di scadenza ben precisa: il 31 dicembre 2026 con obblighi preventivi di collaudo e di rendicontazione.
E mentre l’inaugurazione della nuova aula consiliare vuole esser percepita come un segnale di rinnovamento e di modernità istituzionale, la realtà politica racconta una maggioranza debole che fatica a dialogare anche al proprio interno e che, pur contando su spazi e infrastrutture rinnovate, non riesce ancora a tradurre questi simboli in risultati amministrativi concreti.
La nota dei consiglieri di opposizione, infatti, chiude con un appello forte: un atto di dignità e rispetto verso gli elettori che passi per dimissioni e elezioni anticipate, per evitare che l’intero 2026 si trasformi in un anno di paralisi politica e di misurata, tenue forse anche diafana, programmazione.
Se il nuovo spazio istituzionale è pronto ad accogliere i lavori dei rappresentanti cittadini, resta da verificare se sarà usato per realizzare progetti e rispondere alle sfide della città — dal sostegno al commercio locale a una più efficace sicurezza urbana — o se diventerà ancora una volta teatro di un confronto-scontro, incapace di governare la complessità di una comunità in attesa di risposte concrete. Il 2026 sarà un anno cruciale, 12 mesi che non andranno e non dovranno essere sprecati!
Ecco la nota stampa integrale.
Consiglio comunale del 29.12.2025: tra assenze e stampelle.
I firmatari del presente documento stigmatizzano quanto accaduto nella seduta odierna.
“Anche stasera la maggioranza ha confermato di non avere i numeri per proseguire la legislatura.
Un Sindaco incapace di convincere i propri consiglieri non è un sindaco nel pieno della propria volontà politica ma è solo testimone di letture di testi in aula.
Una maggioranza che non ha i numeri sufficienti per programmare il futuro della nostra città non è una maggioranza che ama Eboli ma una minoranza che vota a 12 perché assetata di potere, venendo meno il presupposto della rappresentatività.
Il singolo consigliere comunale eletto nelle fila dell’opposizione che garantisce il numero legale per insediare un consiglio comunale monco non è un consigliere comunale di opposizione ma a tutti gli effetti una “Stampella” della maggioranza.
Quanto verificatosi stasera fa capire, ancora una volta, che l’anno finisce come era iniziato: nel caos politico e amministrativo.
Non occorrono ulteriori elementi per comprendere la profonda crisi che attraversa l’attuale maggioranza e il Sindaco e che sta travolgendo la Città.
Ciò nonostante vi è una motivazione chiara e forte che ci spinge a proseguire il nostro lavoro con coerenza e responsabilità: lo spirito di chi è stato eletto all’opposizione dai cittadini e di chi, pur provenendo dalla maggioranza, non ha esitato a scegliere l’opposizione per non essere corresponsabile del disastro amministrativo.
Un impegno che si traduce in un dovere preciso: ascoltare la popolazione e portare nelle sedi istituzionali, a partire dal Consiglio Comunale, le istanze reali dei cittadini.
Chiediamo al Sindaco uno scatto di dignità e rispetto verso gli elettori: dimissioni ed elezioni anticipate, onde evitare di trascorrere ancora un anno in balia della sua improduttiva arroganza supportata da stampelle occasionali”.
Eboli, 29/12/2025
I consiglieri comunali:
Cosimo Pio Di Benedetto,
Pierino Infante,
Giuseppe Norma,
Filomena Rosamilia,
Pierluigi Giarletta,
Francesco Squillante,
Emilio Masala,
Damiano Cariello,
Cosimo Naponiello,
Camilla Di Candia
Eboli, 30 dicembre 2025






