La Eboli Multiservizi non è la Croce Rossa

Solidarietà di SEL ai lavoratori in sciopero. E’ crisi profonda. E le responsabilità? Chi non ha colpe scagli la prima pietra.

La Multiservizi non è la Croce Rossa. Solidarietà fa rima con responsabilità. In questa Città ormai tutti avrebbero bisogno della Croce Rossa.

Masci Rimoli Caputo CDA Multiservizi

EBOLI – E’ sempre la Multiservizi a tenere banco in questo panorama confuso, litigioso e pieno di responsabilità, passate, presenti e di prospettive che l’intera classe politica, che ha avuto responsabilità di governo cittadino ha e invece fa finta di non avere.

I numeri non si possono cambiare, e i numeri ci dicono che questa Società è nata male e sta per finire peggio. Non vi sarà nessun Piano Industriale che tenga, che non debba fare i conti con una realtà incontrovertibile: La Multiservizi ha debiti che sono di gestione, ma che prevalentemente sono strutturali, perché dispone di un numero di dipendenti elevato rispetto ai compiti esigui che gli sono stati affidati e solo per questo è deficitaria.

Sinistra Ecologia e Libertà non esita un istante a schierarsi a favore dei dipendenti della Multiservizi e dare la propria solidarietà per la mancata retribuzione degli stipendi. Come si fa a non dare solidarietà a lavoratori che non percepiscono stipendio.

Solidarietà fa rima anche con responsabilità, e nei momenti difficili, delicati deve prevalere la responsabilità piuttosto che atteggiamenti che tendono a danneggiare quel poco che resta di credibilità di tutto l’apparato della Multiservizi ivi compresi i dipendenti.

Val la pena di ricordare che questa Società è nata sovradimensionata nella sua organizzazione e per questo per quanto mi riguarda è stato sempre un “bidone“, un contenitore pieno di nulla se non caricato di 43 unità lavorative, che nessuno volle all’epoca e che furono accollate a questa Società, ritenuta più come la “Croce Rossa” che una società che si sarebbe dovuto sobbarcare il compito e l’onere della gestione dei servizi comunali che per legge ci si doveva liberare.

Gli unici a non avere responsabilità passate sono i consiglieri di opposizioni, incominceranno ad averle anche loro se non si prenderanno soluzioni adeguate. La Multiservizi è nata come un carrozzone politico e adesso nessuno può far finta che non è così e dargli altri significati per nobilitare una lotta che è giusta solo per assicurare un sostentamento alle famiglie di quei dipendenti, che sono colpevoli quanto tutta la classe dirigente che la ha partorito, che la ha tenuta in vita e che ora invece vorrebbe liberarsene, perchè non hanno saputo darsi una responsabilità e non hanno saputo dare dignità ad un ruolo che anche facendo le mansioni più umili si può avere.

Al momento è necessario prima risolvere il problema con un indirizzo politico come imput ad un Piano industriale, che non si può inventare se non offrendo altri servizi che assicurino la sufficienza economica  alla Multiservizi che si trascina dietro una “zavorra” super dimensionata di tutto tranne di quello che serve, piuttosto che chiedere le dimissioni del Consiglio di Amministrazione che pure andrebbe sostituito.

Le vere responsabilità oltre alla gestione, come da più parte si indica, risiedono nella consapevolezza di voler pretendere che un “asino” partecipi ad una corsa di cavalli, e quindi ammettere che vi sono responsabilità anche nelle maestranze, e prova ne è l’astensione dal lavoro perdendo anche quei pochi incassi certi. Nei momenti difficili ci vuole sobrietà, e ripeto, senso di responsabilità, dopo si deve pensare anche a tutte le richieste che SEL pone a base della sua solidarietà. Dopo si può pretendere che il CDA se ne vada a quel Paese, ma solo dopo che si è ammessi le proprie responsabilità evitando l’arroganza di chi si autoassolve.

La vera responsabilità politica è nell’ammettere di aver commesso errori di valutazione ma forse si pretende troppo. Tutti si improvvisano grandi strateghi di soluzioni industriali e tutti sono pronti a puntare il dito verso altri, tutti danno la solidarietà pubblica e nelle segrete stanze si indica nel personale uno dei punti di fusione della società stessa. Si deve scegliere: o si ha piena la botte o la moglie.

Ma non è possibile che si giochi con i soldi dei cittadini ebolitani e si faccia i crocerossini, in una Città dove ormai tutti avrebbero bisogno della Croce Rossa.

Rispetto a questa vicenda e alle recenti polemiche che riguardano le reciproche accuse che continuamente si scambiano il CDA e i dipendenti, anche rispetto all’astensione dal lavoro senza la preventiva comunicazione e sospendendo il servizio, e rispetto ai vari attacchi delle opposizioni interviene Sinistra Ecologia e Libertà con una nota politica che espone la sua posizione.

Gerardo Rosania

“Siamo alle solite! – si legge nella nota politica di Sinistra Ecologia e Libertà – Come puntualmente avviene con cadenza bimestrale, ormai da anni, i lavoratori della Multiservizi sono di nuovo in sciopero ed hanno occupato l’aula consiliare, per difendere i loro diritti, a partire da quello più elementare: il diritto alla retribuzione per il lavoro svolto. Hanno preso un acconto sullo stipendio di gennaio; di quello di febbraio neppure una  traccia!

Inoltre, i vendoliani ricordano che non vi è nessuna certezza sul futuro della società. Il Consiglio Comunale si era aggiornato a 15 giorni (su proposta anche di S.E.L.) per venire fuori da una situazione stagnante tutta legata a litigiosità interne alla Maggioranza. Intanto sono passati 21 giorni; è ora che il Consiglio Comunale venga riconvocato e si decida che cosa fare della società Multiservizi! Si dica ai lavoratori quale futuro li aspetta!

“Ma mentre tutto tace – continua la nota di SEL – la situazione marcisce. Noi di Sinistra Ecologia e Liberta’ abbiamo chiesto di ridare alla Multiservizi i servizi che già aveva, più altri che le consentirebbero di rilanciarsi; inoltre, abbiamo chiesto le dimissioni del Consiglio di Amministrazione, che deve spiegare al Consiglio Comunale come ha fatto a passare da 70.000 euro di utile nel 2008, ai 100.000 euro di utile nel 2009, ai 750.000 euro di deficit nel 2010!

Ma ora le domande che poniamo sono anche altre, e chiederemo risposta precisa in Consiglio Comunale:

  • è vero che la quasi totalità dei lavoratori della Multiservizi ha fatto la cessione del “quinto dello stipendio” in favore di società di credito, che quelle somme vengono trattenute sulle retribuzioni degli operai, ma non vengono versate alla finanziaria, per cui ci sono lavoratori che hanno accumulato migliaia di euro da versare, su cui maturano interessi e sono costretti a incaricare avvocati per difendersi dai decreti ingiuntivi?
  • è vero che a fronte della giusta richiesta di operai di avere un’ anticipazione sulle mensilità arretrate, che non gli vengono riconosciute da mesi, per far fronte a spese in scadenza, si siano sentiti rispondere: “ANDATE A RUBARE”?
  • è vero che gli operai, impegnati in una battaglia così delicata, siano stati minacciati di “sanzioni” che sarebbero, ovviamente, odiose ed inaccettabili, per quanto ci riguarda?
  • è vero che mentre gli operai non vengono pagati da gennaio, il Consiglio di Amministrazione si è liquidato le proprie retribuzioni, quasi a dare uno schiaffo ai lavoratori in lotta?
  • è vero che ci sono parcometri, per il pagamento della sosta, in disuso ormai da mesi, qualcuno da più di un anno, senza neanche la collocazione del parcheggiatore sul posto, con conseguente gravissima perdita di entrate da parte della Multiservizi?
  • è vero che, poiché i lavoratori sono in sciopero, si è provveduto ad affidare ad altra società la gestione dei parcheggi a pagamento sul territorio della città (Ospedale Maria SS. Addolorata e Campolongo)?

Il quadro secondo Sinistra Ecologia e Libertà è difficile e si corre il rischio diventi sempre più ingestibile. Mentre i lavoratori hanno bisogno di risposte certe, i servizi comunali vanno risollevati in termini di qualità. Bisogna decidere che fare.

“Per questo – Conclude Sinistra Ecologia e Libertà – chiediamo ufficialmente che il Consiglio Comunale venga convocato ad horas, ed affronti con decisione il “nodo” della Multiservizi.

Sinistra Ecologia e Liberta’ continuerà a svolgere la propria parte, in Consiglio ed in Commissione; continuerà ad incalzare la Maggioranza, con emendamenti e integrazioni, affinché la vicenda della Multiservizi trovi una soluzione condivisa dai sindacati e dai lavoratori in lotta e non prevalga una visione ideologica tesa a continuare a sottrarre servizi alla società”.

Eboli, 10 marzo 2011

4 commenti su “La Eboli Multiservizi non è la Croce Rossa”

  1. buongiorno a tutti, prima di tutto volevo esprimere la mia solidarietà a tutti i lavoratori della multiservizi ed esporre alcune considerazioni sulla gestione in particolare degli impianti sportivi di eboli. essendo io un operatore sportivo e quindi usufruisco dei suddetti impianti sono a conoscenza che il 90% delle società che a vario titolo svolgono le proprie attività sugli impianti ebolitani non pagano le quote che a loro spettano. a questo punto mi chiedo come mai ancora queste società usufruiscono di tali impianti e le maestranze della multiservizi non percepiscono gli stipendi dovuti. è forse solo un fatto politico, il sindaco e gli amministratori, non intervengono perchè forse durante la campagna elettorale hanno fatto delle promesse (non far pagare ad alcune società i canoni delle strutture) ed adesso non intervengono. a questo punto fanno bene i lavoratori a chiudere gli impianti e non far entrare nessuno e nello stesso tempo dovrebbero il sig. sindaco e gli amministratori pagare di tasca loro gli stipendi ai lavoratori.spero che il problema si risolva al più presto e che diano a noi di usufruire degli impianti. comunque se non si attuano delle regole serie il problema degli impianti non si risolverà mai. fate pagare tutti e in anticipo

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  2. Pronuncia n. 49/07 della Corte dei Conti
    All’odierna adunanza pubblica sono intervenuti il direttore generale e il responsabile del servizio finanziario del Comune. Considerato in diritto In relazione ai vari elementi di criticità sommariamente indicati nell’esposizione in
    fatto che precede la Sezione osserva quanto segue:
    · il risultato negativo della gestione di competenza e quello altrettanto negativo del conto economico, pure in presenza di un avanzo di amministrazione, esprimono, nel concorso delle molteplici carenze gestionali innanzi indicate, una situazione di precario ed instabile equilibrio di bilancio.
    · L’applicazione dell’avanzo di amministrazione del precedente esercizio alla parte corrente del bilancio, al fine di conseguire l’equilibrio della stessa, non risponde ai principi della corretta gestione finanziaria….
    – per la parte non vincolata – al finanziamento di spese correnti. L’improprio utilizzo dell’avanzo posto in essere dall’amministrazione comunale costituisce, dunque, grave irregolarità contabile e comportamento difforme dalla sana gestione finanziaria.
    · L’ammontare dell’avanzo di amministrazione accertato appare eccessivo anche in considerazione del fatto che alla sua determinazione concorrono residui attivi risalenti ad esercizi anteriori all’anno 2000, parte dei quali, di rilevante importo, è collegata a crediti di parte corrente probabilmente prescritti o per i quali l’Amministrazione è decaduta dal diritto di esercitare le azioni creditorie….
    · I disavanzi della gestione di competenza e il risultati economici negativi della gestione sono stati determinati da scostamenti notevoli tra le previsioni di entrata e gli accertamenti….E’ appena il caso di ricordare che la sopravalutazione delle previsioni di entrata è contraria al principio della veridicità, secondo il quale la previsione di bilancio “deve essere formulata sulla base di progetti certi e non sulla scorta di semplici aspettative di introiti” mentre la capacità di realizzare le risorse necessarie al finanziamento degli interventi costituisce il presupposto indispensabile della buona amministrazione.
    · La mancata e/o tardiva acquisizione delle risorse programmate …..hanno costituito un ulteriore aggravio per le finanze dell’ente e i debiti fuori bilancio, nel loro ripetersi annuale, possono aver rappresentato un aggiuntivo fattore di turbativa dell’equilibrio economico-finanziario dell’ente.
    · Nel corso del 2005 l’Ente ha proceduto al riconoscimento di debiti fuori bilancio per l’importo di € 147.366,18, di cui € 88.058,75 in esecuzione di sentenze esecutive ed € 59.307,43 inerenti alla fattispecie prevista dalla lettera e) dell’art.194 del TUEL (acquisizione di beni e servizi senza preventivo impegno di spesa). Va ricordato che l’organo di revisione, aveva opportunamente richiamato l’attenzione dell’Amministrazione “circa la consistente differenza che esiste fra la sorte capitale iniziale dei singoli debiti e la somma complessiva a debito che emerge a seguito delle sentenze e dei decreti ingiuntivi”, osservando che: “le obbligazioni devono essere assunte nel pieno rispetto delle regole giuridiche contabili degli EE.LL:” (verbale assunto al protocollo del Comune in data 6.10.2005, col n.ro 28.971). Nel confermare il rilievo, la Sezione ritiene opportuno rappresentare che l’istituto del riconoscimento a posteriori dei debiti fuori bilancio, seppure normativamente previsto, costituisce pur sempre una deroga ai principi del pareggio di bilancio e dell’equilibrio finanziario della gestione, oltre che una “sostanziale elusione” della preventiva autorizzazione delle entrate e delle spese da parte del Consiglio comunale, in cui si sostanzia l’approvazione del bilancio previsionale. Ritiene altresì utile ricordare, in relazione al combinato disposto degli articoli 191, III° comma e 194, I° comma, lett.e), del TUEL citato, che le spese di giudizio, quelle per interessi rivalutazione monetaria ed altri oneri connessi al ritardato pagamento di spese per la
    fornitura di beni e servizi non sono riconoscibili, dovendo fare carico unicamente a coloro che hanno ordinato o consentito la fornitura senza preventivo impegno di
    spesa;
    …… Per i motivi esposti, l’omesso aggiornamento dell’inventario costituisce “grave irregolarità gestionale” e il suo protrarsi rende chiaramente inattendibili i valori iscritti nel conto del patrimonio.
    · Al termine dell’esercizio 2005 la “Eboli Multiservizi S.p.A.”, società mista con
    partecipazione maggioritaria del Comune di Eboli costituita per la gestione dei servizi comunali, ha chiuso la gestione con una perdita di € 237.209,00. L’assemblea dei soci ne ha conseguentemente disposto la copertura con azzeramento del capitale sociale e contemporanea ricapitalizzazione e il Comune ha contribuito al relativo onere con l’apporto di € 123.760, 95 . Anche negli anni 2003 ( di costituzione della società) e 2004 si erano registrate perdite di esercizio rispettivamente di € 27.207 e di € 168.785,00, dovute all’assenza di consistenti voci di ricavo…. la seconda venne coperta con un intervento di ricapitalizzazione costato al Comune € 92.643,14.
    · L’Amministrazione comunale non ha fornito elementi dai quali possa evincersi una sostanziale inversione di tendenza della gestione 2006 ….. Onde
    evitare che ulteriori perdite della “Eboli Multiservizi S.p.A.” intacchino il patrimonio netto ed incidano sul capitale sociale, ripercuotendosi con effetti pregiudizievoli sul bilancio del Comune, necessita che l’Amministrazione proceda ad un’analisi approfondita degli assetti gestionali ed organizzativi della partecipata e quindi provveda ad un costante monitoraggio dell’attività da essa svolta, attraverso l’istituzione di flussi informativi periodici ed organici con gli organi di amministrazione della medesima società e l’Ente locale e lo svolgimento di adeguati controlli. Richiama pertanto l’attenzione degli Organi di amministrazione del Comune sulla necessità di attivare un sistema di valutazione, vigilanza e controllo, compatibile con le norme del
    diritto societario, che sia in grado di monitorare gli aspetti salienti delle attività degli organismi partecipati, onde orientare l’attività dei responsabili di tali organismi verso l’adozione di modelli organizzativi più idonei e più funzionali al raggiungimento dei risultati economici oltre che di soddisfazione dell’utenza.
    Conclusivamente, la Sezione osserva che gli squilibri della gestione, l’utilizzazione dell’avanzo di amministrazione a ripiano di detti squilibri, la conservazione di residui attivi di dubbia esigibilità e da riaccertare criticamente, l’omesso aggiornamento dell’inventario, l’omesso o insufficiente controllo della Società “Eboli Multiservizi S.p.A.”,le cui perdite hanno procurato gravosi oneri di ricapitalizzazione, e i disavanzi di gestione dei servizi pubblici evidenziano, nel loro complesso, comportamenti gestionali difformi dalla sana gestione finanziaria, i quali vanno segnalati al Consiglio comunale per i conseguenti
    provvedimenti di competenza.

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