Parco Fotovoltaico e chiarimenti: Calabrese scrive a PoliticadeMente

L’Assessore all’Ambiente di Salerno Calabrese interviene sul parco Fotovoltaico di Eboli e fornisce chiarimenti, dati e cifre.

Calabrese: Più che aumentare i casi di malattie infettive e di tumori, sono aumentati quelli di “cretinismo politico”, una epidemia non attribuibile agli innocui pannelli fotovoltaici, ma ad un “ambientalismo tardivo”.

parco fotovoltaico-Eboli

EBOLI – Riceviamo e volentieri pubblichiamo, l’intervento dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Salerno Gerardo Calabrese, sulla vicenda del Parco Fotovoltaico sui Monti di Eboli, realizzato dalla TOTO Costruzioni Spa, su un terreno di Proprietà del Comune di Salerno, ricadente nel territorio comunale di Eboli e su tutta una serie di polemiche e di allarmi.

Sembrerebbe una guerra quella sollevata da alcuni settori della Maggioranza che sostiene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda e l’intervento dell’Avvocato Calabrese, fa chiarezza riguardo alle varie inesattezze che però sono state date  in pasto all’opinione pubblica, attraverso gli organi di informazione, generando purtroppo confusione e paure, ma nello stesso tempo, tenuto conto della straordinaria grandezza di quell’impianto, non da risposte circa la invasività che quella realizzazione comporta.

E’ altrettanto vero che ormai ci siamo abituati a convivere in un ambiente costruito che guarda più alle esigenze dell’uomo e alle risoluzioni che si è dato piuttosto che alla sua salvaguardia e all’accettazione del rispetto dei luoghi e alla capacità di saperli vivere senza stravolgerli del tutto, sebbene si rincorre in maniera ottimale ogni risoluzione per il soddisfacimento dei bisogni dell’uomo stesso, atteso che è sempre l’uomo al centro di ogni cosa.

Dare delle risposte a queste esigenze che si presentano e si sono presentate sia oggi che nel passato è difficile ma non impossibile, tenendo conto che nel frattempo è cresciuta più forte quella cultura del rispetto dell’ambiente ed il suo utilizzo, quanto più funzionale alla sua salvaguardia, tuttavia ci troviamo a dare delle risposte che nella loro drammatica attualità ci dicono che è estremamente difficile soddisfare i sempre più crescenti e costosi bisogni dell’uomo, e pretendere non vi sia nessun tipo di alterazione del mondo che ci circonda.

E’ come volere essere prostituta e “brava” donna. E’ ipocrisia.

In questa verità tra i bisogni e la loro soddisfazione, deve inserirsi il “terzo fattore” che non è riportato in nessuna legge o regolamento: il buon senso e la misura. Con il buon senso e la misura si riesce a risolvere i problemi più spinosi.

Si può mai pensare che la risposta al fabbisogno energetico, per quanto vitale per il nostro Paese, possa essere affidata per Legge alla improvvisazione del singolo, sia esso un privato che un ente come nella fattispecie del Parco Fotovoltaico, del Comune di Salerno, della Toto Costruzioni? E’ semplicemente “Far West energetico“, che da una risposta, ma che non è soddisfacente e semmai inadeguata rispetto alla risoluzione del problema.

Va da se che dovremo accettare i cambiamenti e per esso anche i paesaggi, rendendoli spettrali con la presenza di migliaia di pale eoliche e immense radure di pannelli fotovoltaici? Sarà, ma resta sempre quell’irrefrenabile istinto che ci porta ad essere sentimentali di fronte ad un campo verde di ginestre e di papaveri.

Ma questa è una cosa e attiene ad un dibattito che senza dubbio è carente, ma in ogni caso pertinente, piuttosto che le sciocchezze poste ad argine di una contrarietà, che denota una mancanza di argomentazioni serie, produttive, costruttive e di prospettive, semmai passando anche per una condanna senza appello per la realizzazione di quel Parco.

In ogni caso, si ringrazia l’Assessore Gerardo Calabrese che ha voluto partecipare al dibattito anche attraverso POLITICAdeMENTE, ritenendo evidentemente, sia una finestra sempre aperta pronta ad accogliere quell’aria della corretta informazione di cui si avverte un disperato bisogno.

…………….  …  ……………..

Gerardo Calabrese Assessore Ambiente Salerno

Gentile dott. Massimo Del Mese,

ho letto con attenzione le sciocchezze contenute in alcuni degli interventi pubblicati su “PoliticaDeMente” in riferimento al parco fotovoltaico realizzato a Monti di Eboli e, pertanto, solo per amor del vero le invio una mia nota di chiarimento sull’argomento già pubblicata parzialmente nei giorni scorsi dal quotidiano La Città di Salerno.

In riferimento alle fantasiose ipotesi avanzate nelle ultime settimane e in modo trasversale da vari rappresentanti politici di Eboli, in merito al parco fotovoltaico realizzato in località Monti di Eboli, mi preme precisare alcune questioni sollevate.

I moduli fotovoltaici in silicio policristallino sono stati comprati dalla “LDK Solar Hi-Tech”, un’azienda cinese, avente sede a Nanchang, provincia di Jiangxi. Il fornitore di pannelli scelto dalla “Toto S.p.A.” si denota come azienda leader nell’industria solare, in quanto si occupa di tutte le fasi produttive, dall’acquisizione delle materia prima (contemplando anche il riciclaggio) il silicio policristallino, alla creazione del prodotto finito. La LDK, inoltre, esplicita nel contratto le caratteristiche di qualità dei moduli, nonché gli standard di efficienza garantiti negli anni di vita utile dell’impianto.

Non sono pervenute evidenze del fatto che le popolazioni residenti nelle località cinesi in cui è concentrata la produzione della LDK Solar siano state colpite, con un’incidenza media superiore alla norma, da tumori o malattie infettive. Il fissaggio dei pannelli è avvenuto, secondo le scelte progettuali, in modo tale che il punto più basso della struttura si trovi ad una quota di circa 50 cm dal suolo. L’utilizzo di strutture portanti che non impiegano fondazioni di calcestruzzo, favoriranno il ripristino completo del suolo alla sua originaria funzione semplicemente mediante l’asportazione delle suddette strutture.

Il posizionamento, infatti, avviene col il metodo del palo infisso mediante battitura. Le operazioni di preparazione dei suoli al montaggio dei moduli fotovoltaici non sono consistite in azioni di disboscamento, in quanto la vegetazione tipica delle porzioni di terreno coinvolto corrisponde al manto erboso con sporadica presenza di arbusti, come si può notare anche nelle aree contigue all’impianto.

La Toto Costruzioni, inoltre, non ha posto in essere operazioni volte a limitare la crescita delle specie vegetali, mediante l’uso sconsiderato di prodotti chimici, quali ad esempio pesticidi e diserbanti. La crescita di vegetazione spontanea, di altezza tale da non ombreggiare i moduli, è infatti consentita anche nella fase produttiva dell’impianto, non a caso il taglio dell’erba viene effettuato periodicamente e rientra nelle operazioni necessarie alla manutenzione del parco fotovoltaico.

Non sono pervenute evidenze nelle zone contigue, nonché nelle località prossime al parco fotovoltaico, di un’incidenza media superiore alla norma di tumori o malattie infettive. Le possibili origini di campi elettromagnetici possono essere generate dalle seguenti tre tipologie di apparati infrastrutturali: elettrodotto interrato; cabine elettriche di trasformazione; inverter.

Le scelte progettuali poste in essere sono tali che il cavidotto subisce una forte limitazione delle emissioni elettromagnetiche, in relazione a due ordini di motivi: la capacità schermante del cavo isolante dell’anima del conduttore; l’interramento a 80 cm dell’elettrodotto. I trasformatori inseriti nelle rispettive cabine di trasformazione subiscono un isolamento delle proprie emissioni elettromagnetiche, in virtù delle proprietà schermanti della cabina medesima.

Rimane in ogni caso fermo il concetto, che i trasformatori limitano intrinsecamente, senza alcun intervento esterno, le proprie emissioni di campo entro limiti di legge, già a distanze inferiori a un metro. Le cabine prefabbricate sono dotate di gabbia di Faraday, tale caratteristica è in grado di limitare le emissioni elettromagnetiche.

Gli inverter, come detto, costituiscono la reale fonte di emissioni nocive di campi elettromagnetici. Tuttavia in questo caso è possibile dire che la protezione da tali campi è addirittura duplice: un primo fattore di riduzione delle emissioni di elettrosmog è la presenza di opportuni filtri in grado appunto di limitare entro limiti di legge, i valori di campo elettrico e magnetico; un secondo fattore di riduzione è l’inserimento degli inverter all’interno delle rispettive cabine elettriche prefabbricate. Anche in questo caso, come per i trasformatori, le cabine, in virtù delle proprie caratteristiche costruttive, agiscono da schermo per le emissioni elettromagnetiche.

L’impianto è costato circa 72,5 milioni di euro oltre IVA così come tra l’altro riportato nel PEF di gara. Tali evidenze sono riscontrabili anche dal finanziamento erogato dal pool di banche che ha finanziato l’iniziativa. Con riferimento al pagamento dell’imposta ICI per l’anno 2011, relativa ai terreni su cui è stato costruito l’impianto fotovoltaico, da intendersi, alla data del 13 giugno 2011, ancora come terreni agricoli e nelle more di opificio, non essendo ancora stato trascritto il diritto di superficie a favore della Toto Costruzioni, questa non ha potuto provvedere al pagamento. Una volta trascritto il diritto e completato l’accatastamento come opificio elettrico con determinazione della nuova rendita catastale sarà regolarmente versata l’ICI al Comune di Eboli.

La Toto costruzioni ha realizzato l’impianto secondo quanto stabilito dal progetto esecutivo-costruttivo, le cui prescrizioni risultano congruenti a quanto dettato dal progetto definitivo e nel totale rispetto dei titoli autorizzativi rilasciati dalla Regione Campania.

Le opere che hanno portato alla costruzione del parco fotovoltaico di Eboli sono corredate di regolare progetto, in particolare esistono un progetto preliminare, un progetto definitivo, un progetto esecutivo e uno costruttivo, regolarmente approvati dalle Pubbliche Amministrazioni competenti. Infine, la concessionaria ha rilasciato tutte le idonee coperture fidejussorie previste dalle leggi nazionali e regionali nonchè dal disciplinare di gara.

Concludo dicendo che da quando è stata avviata la realizzazione del parco fotovoltaico, più che aumentare i casi di malattie infettive e di tumori, sono aumentati quelli di “cretinismo politico”, una vera e propria epidemia le cui cause sono da ricercarsi certamente non negli innocui pannelli fotovoltaici, ma in un “ambientalismo tardivo” che già nella scorsa estate manifestò i primi sintomi.

Cordialmente

avv. Gerardo Calabrese
Assessore all’Ambiente
Comune di Salerno

Salerno, 17 settembre 2011

21 commenti su “Parco Fotovoltaico e chiarimenti: Calabrese scrive a PoliticadeMente”

  1. Come pure fa l’attuale governo non si campa di solo cifre. negli anni 1950 -1960 ci convinsero che il flit a didit, era innoquo se ne vendettero tonnelate e tonnnelate prima di toglerlo dal mercato perche altamente cancerogeno. Quantepersone sono morte a causa del D.D.T.? nEGLI STESSI ANNI una csa farmaceutica produceva un prodotto che serviva a rafforzare l’utero delle donne in gravidanza,dopo qualche anno si venne a sapere che le donne curate da quel farmaco partorivano bambini con malformazioni soprattutto agli arti superiori.
    Queste cose come tante altre gli effetti negativi si sapevano gia prima di mettere i prodotti sul mercato ,ma la corruzione ha vinto ed ecco gli effetti collaterali. Oggi io cittadino tornando al fotovoltaico debbo fidarmi,ma di chi di che cosa?
    Chi tutela il cittadino ,il consumatore?Gli organi preposti spesso sono assenti e non funzionano. Si sa qualcosa quando le forze politiche in campo con i grandi personaggi si scontrano si fanno la guerra.Fotovoltaico SI o NO ,io dico no non per capriccio ma perche non so la verita fin dove arriva. in piu non si puo nascondere le regole sull’impatto ambientale. Inoltre è cosi chiaro io SALERNO costruisco il fotovoltaico ,impianto invasivo e inquinante antiestetico lontano dal mio territorio cioè su MONTI DI ERBOLI, chi se ne frega di tutto il resto.
    Ecco perche quello che dice l’avv. Calabrese non regge non puo reggere, facesse un impianto simile sotto il balcone di casa sua.

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  2. Come pure fa l’attuale governo non si campa di solo cifre. negli anni 1950 -1960 ci convinsero che il flit a didit, era innoquo se ne vendettero tonnelate e tonnnelate prima di toglerlo dal mercato perche altamente cancerogeno. Quantepersone sono morte a causa del D.D.T.? nEGLI STESSI ANNI una csa farmaceutica produceva un prodotto che serviva a rafforzare l’utero delle donne in gravidanza,dopo qualche anno si venne a sapere che le donne curate da quel farmaco partorivano bambini con malformazioni soprattutto agli arti superiori.
    Queste cose come tante altre gli effetti negativi si sapevano gia prima di mettere i prodotti sul mercato ,ma la corruzione ha vinto ed ecco gli effetti collaterali. Oggi io cittadino tornando al fotovoltaico debbo fidarmi,ma di chi di che cosa?
    Chi tutela il cittadino ,il consumatore?Gli organi preposti spesso sono assenti e non funzionano. Si sa qualcosa quando le forze politiche in campo con i grandi personaggi si scontrano si fanno la guerra.Fotovoltaico SI o NO ,io dico no non per capriccio ma perche non so la verita fin dove arriva. in piu non si puo nascondere le regole sull’impatto ambientale. Inoltre è cosi chiaro io SALERNO costruisco il fotovoltaico ,impianto invasivo e inquinante antiestetico lontano dal mio territorio cioè su MONTI DI ERBOLI, chi se ne frega di tutto il resto.
    Ecco perche quello che dice l’avv. Calabrese non regge non puo reggere, facesse un impianto simile sotto il balcone di casa sua.

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  3. Perchè l’avv.Calabrese non spiega perchè manca negli atti l’obbligo per il comune di salerno o a carico della toto dello smaltimento del silicio (rifiuto speciale) previsto fra 20 anni? Forse anche a salerno si è diffusa il virus del cretinismo politico da Lei citato, saluti

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  4. Un ingegnere del settore, mi faceva notare che, non è detto che bisogna smaltire l’impianto tra 20 anni, gli attuali pannelli sono garantiti per 25 anni. Forse si confonde la scadenza degli incentivi del Conto Energia, con la naturale funzionalità dei pannelli. Un impianto continuerà a produrre KW gratis, e alcune prove di laboratorio indicano la durata dei pannelli fino a 80 anni, solo che non c’è uno storico che possa confermarlo, inoltre la classificazione normativa sui rifiuti dice che, i rifiuti denominati “speciali”, non sono sinonimo di rifiuti “pericolosi”. Significa solo che non sono rifiuti “urbani”.
    La normativa infatti individua una suddivisione in rifiuti “Urbani/Speciali” e “Non pericolosi/Pericolosi”. Le celle fotovoltaiche sono “Rifiuti speciali non pericolosi”, e semplicemente come tali vanno trattati.

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  5. Erg l’avv. CALABRESE e’ puro avventurismo politico ( berlusconismo terra terra) e della giunta COMUNALE SALERNITANA pensare che il territorio Ebolitano possa diventare terreno fertile non per colture agricole ma x le sue speculazioni pseudo ambientaliste e di conquista in territorio non salernitano, spiega senza offendere con argomentazioni valide e non penso come si alimenta il comune di salerno x mezzo del fotovoltaico , spiega agli ebolitani senza offendere se ci sono compromessi fra il sindaco di salerno e di eboli , spiega torno ha ripetere senza offendere ( agli EBOLITANI) quale progetto ha il comune di salerno sulle risorse energetiche alternative , spiega e’ ripeto senza offendere quelle tue affermazioni di CRETINISMO POLITICO ( che con il dovuto rispetto rimando al mittente)CHE TANTO DANNO HA FATTO ALLA SINISTRA PERCHE NON SEI VENUTO IN CONSIGLIO COMUNALE

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  6. Purtroppo devo replicare ad uomo libero che ad oggi e sembrerebbe che negli atti nessuno avrà obbligo di smaltire il silicio che è rifiuto speciale e come tale può essere nocivo, non ci giriamo attorno, la salute dgli ebolitani viene prima di tutto, qui è il problema, perchè il sindaco di eboli non ha coinvolto le altre forze politiche e le ass.ni.

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  7. caro assessore calabrese, é vero le motivazioni che hanno sollevato gli omuncoli di Conte, per contrastare l’operazione del fotovoltaico sui monti di Eboli, sono semplicemente ridicole, ma i problemi che ha sollevato Del Mese, non riguardano le procedure ma tutto complesso di temi, che vanno dall’etica, alla morale e al rispetto dell’ambiente, senza per@ questo rifiutare il progresso, le nuove tecnologie e la richiesta di soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, che non può essere demandato in maniera asettica e aprogrammatica a chi prima si aziona.
    La necessità di produrre energia da fonti alternative non può in ogni caso non tenere conto dell’impatto che impianti come quelli di Eboli producono, e dire il contrario é semplicemente ipocrisia.

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  8. Paolo saranno le stesse case produttrici di pannelli solari fotovoltaici a dover provvedere alla loro raccolta e al loro riciclo, i produttori che hanno aderito volontariamente al consorzio internazionale PV CYCLE, istituito a Bruxelles nel 2007 che ha come obiettivo proprio quello di individuare, raccogliere e riciclare i pannelli senza scopo di lucro.
    Il consorzio PV CYCLE rappresenta oltre l’85% del mercato delle aziende produttrici (la LDK ne fa parte), lo scopo è rendere l’industria fotovoltaica Doublegreen, così loro riciclano i pannelli e possono quindi ricavarne altri dai materiali originali che a loro volta dureranno per una durata di altri 25 anni.
    Cosa troviamo nei pannelli: silicio, praticamente “sabbia”, lo smaltimento avviene come per le schede dei computer o dei circuiti stampati dunque non è tossico, ma è materiale naturale. Vetro temperato, il pannello ne è rivestito con una lastra che si smaltisce come il cristallo. Metallo che ricopre i lati. EVA (Etil Vinil Acetato) che si smaltisce come le tovaglie impermeabili. Nel raggio di 100 KM da Eboli ci sono 4 ditte che già li ritirano, poi si può sindacare tutto, ma non parliamo di questi pannelli come se fosse Eternit.

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  9. Egregio Assessora, concordo con Lei circa le spiegazioni tecniche essendo un professionista del settore.
    Vi sono però delle lacune circa la validità dal punto di vista amministrativo.

    Desidero far notare che il Decreto VIA – Valutazione Impatto Ambientale (Decreto dirigenziale n. 755 del 1 luglio 2010) era stato rilasciato sulla base di un Progetto che prevedeva l’utilizzo di moduli della potenza di 315 W (commercialmente poco diffusi). Pertanto nel progetto approvato l’utilizzo di questi moduli (circa 71.690) avrebbe comportato l’occupazione di una superficie “X”.
    Orbene, il Decreto VIA prescriveva che in caso di variante sostanziale, il progetto sarebbe stato sottoposto di nuovo a procedura VIA.

    Nel Verbale della Giunta del Comune di Salerno, (18/02/2011 – pubblicato il 15/03/2011) si rappresentava che :
    “- il progetto esecutivo trasmesso il 25/10/2010 era difforme dal progetto definitivo approvato dalla Regione in quanto prevedeva l’utilizzo di moduli differenti.”

    In aggiunta la Regione Campania con Decreto Dirigenziale 604 del 10/12/2010 autorizzava una variante. Riporto quanto scritto nel suddetto decreto :

    ” – che con nota del 22/11/2010 prot. n. 0930860 è stato acquisito il progetto esecutivo del primo stralcio dell’impianto fotovoltaico in questione trasmesso dal proponente;
    “- che in sede di presentazione del primo stralcio del progetto esecutivo il proponente ha comunicato che l’impianto sarà realizzato con pannelli da 230 W anziché da 315 W previsti in autorizzazione;
    CONSIDERATO
    – che,come dichiarato dal proponente,l’utilizzo di pannelli fotovoltaici da 230 W anziché da 315 W si è reso necessario per mancanza sul mercato di questi ultimi;
    – che l’utilizzo dei pannelli da 230 W occuperà una maggiore superficie ricadente comunque nella perimetrazione del progetto autorizzato;
    – che non si rende necessaria l’acquisizione di nuovi pareri trattandosi di variante esecutiva non sostanziale.”

    L’occupazione di superficie di terreno maggiore (i moduli sono diventati 104.347..quasi il doppio) e quindi di maggior impatto ambientale è una variante sostanziale e quindi andava effettuata nuovamente la procedura VIA.

    Ma ormai è pacifico che da un pò di tempo nel territorio ebolitane le leggi, che puntano a tutelare tutti, sono dimenticate (vedi situazione centro commerciale costruito in assenza di Valutazione di Impatto Ambientale).

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  10. ………..DEFINENDOVI……VI FAREI UN VANTO !!!!!! PERCIO’ DICO SOLO A QUELLI CHE PLAUDANO A QUESTO “OBBROBRIO” IN CASA PROPRIA E SULLE PROPRIE TESTE, CHE NON HANNO MAI AVUTO UN MINIMO DI AMORE PER IL PROPRIO PAESE.
    AGGIUNGO PER QUESTI “YES-MAN” DI POLITICI DI MAGGIORANZA E CHI LI SOSTIENE, CHE ALLA GENTE “ONESTA” E “SERIA” DI QUESTO “” VITUPERATO PAESE “” FATE RIBREZZO !!!!!!!!!!!!!

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  11. quanti esperti. Non sapevo che ci fossero tutti questi scienziati. E’ veramente sorprendente. Purtroppo il parco fotovoltaico a Eboli é stato costruito. Tutti si affannano a trovare difetti burocratici e autorizzativi che non c’entrano niente. Indipendentemente da ogni permesso, quello che non si vuole capire, che la legge consente questo e altro. Il problema é politico. Solo politico, e dalla politica che dobbiamo pretendere un piano energetico serio. Pretendiamolo da chi abbiamo votato indipendentemente dall’appartenenza.

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  12. la lettera dell’assessore calabrese risponde in maniera tecnica ad interrogazioni veramente stupide, fatte solo per essere contrari e basta, ma forse ci aspettiamo altro, riguardo alla vastità dell’impianto e alla sua invasività in un,area collinare per nulla degradata e a giudicare da come é stata gestita in passato, non nell’ultimo periodo, era molto fertile e produceva grandi utili. L’aziendaBaratta era un’azienda che dava lavoro a decine e decine di famiglie, successivamente abbandonata e depauperata da un’associazione che tutto ha recuperato tranne i boschi, i frutteti, e tutte le culture che c’erano li sopra. L’assessore che é un “verde” di “3è si pronunci specificamente, e lo faccia anche Rosania e SEL di Eboli.

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  13. la cosa che interessa di più é sapere chi ci ha lavorato e chi ci lavora. Forse i contiani volevano qualche cosa. Ce lo fate sapere chi sono i beneficiati? Ormai lo abbiamo capitomelchionda e compagni fanni i fatti loro e i socialisti contiani vorrebbero farli.

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  14. Da REPUBBLICA del 20/09/2011

    Rinnovabili, nel 2010 +11%
    ora contano per oltre il 21%Secondo i dati del Gse più di un quinto dell’elettricità consumata lo scorso anno è stata prodotta da fonti verdi. In termini assoluti l’aumento è stato dell’1,6%. Contributo record dell’idroelettrico, obiettivi Ue più vicini
    di VALERIO GUALERZI

    ROMA – Nel 2010 la produzione di elettricità rinnovabile è aumentata in Italia dell’11,1%, rispetto all’anno precedente portando il suo contributo ai consumi nazionali dal 21,2% del 2009 al 22,8%. Una percentuale che ci mette in carreggiata per arrivare al 2020 centrando l’obiettivo del 27% fissato per il nostro paese dall’Unione Europea nell’ambito della direttiva 20-20-20. Lo certifica il Gestore dei servizi energetici nel suo “Bilancio elettrico e le fonti rinnovabili in Italia a fine 2010” pubblicato oggi online 1.

    A fronte di una richiesta di elettricità cresciuta del 3% rispetto al 2009, il comunicato del Gse sottolinea come “le fonti convenzionali continuano a fornire il contributo principale” con il 63,8%, “seguite dalle rinnovabili (22,8%) e dalle importazioni (13,4%)”. Nel 2010 gli impianti alimentati con fonti “verdi” in Italia hanno raggiunto le 159.895 unità, più del doppio del 2009, e hanno una “potenza efficiente lorda pari a 30.284 MW con circa 3.765 MW addizionali (+14%)”. A livello di produzione, con il 15,3% (esclusi i pompaggi), a farla da padrona è come al solito l’idroelettrico, che tra l’altro nel 2010, grazie anche alle abbondanti precipitazioni, ha raggiunto il suo massimo storico, superando i 51.045 GWh prodotti nel 1977.

    A seguire vengono l’eolico e le biomasse (al netto dei rifiuti non biodegradabili), entrambe con
    il 2,7%, che nel giro di pochi anni hanno superato lo storico contributo del geotermico, fermo all’1,5%. Ancora del tutto marginale invece il fotovoltaico, che nel 2010, pur avendo migliorato di oltre il 200% la potenza lorda installata, ha inciso per appena lo 0,6% della produzione. Da segnalare, tra i dati statistici forniti dal Gestore, anche il boom degli impianti per la creazione di biogas dai liquami degli allevamenti, aumentati di numero del 239%.

    Visto il decisivo contributo dell’idroelettrico, confermare questa percentuale anche negli anni futuri, evitando di incorrere nelle sanzioni previste dall’Unione Europea, dipenderà molto dall’andamento delle piogge. A migliorare il dato dovrebbe pensarci invece l’esplosione del fotovoltaico che il rapporto del Gse fotografa quando aveva una potenza efficiente lorda installata pari a quasi 3,5 mila MW, ma il vero sprint c’è stato nel 2011, con gli attuali 10,8 mila MW di potenza di picco installati. Stando alle proiezioni del Kyoto Club, nel 2012, seguendo l’attuale trend di incremento nelle installazioni, il fotovoltaico potrebbe arrivare a soddisfare il 5,5% dei consumi elettrici nazionali. Fondamentali saranno anche i progressi nel campo dell’efficienza energetica, con una riduzione o quantomeno una stabilizzazione dei consumi complessivi in grado di esaltare il crescente contributo di solare, eolico e biomasse.
    (20 settembre 2011)

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  15. Esimio avv. Gerardo Calabrese
    Assessore all’Ambiente
    Comune di Salerno
    assessoratoambiente@comune.salerno.it
    La Sua immensa ignoranza in Scienze e Ambiente, si palesa chiaramente quando afferma “….che da quando è stata avviata la realizzazione del parco fotovoltaico, più che aumentare i casi di malattie infettive e di tumori…” Chieda a un qualsiasi Suo collaboratore scientifico (uno dei tanti clienti Consulenti esterni che affollano le Pubbliche Amministrazioni, senza alcun merito professionale) come e quando si manifestano le patologie indotte nell’uomo da qualsiasi causa esterna. Per affermare quello che Lei ha propalato bisogna passare attraverso la fase statistica con rilevamento periodico di dati epidemiologici nell’arco di moltissimi anni. In un paese, come l’Italia, abitato intensamente e con una superficie terrestre striminzita e bella, è un delitto contro l’umanità coprire le zone a verde di colline, montagne e pianure di mostruosi pannelli e spaventosi giganti di cemento armato.pannelli distese argentee. Monte di Eboli meritava altra sorte, quali Rimboschimento, Oasi Ecologico e verde attrezzato. Poco più in alto del parco fotovoltaico gli Ebolitani, su iniziativa dell’Ispettore Pietro Caponigro del Rag. Vito Mazzella e altri emeriti cittadini, fu realizzato il verde e attrezzato Parco San Donato, frequentato da una moltitudine di gente.
    Quando afferma che il “cretinismo politico” si evidenzia sempre di più, ha colto nel centro. Dopo la FARSA di Tangentopoli, infatti, Eboli e Salerno sono cadute sotto l’incapacità Amministrativa di uomini di mezza o nulla tacca Politica. Il progetto di sviluppo dell’intera provincia Salernitana, ideato e fatto finanziare dai Socialisti Ebolitani, avrebbe portato la nostra provincia a diventare un polo di sviluppo invidiabile dai Centro Nordisti. Salerno, amministrata da ex portaborse ed ex faccendieri stipendiati di partito, è diventata una “Gabbia di Cemento”. Eboli, invece, con Melchionda e i Sindaci che l’hanno preceduto, a partire dal 90, è diventata un dormitorio pubblico e una città disoccupata.
    Saluti,
    Dott. Elio Presutto

    Rispondi
  16. Ritrasmissione riveduta e corretta

    Esimio avv. Gerardo Calabrese
    Assessore all’Ambiente
    Comune di Salerno
    assessoratoambiente@comune.salerno.it
    La Sua immensa ignoranza in Scienze e Ambiente, si palesa chiaramente quando afferma “….che da quando è stata avviata la realizzazione del parco fotovoltaico, più che aumentare i casi di malattie infettive e di tumori…” Chieda a un qualsiasi Suo collaboratore scientifico (uno dei tanti clienti Consulenti esterni che affollano le Pubbliche Amministrazioni, senza alcun merito professionale) come e quando si manifestano le patologie indotte nell’uomo da qualsiasi causa esterna. Per affermare quello che Lei ha propalato bisogna passare attraverso la fase statistica con rilevamento periodico di dati epidemiologici nell’arco di moltissimi anni. In un paese, come l’Italia, abitato intensamente e con una superficie terrestre striminzita e bella, è un delitto contro l’umanità coprire le zone a verde di colline, montagne e pianure di mostruosi pannelli e spaventosi giganti di cemento armato.
    Monte di Eboli meritava altra sorte, quali Rimboschimento, Oasi Ecologico e verde attrezzato. Poco più in alto del parco fotovoltaico gli Ebolitani, su iniziativa dell’Ispettore Pietro Caponigro del Rag. Vito Mazzella e altri emeriti cittadini, fu realizzato il verde e attrezzato Parco San Donato, frequentato da una moltitudine di gente.
    Quando afferma che il “cretinismo politico” si evidenzia sempre di più, ha colto nel centro. Dopo la FARSA di Tangentopoli, infatti, Eboli e Salerno sono cadute sotto l’incapacità Amministrativa di uomini di mezza o nulla tacca Politica. Il progetto di sviluppo dell’intera provincia Salernitana, ideato e fatto finanziare dai Socialisti Ebolitani, avrebbe portato la nostra provincia a diventare un polo di sviluppo invidiabile dai Centro Nordisti. Salerno, amministrata da ex portaborse ed ex faccendieri stipendiati di partito, è diventata una “Gabbia di Cemento”. Eboli, invece, con Melchionda e i Sindaci che l’hanno preceduto, a partire dal 90, è diventata un dormitorio pubblico e una città disoccupata.
    Saluti,
    Dott. Elio Presutto

    Rispondi
  17. dove lo stato è assente ,dove le forze dell’ordine non ci sono ,dove il mal costume è
    la caduta dei valori ,li attecchisce il potere mafioso,politico ,camorristico,capitalistico.

    Rispondi

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