De Luca incontra una delegazione di lavoratori del Pastificio Amato

Una delegazione di lavoratori del Pastificio Amato va a Palazzo di Città e incontra il Sindaco di Salerno.

Vincenzo De Luca ha preannunciato massima attenzione e profondo impegno nel seguire l’evoluzione della vertenza in atto.

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SALERNO – Si complica sempre di più la situazione del Pastificio Amato. Si complica per la famiglia Amato, una generazione di pastai e di grandi lavoratori e si complica per le maestranze che giorno per giorno vedono chiudersi tutti gli spiragli che potrebbero consentire di salvare il Pastificio, la produzione e il mercato che l’azienda faticosamente ha conquistato per una vita,  e di mantenere il posto di lavoro.

Disperati i lavoratori del Pastificio Amato hanno chiesto un incontro con il Sindaco di Salerno, e  Vincenzo De Luca ha ricevuto nella giornata di ieri a Palazzo di Città una delegazione che gli ha esposto i problemi e hanno chiesto un suo intervento.

Vincenzo De Luca

Il sindaco ha espresso solidarietà ed apprezzamento per la civiltà ed il senso di responsabilità che le maestranze hanno evidenziato in una situazione così drammatica.

De Luca ha preannunciato massima attenzione e profondo impegno nel seguire l’evoluzione della vertenza in atto. L’Amministrazione comunale, verificherà attraverso i canali istituzionali eventuali disponibilità di imprenditori del settore ad impegnarsi nel territorio salernitano, rendendo parte attiva gli uffici comunali al fine di creare tutte le condizioni utili e vantaggiose per gli investitori interessati.

L’obiettivo del Comune è, naturalmente, quello di evitare la dispersione del patrimonio di professionalità presente in un’azienda che è stata il simbolo dell’imprenditoria salernitana.

Salerno, 24 novembre 2011

1 commento su “De Luca incontra una delegazione di lavoratori del Pastificio Amato”

  1. come è possibile,che un prodotto conosciuto in tutto il mondo,sponsor della squadra di calcio nazionale,e ben radicato nei mercati da decenni,possa tracollare da un momento all’altro? c’è davvero da insospettirsi,e bene fanno le istituzioni preposte a indagare,dato che il conto salato lo pagheranno i lavoratori e le famiglie, dall’azienda e dell’indotto,che saranno un migliaio! se chiudono questi capisaldi allora la notte è fredda e buia x la nostra provincia.

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