Eboli e le rotatorie della discordia, mischiando sacro e profano

Le rotatorie della discordia, mischiando sacro e profano. Da San Vito alla sagra della braciola cu ziti spezzat.

Lo sfratto alla statua di Padre Pio e la pubblicità di cattivo gusto. Scoppia la guerra santa tra Innovazione Commerciale e il comitato di quartiere. Siamo nella Piana del Sele ma campeggia “Benvenuti alle porte del Cilento” e “Terra della Madonna di Pompei”.

Rotatoria Cioffi-Madonna di Pomperi
Rotatoria Cioffi-Madonna di Pomperi

di Francesco Faenza
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – A Eboli, in estate, abbiamo poche ma granitiche certezze: le mosche in casa, il mare giallo-fogna, le fontane pubbliche senz’acqua, il karaoke sguaiato e cafone. Alla lista dei paradossi si è aggiunta, di recente, l’afflato religioso per le statue dei santi. Sarà il pil che non decolla, l’estate piovosa, la nazionale di calcio in mano a Conte…ma lungo la statale 18 è esploso un fanatismo religioso che sta appassionando anche l’Isis e il Di Battista 5 Stelle, ultimo strampalato estimatore dei terroristi arabi.

Doverosa è una premessa. Dopo anni di incidenti gravi, gravissimi e mortali, sulla statale delle “mozzarelle” (vedi il gran numero di caseifici) sono spuntati prima i semafori, che hanno provocato lunghe file ma hanno azzerato i sinistri, e poi le rotatorie. Morti in incidenti d’auto non ce ne sono più. Che il dio delle rotatorie sia lodato.

Francesco Faenza
Francesco Faenza

Costruite le rotatorie, però, l’Anas non ha mai tagliato l’erba, impegnata com’è da vent’anni a completare la Salerno – Reggio Calabria. E così, gli ebolitani brava gente, religiosi della domenica, madonnari e bestemmiatori insieme, hanno deciso di adottare queste rotatorie. Sempre con afflato religioso ma mischiando sacro e profano.

La prima “rontonda” stradale a cura dell’Isis ebolitana è quella di Santa Cecilia. A chi intestarla? Domanda retorica. Siamo nella Piana del Sele, terra di San Vito, onore al patrono di Eboli, di Capaccio e di centinaia di altri comuni. E vai con la lapide per il santo protettore dei cani. Fin qui, nulla di strano. A parte certi ceffi visti in zona in queste manifestazioni religiose, ci rallegriamo e condividiamo lo spirito contrito dei pregiudicati e degli incensurati presenti all’evento.

Immaginiamo il “povero” san Vito, su nell’alto dei cieli, quando ha scoperto il marchio pubblicitario sulla sua lapide. Affianco al simbolo della Città di Eboli, infatti, compare il nome di un’azienda privata. Tra spot pubblicitari e santi venerati, la confusione ha un pò turbato gli animi nei corridoi del Paradiso. Immaginiamo la scena. Suite San Vito, terzo piano, prima porta a destra. San Pietro si presenta di buon mattino e mostra all’eburino patrono la foto con la lapide di Santa Cecilia. La pubblicità affissa accanto. L’evidente speculazione. La caduta di stile.

E non è finita. Tenetevi forte. Tra sacro e profano, di tutto ci si può aspettare. Accanto alla San Vito lapide, da quasi un mese, campeggia una recinzione, due metri alta, -che pubblicizza la sagra dellabraciola cu ziti spezzat”. Un evento squisito, roba per palati fini, quando si tratta di sesso e cucina, si sa, gli italiani non dicono mai no…ma la pubblicità accanto a San Vito, sta braciola cucinata in compagnia ru ziti spezzat…in nome del padre, del figlio e dello Spirito Santo, un pò di contegno pubblicitario, di pudore religioso, di rispetto per i santi ci voleva. Senza dimenticare l’aggravante che si tratta del patrono di Eboli, ma dai…ma mettete sto cartello bracioloso su un manifesto sei per tre…su un muretto già inguacchiato di scritte d’amore o di offese calcistiche…perchè accanto a San Vito quel cartellone proprio non si può…digerire.

Rotatoria-Cioffi-Statua-Padre-Pio
Rotatoria-Cioffi-Statua-Padre-Pio

Ci sorprende, insieme alla copiosa pioggia estiva, che il comitato di quartiere di Santa Cecilia, sempre attento e sempre rispettoso, non si sia accorto dell’infernale accostamento. Fosse vivo ancora Dante…la Commedia Divina, d’un capitolo ebolitano, sarebbe stata di sicuro allungata.

Al sommo poeta un altro scempio non sarebbe sfuggito. Tra Cioffi e Corno d’Oro altre due rotatorie vennero costruite. Stessa dinamica, stesso afflato religioso. Con l’Anas altrove impegnata, i comitati di quartiere sono scesi in campo.

A Cioffi c’è la rotatoria più asimmetrica e pericolosa d’Italia. Per distrarre ulteriormente gli automobilisti, qualcuno ha pensato bene di onorare la Madonna di Pompei. Tanto di cappello. Un quadretto di piccole dimensioni con l’immagine della Madonna è poggiato sull’erba. La scena ci riconcilia con i peccati e le debolezze della vita. Accanto al quadro, poi, c’è una lapide di benvenuto. In basso a destra, ahinoi, spunta la solita pubblicità di un’azienda privata in una lapide d’ispirazione religiosa. In alto, infine, c’è la scritta di benvenuto. E qui scatta l’applauso. Dare il benvenuto ai turisti, ai braccianti agricoli sfruttati, ai migranti che ora danno fastidio pure al partenopeo Peppe Barra, è un gesto di grande nobiltà. Siamo i signori dell’ospitalità. Bravi, bravi, bravi. Al rigo successivo, come in gergo si dice, casca l’asino: “Benvenuti nella terra della Madonna di Pompei“.

Rotatoria Cioffi-Madonna di Pomperi
Rotatoria Cioffi-Madonna di Pomperi

Eboli è la terra della Madonna di Pompei? Un bambino di terza elementare, il senatore Razzi, così come il sindaco di Pompei, qualche dubbio l’avranno avuto a leggere quella lapide. Eboli è la terra delle bufale, delle mozzarelle e dei migranti sfruttati. Se a Santa Cecilia siamo la terra di San Vito (e ci sta) perchè a Cioffi diventiamo la terra della Madonna di Pompei? La confusione geografica appare allarmante. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sicuramente risolverà quest’arcano ebolitano, dopo la storica pagina di pacchianeria italica scritta all’Università di Salerno con il conferimento della laurea honoris causa (de che?) al segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. In attesa che l’Anas allarghi e “cristianizzi” un pò l’incidentata rotatoria di Cioffi, i nostri dubbi restano.

Nell’ultima rotatoria è scoppiata una guerra santa, una jihad tra il comitato di quartiere e l’Outlet Cilento. I gestori della rotatoria, in questo caso, non sono gli ebolitani ma i proprietari del megastore. L’amministratore unico di Innovazione Commerciale, società che si occupa dell’Outlet Cilento, ha chiesto al sindaco di rimuovere la statua di Padre Pio. A quanto pare, statue e cartelloni pubblicitari nelle rotatorie sono vietati dal codice della strada (articolo 51). Trattandosi di un incrocio pericoloso, gli automobilisti non possono essere distratti da immagini sacre, pubblicità irriverenti, braciole al sugo e ziti spezzat.

Rotatoria-S-Cecilia-Braciola-cu-titi-spezzat
Rotatoria-S-Cecilia-Braciola-cu-titi-spezzat

Non bisogna avere la laurea del professor Schettino, docente di gestione della paura e fuga dalle navi danneggiate, per capire che quelle rotatorie sono fuorilegge. L’amministratore unico di Innovazione Commerciale ha preso carta e penna e ha ricordato al sindaco e ai vigili urbani che le leggi vanno rispettate. La richiesta successiva è imbarazzante (per un paese civile) ma sacrosanta: “rimuovete la statua di padre Pio…è abusiva”. Innovazione Commerciale ha chiesto anche l’identificazione e la punizione dei responsabili. Ma in Italia, in Campania soprattutto, tutto si perdona e tutto si condona.

Nel leggere la lettera, il comitato di quartiere di Corno d’Oro si è praticamente auto accusato dell’abuso commesso in quella rotatoria. La statua, raccontano, l’abbiamo messa noi. Così come la pubblicità cafona, accanto al santo, aggiungiamo noi. In attesa che Padre Pio, la Madonna di Pompei e San Vito, insieme alle pubblicità culinarie e aziendali vengano rimossi, ci colpisce un altro dettaglio.

Rotatoria S Cecilia-San Vito
Rotatoria S Cecilia-San Vito

Il comitato di quartiere di Corno d’Oro dà il benvenuto ai cittadini e ai turisti. Sempre al secondo rigo, ci balza all’occhio un’aporia geografia: “Benvenuti alle porte del Cilento“. Eboli è alle porte del Cilento?

Di passaggio a Capaccio, abbiamo scoperto che c’è una manifestazione estiva che si chiama “alle porte del Cilento”. Da Giungano a Trentinara ci sono altre duecento porte del Cilento. Ma a loro, nulla si può dire. Definire Eboli “Porta del Cilento” un pò puzza di Schettino in cattedra.

La sensazione è che dopo il film “Benvenuti a Sud” questa moda di definire Cilento ogni cosa nuova che spunta sa un pò di stantio e di retrò. In attesa che venga ripristinata la legalità rotatoria (tra qualche decennio, previsione tempistica) una domanda ai cittadini di Corno d’Oro sorge spontanea: ma la scritta “Benvenuti nella Piana del Sele” vi faceva tanto schifo?

Eboli, 18 agosto 2014

5 commenti su “Eboli e le rotatorie della discordia, mischiando sacro e profano”

  1. Santa Cecilia, una volta detta dagli ebolitani anche “Crocevia di S. Vito”, ha un reale riferimento storico al Santo patrono della città di Eboli, storicamente documentato, fisicamente presente con l’antichissima chiesa e la vitalità del culto e dei riti della tradizione popolare. I comitati di quartiere di Cioffi e di Corno D’oro, evidentemente, avranno voluto “donare” alla comunità intera un “Ex voto” per qualche “grazia ricevuta” … A me viene in mente il motto della tracotante famiglia Marcancione, che oggi potrebbe suonare così: “Se San Pio e la Madonna sono con noi chi sarà contro di noi?”… Siamo al nuovo medioevo, anzi alle invasione barbariche… Un utilizzo così volgare e squallido della devozione popolare è davvero una bestemmia per chi è credente, oltre che uno schiaffo al buon gusto. E, naturalmente, chi riteneva così discustosa la fontana in piazza da doverne commissionare un’altra, su questi autentici pubblici obbrobri non ha nulla da dire…

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    • quanti novelli Caifa che si stracciano le vesti,il sacro ed il profano non è un copyright ebolitano,ci sono manifestazione di esse ben più vergognose,dove la simonia e il mercanteggio sfacciato,stridono con un ben minimo senso della devozione religiosa.
      nella fattispecie è un contesto mangereccio di paese,dove ci si ritrova con amici per RAVVIVARE BORGHETTI ISOLATI,SPECIE IN INVERNO.
      Venghino venghino signori,queste manifestazioni fanno bene all’umore,ai Soloni scandalizzati diciamo…
      VIVI E LASCIA VIVERE.
      KEEP AND CALM AND HAVE (others) RESPECT

  2. Caro Francesco hai perfettamente ragione. Il Comitato Edilizia e Lavoro, alla manifestazione della 1° Festa dell’Albero, aveva chiesto all’Amministrazione comunale di piantumare degli alberi o arbusti sulle due rotatorie di S. Cecilia e Corno d’Oro. Apriti cielo. Infatti i due Comitati di quartiere di S. Cecilia e Corno d’Oro, con l’assenso dell’Amministrazione comunale, subito si sono rivoltati: il primo ha vietato assolutamente che si piantumassero alberi o arbusti, il secondo addirittura minacciando fisicamente i rappresentati del Comitato Edilizia e Lavoro. E’ evidente che le rotatorie di S. Cecilia, realizzata dall’Anas, e di Corno d’Oro, realizzata dalla società Innovazione Commerciale s.r.l., sono di proprietà pubblica, ma i due Comitati di quartiere, sempre con l’assenso dell’Amministrazione comunale, ritengono che sono di proprietà privata e, qundi possono su tali aree installare tutto ciò che ritengono opportuno per i propri interessi personali. Tanto è vero che le due rotatorie in questione sono diventate dei propri luoghi di culto e nel contempo anche luoghi di pubblicità delle sagre paesane e di aziende private. Da ultimo vediamo sulla rotatoria di S. Cecilia due gigantografie della sagra del fagiolo, “tipico” prodotto della Piana del Sele. Siamo all’assurdo più totale, al fuori controllo controllo dei luoghi pubblici (da parte dell’Anas e dell’Amministrazione comunale) e al totale vandalismo di aree pubbliche con gravissimo danno per la sicurezza della circolazione stradale sulla S.S. 18.

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  3. Concordo in pieno con il commento di Vito Pindozzi. Mi permetto di aggiungere che, a mio avviso di credente, la Madonna e i santi sarebbero più contenti di trovare posto nella nostra vita, più che al centro di una rotatoria.
    Sulla “sagra della braciola cu i ziti spezzati”, vogliamo discutere dell’opportunità del patrocinio “morale” del Comune? Capisco l’esigenza di eventi di puro svago, e dunque ne capirei anche il finanziamento (se fossero gratuiti per gli avventori), ma motivi per concedere il patrocinio morale proprio non ne vedo. Forse ce ne è uno solo: ormai ha sostituito la pacca di compiacimento che bisogna dare sulla spalla dell’amico.

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  4. MA NON VENE VA BENE UNA!!!!
    SEMPRE A CRITICARE,QUALSIASI COSA,AZZO LA CRISI?
    MA CHE’,QUI HANNO QUASI TUTTI LA CAPA FRESCA DI AZZUFFARSI SU QUESTIONI CHE SONO PINZILLACCHERE!!!
    LE PROBLEMATICHE DELLA CITTADINA SONO ALTRE,MA AD AGOSTO,CERVELLO MIO NON TI CONOSCO!
    PROPUGNATE I VOSTRI ORMONI IN QUALCOSA DI SERIO….

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