GIÙ L’ODIO: Una Piazza a Battipaglia per Almirante e Berlinguer

Battipaglia: Una Piazza da intitolare ai due leader storici della Destra e della Sinistra Almirante e Berlinguer. 

Per il proponente Valerio Longo(F.I), che emulando segue l’iniziativa dell’ex Direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro sostenuta anche Marcello Veneziani di intitolare una Piazza ai due Leader storici della Destra e della Sinistra: “Sarebbe un modo per dimostrare a molti pigmei politici del nostro tempo che la politica si può anche fare in modo nobile e civile“.

Enrico Berlinguer-Giorgio Almirante-Antonio Padellaro

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – «Con delibera n. 105 del 22 dicembre 2016 il Consiglio Comunale di Battipaglia approvò all’unanimità la mozione per l’intitolazione di un’area cittadina A Giorgio Almirante, leader della destra politica italiana dal dopoguerra fino alla sua morte, avvenuta nel 1988. – scrive in una nota il capogruppo consiliare di Forza Italia Valerio LongoConsiderato il principe degli oratori, Almirante è stato il punto di riferimento di intere generazioni di giovani e meno giovani, a cui ha trasmesso la passione per la politica e l’amore per la patria. Apprezzato da milioni di italiani, anche da chi non votava normalmente a destra.

Leader politico per oltre quarant’anni, anche in un momento particolarmente difficile e drammatico della storia nazionale. – prosegue Longo – Gli anni di piombo, con tutto il loro carico di odio e di violenza cieca, con decide di ragazzi, da una parte e dall’altra, assassinati in nome di un’ideologia. Ricordo ancora le immagini di Almirante piegato dal dolore sulla bara di Carlo Falvella, diciottenne salernitano accoltellato a morte da un anarchico, o su quelle dei fratelli Mattei (22 e 8 anni), bruciati vivi in casa da alcuni estremistri di sinistra, annoiati figli di papà della borghesia romana. Assassini coccolati per anni dall’intellighenzia di sinistra.

Valerio Longo X

Fortunatamente quella fase della nostra storia è ormai lontana. Semmai oggi abbiamo altri problemi. – aggiunge il capogruppo di Forza Italia – La crisi economica, lo spopolamento dei nostri territori, le culle vuote, i giovani costretti ad emigrare all’estero, l’immigrazione clandestina, l’antipolitica, la crisi dei valori, i social, con il loro carico di odio e violenza verbale, i programmi di tv spazzatura dove diventano star quelli che praticamente non sanno fare nulla, le influenzer, molto più ascoltate di un premio nobel, l’ascesa in politica di nuovi movimenti e di personaggi di bassissimo livello a cui, ai tempi di Almirante, non sarebbe stato consentito nemmeno di metter piede in una sede periferica di un partito.

E a proposito di Almirante e di quel periodo della storia nazionale, di recente – fa notare Longo a motivazione della sua proposta – è uscito il libro “Il gesto di Almirante e Berlinguer” di Antonio Padellaro, ex direttore del Fatto Quotidiano, giornalista, editore e saggista. Nel testo si parla dell’Italia degli anni di piombo, partendo da un fatto inedito, ovvero gli incontri segreti avvenuti a Roma fra i due “nemici” storici, Incontri che dovevano cercare di svelenire il clima ideologico dell’epoca. Un periodo molto difficile della storia nazionale, fatta di opposti estremismi, di omicidi e violenza politica. Il clima infuocato di quegli anni avrebbe anche potuto portare il paese nella spirale di una nuova e sanguinaria guerra civile.

Marcello Veneziani-Antonio Padellaro

Eppure, – sottolinea Longo – nonostante tutto, nonostante le distanze e i muri ideologici, Giorgio Almirante e Enrico Berlinguer ebbero il coraggio di confrontarsi per cercare di contrastare il terrorismo, che allore sembrava davvero innarrestabile e capace di distruggere la nostra fragile democrazia. Padellaro, uomo di sinistra, auspica l’intitolazione di una “piazza Almirante e Berlinguer”, perché i duepresero sul serio la propria vita e quella degli altri, sfidando il timore di non essere compresi”.

All’appello dello scrittore si è associato, da destra, Marcello Veneziani, giornalista e scrittore, che tuttavia si è detto scettico sulla effettiva possibilità di veder realizzata la cosa, sicuro che essasi perderà per strada, nei vicoli ciechi del rancore e dell’oblio”.

Molto più modestamente e sommessamente, – conclude il Capogruppo Consiliare di F.I. di Battipaglia Valerio Longovisto che firmai e proposi la mozione su Almirante poi approvata dal consiglio comunale, mi permetto di suggerire all’amministrazione comunale di Battipaglia di procedere all‘intitolazione di un’area cittadina ai due grandi leader politici. Insieme. Sarebbe un modo per contribuire a chiudere finalmente i conti con il nostro passato, per fare pace con tutta la nostra storia nazionale, a rompere quei muri che, nonostante la fine delle ideologie, ancora dividono tanti italiani. Sarebbe un modo per dimostrare a molti pigmei politici del nostro tempo che la politica si può anche fare in modo nobile e civile».

Almirante ai funerali di Berlinguer

Nel giugno del 1984 colpito da un malore nel corso di un comizio moriva Enrico Berlinguer, leader storico del PCI, lasciando nello sconcerto e nel dolore milioni di italiani. Sono trascorsi 35 anni  da allora, e sotto quei ponti ne è passata di acqua, peccato che da qualche anno al posto dell’acqua scorre veleno che ha inaridito prima gli argini politici e poi a valle quella della Democrazia. Ma ritornando a quel giugno dell’84, val la pena ricordare, riportato dalla stampa di allora con molta sobrietà, che in quella circostanza l’altro leader, quello della Destra del MSI, Giorgio Almirante, si mise in fila alle Botteghe Oscure sede del PCI nazionale, allestita come camera Ardente, per porgere il suo saluto alla salma del suo rivale politico. Val la pena ricordare che in quella circostanza Giancarlo Paietta e Nilde Iotti, gli andarono in contro e lo accompagnarono per l’ultimo saluto alla salma di Berlinguer. Un gesto storico. Di altri tempi o di tempi giusti? La seconda sicuramente. Erano i tempi giusti, ma erano anche i tempi dei galantuomini, di quelli che si dedicavano alla politica per passione, per amore, per servire il proprio Paese seguendo i sentimenti delle proprie ideologie politiche. Cos’è lontane oggigiorno, lontanissime, se si tiene conto della barbarie che stiamo vivendo.

Senza dilungarsi sulle questioni di allora e nemmeno su quelli moderni, di sicuro quelli di Almirante, Berlinguer e tanti altri erano altri tempi e sebbene attraversati da momenti difficilissimi seppero tenere la barra dritta e seppero difendere il Paese. Oggi per quel che accade e con tutte le schifezze che ogni giorno viviamo ad opera di uomini politici che non meriterebbero nemmeno l’accesso in un postribolo che vuoi che sia una Piazza se questa debba servire per far vergognare i vari “capitani” i vari “democratici” e i vari “capo e comici” che stanno sfregiando il nostro stato democratico. Purtroppo anche la vergogna è un “sentimento”, ed ai voglia di Intestare strade o Piazze ad Almirante e Berlinguer, questi hanno la faccia di bronzo e il bronzo non diventa rosso.

Battipaglia, 15 novembre 2019

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