Museo FRaC, Mostra di “Armando Cerzosimo. Appunti per un’iconografia della canzone” 

Venerdì 2 settembre, ore 19,00, al FRaC di Baronissi apre al pubblico la mostra di Armando Cerzosimo. Appunti per un’iconografia della canzone.

La mostra, curata da Massimo Bignardi direttore del Museo-FRaC è stata promossa ed allestita nell’ambito della seconda edizione della rassegna “VISIONNAIRE22, narrazioni tra cinema documentario e teatro” e sarà visitabile al pubblico dal 2 al 18 settembre 2022.

Museo Frack- Armando Cerzosimo

POLITICAdeMENTE

BARONISSI – Venerdì 2 settembre alle ore 19,00, apre al pubblico la mostra di Armando Cerzosimo. Appunti per un’iconografia della canzone, promossa ed allestita nell’ambito della seconda edizione della rassegna “VISIONNAIRE22, narrazioni tra cinema documentario e teatro”.

La mostra, curata da Massimo Bignardi direttore del Museo-FRaC, propone un repertorio di immagini tratte dall’archivio del fotografo Armando Cerzosimo: un repertorio che attraversa i luoghi della musica, ovvero che si fa da guida immaginativa ai personaggi, alle scene, alle trame dei docufilm proiettati nel suggestivo scenario della Terrazza degli aranci.

«La scelta di affiancare, alla seconda edizione della rassegna VISIONNAIRE –evidenzia Gianfranco Valiante sindaco di Baronissi – una mostra di opere dell’artista fotografo Armando Cerzosimo, penso che risponda pienamente a quanto, negli anni, abbiamo costruito e reso ‘carattere’ dell’azione del Museo-FRaC. La multidisciplinarità, il far convergere e porre in dialogo più e diverse forme dei linguaggi della creatività è una priorità che ha caratterizzato il nostro operato. Cerzosimo in questa meravigliosa sequenza di immagini, ci porta in giro nelle città dell’Europa, di quella libera, ove musica, ‘visioni’, memorie si fondono».

In mostra, sedici fotografie di grande formato disegnano le tracce di un viaggio tra luoghi che sollecitano la memoria, accompagnandola, nello spazio dei ricordi con la silenziosa armonia di una melodia francese, del suono delle elettriche londinesi, del canto che sale dal Tago.

«In questo tempo della mia vita – rileva Cerzosimo –, utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione, mi ritrovo a ricorrere, spesso, al termine #visione#, accostandolo al mio lavoro di fotografo. Essere stato invitato da Massimo Bignardi, direttore del Museo-FRaC Baronissi a offrire un mio contributo all’appassionante mosaico, che è la rassegna VISIONNAIRE22, è stato, per me, il corollario giusto per continuare a credere alla potenza di un sogno.

Certamente non è facile attraverso le fotografie esposte rievocare la “musica“ che mi ha accompagnato nei miei viaggi e che restituisco attraverso immagini a volte oniriche, ma, in fondo, se ci fermassimo solo per un istante in più davanti ad ogni fotografia, “se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo sentire” dice Fellini nel suo ultimo film La voce della luna, e io  sono sicuro che ognuno di noi troverà il proprio   punctum per entrare e trovare la propria visione. Ho viaggiato, ho fotografato, mi sono fermato ad ascoltare la musica dei luoghi

«Sono immagini, – osserva Bignardi, – “che ripropongono nella nostra mente luoghi che fanno da scenografia alle tante canzoni a’stipate’ nella memoria; vere e proprie ‘colonne sonore’ della nostra vita. Cerzosimo ha incontrato, nel corso degli anni, la Londra dei Beatles, la Parigi con le strade che ascendono a Montmartre fino a Place du Tertre con l’aria bohemien di Aznavoir oppure il lungo Senna avvertendo l’eco delle canzoni della Piaf. Vale anche per la Roma di Moriconi, di Venditti con ‘il Cupolone’, la Genova di De André e dei cantautori della nostra generazione, oppure la Sicilia, Nicosia, Siracusa fermando spazi e figure, come fossero un solo luogo. Inoltre, la rapida discesa dal Bairro Alto, da Chiado della vecchia Lisbona, inseguendo la malinconia del ‘fado’. La fotografia di Cerzosimo, in particolare quella in bianco e nero, lascia trasparire la sua innata capacità di guardare oltre la dimensione delle cose reali, di lasciare lo sguardo libero di incontrare la ‘visione’, vale a dire quel connubio tra l’emozione, sensazione propria di un incontro improvviso e, al tempo stesso, il trasporto del ricordo che la memoria ci consegna».

La mostra resterà aperta fino al 18 settembre 2022. 

ARMANDO CERZOSIMO. Nato nel 1958 a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno. Entra giovanissimo in studio fotografico, dove apprende ed assimila la tecnica della camera oscura, con la stampa in B/N ed a colori con ingranditore. Le prime tecniche di ripresa fotografica passano attraverso gli obiettivi delle varie Rolleiflex, Leica, Hasselblad. Dopo vari anni d’apprendistato che gli consentono una conoscenza della stampa sia a colori, sia in B/N sente forte il desiderio di viaggiare; esperienza altrettanto formativa nel suo percorso. Africa, Asia, Medio Oriente, nord Europa, dove ha la possibilità di sperimentare ed approfondire il reportage, la fotografia di ricerca, la committenza sociale. Rientrando in Italia, apre a Bellizzi (SA) il suo primo studio Artfoto Camera Chiara, approfondisce sempre con più impegno il percorso della fotografia sociale. Percorso che lo porta ad essere uno dei relatori al terzo Congresso Mondiale dei Fotografi Professionisti in Orvieto edizione 2001. Diverse sue mostre, tra cui Sri Lanka – L’isola, presentata al Festival del Cinema in Giffoni Valle Piana dove è stato inoltre il fotografo personale del direttore del Giffoni Film Festival e, lavorando dietro le quinte, ha avuto il modo e la fortuna di conoscere, frequentare e fotografare attori e registi famosi quali Zeffirelli, Manfredi, Sordi ecc; Turchia, Immagini e Suggestioni presentata a Montecorvino Rovella; Romania, Immagini di Libertà, con libro dedicato alla rivoluzione in Romania, con la presentazione di Lanfranco Colombo, mostra presentata a Palazzo Isimbardi a Milano con libro edito dalla Campanotto Editore; Terzavita, mostra sulla Pia Casa di Ricovero in Salerno presentata a Palazzo Genovese. Ha allestito, nella prestigiosa Villa Rufolo di Ravello, una mostra personale.

È stato presente per vari anni alla sezione Cultura del Photo Roma Show, dove ha presentato tra l’altro Camera Work e Anime Gemelle, mostra sui momenti più significativi del suo percorso fotografico. Sue fotografie sono state pubblicate in riviste e magazine nazionali e internazionali, tra cui “Sposa Magazine” e “Vogue Sposa”. Attualmente dirige due studi fotografici, uno sempre a Bellizzi (SA) con annessa sala posa e l’altro nello splendido centro storico di Salerno.

Tra le sue numerose mostre si segnalano: Opere Libere dove si rimarca il suo interesse per la fotografia sociale, allestita nella cappella di S. Antonio dei Nobili a Salerno; nel castello Svevo di Barletta espone il ciclo “Visita a Lisbona. Dialoghi sulla Fotografia” dedicato ad uno dei più importanti esponenti della fotografia nel Novecento italiano: Enzo Sellerio. Nelle sale della Pinacoteca Provinciale di Salerno 3 installazioni fotografiche dedicate a 3 influenti scrittori del panorama nazionale: Maurizio De Giovanni, Massimiliano Smeriglio e Ruggero Cappuccio; Chiaroscuro, allestimento fotografico e video presso Palazzo Coppola in Sessa Cilento durante il festival Segreti d’Autore. Nel 2002 insieme ad altri 18 colleghi ha dato vita all’associazione fotografica Artesia. È socio fondatore del FIOF (Fondo Internazionale Orvieto Fotografia). È socio fondatore del Circolo Centrale Fotografi Italiani. Nel 2014 riceve il Premio della Critica alla prima Biennale d’arte di Salerno. Nel 2005 tiene la mostra Il Ritratto Non Vedente, presso il Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Nel 2006 – 2012 – 2014 in occasione dell’annuale incontro del Fiof riceve le Qualificazioni Nazionali QIP (Qualifed Italian Photographer). L’ultima qualificazione ricevuta è stata assegnata al ciclo Il Ritratto Non Vedente. Nel 2019 riceve il premio “Ritratti di Territorio” nella sezione fotografica della Provincia di Salerno per l’interesse nel nome delle personali origini e identità culturali. Nel giugno del 2018, al Museo Archeologico Provinciale di Salerno, tiene la mostra Dodici Nere, acquisita poi dal Tribunale di Salerno ed oggi allestita, come esposizione permanente, all’interno del nuovo Palazzo di Giustizia di Salerno. Nel 2019 a Nicosia in Sicilia, durante il Festival della Fotografia vince il prestigioso premio alla carriera per il percorso di ricerca di uno stile fotografico puro ed incisivo.

Baronissi, 28 agosto 2022″

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