“La politica malata” Carmelo Conte presenta a Salerno il suo libro al veleno

Questa sera 22 settembre, ore 18.00, Sala Bar Moka, Salerno, presentazione del Libro di Carmelo Conte “La politica malata. Il deluchismo viene da lontano

Elezioni, ex Ministro Conte: “Mezzogiorno, riserva di candidature differenziate del centro Nord”. Un’analisi spietata della politica nazionale e delle scelte “pre”indirizzate dei Partiti e dei loro capi politici. Il prossimo libro di Conte: “Il coraggio in affitto: Speranza e la politica cost to cost“.

La Politica Malata- Carmelo Conte

Massimo Del Mese POLITICAdeMENTE

SALERNO – Questa sera 22 settembre 2022, alle ore 18.00, nella Saletta del Bar Moka, al Corso Vittorio Emanuele di Salerno, si terrà la presentazione dell’ultimo Libro dell’ex Ministro Carmelo Conte dal titolo: “La Politica malata. Il deluchismo viene da lontano“. Ne discuteranno con l’autore: Il giornalista Massimiliano Amato e il docente universitario Marco Plutino.

«Il Pd, a livello nazionale, – sostiene l’ex Ministro Conte – si è fatto assorbire nella sovrastruttura dell’informazione, lontana dal mondo reale e, a livello locale, si è affidato ai suoi referenti, burocrati più che politici, che a loro volta esprimono il potere personale, non la società, specie nel Mezzogiorno, divenuto una riserva di “candidature differenziate” del centro Nord.

La sinistra democratica – continua Carmelo Conteaffronta, per la prima volta nella sua storia, una campagna elettorale senza una politica, senza una proposta di merito e senza la prospettiva di vittoria. È un passaggio che potrebbe lasciare un segno assai preoccupante».

Berlusconi e Dudú

La politica è malata? Ma è veramente malata? Assolutamente no: era malata ora non più. La politica è morta, è stata “uccisa”, e purtroppo al suo capezzale ci sono ancora i suoi “assassini”. È morta nel momento in cui i partiti hanno avuto non più un leader ma un proprietario (Berlusconi, Salvini, Meloni, Renzi, Conte, Calenda), lo stesso che registrava il simbolo e metteva il timbro: il partito è mio. I partiti sono morti nel momento in cui non ci sono più contraddittori, sensibilità diverse che si scontravano e si univano sia pure nelle loro differenze. Sono finiti nel momento in cui non ci sono più sezioni ma “provvisorie sedi di comitati elettorali” immediiatamente chiuse dopo ogni appuntamento elettorale. I partiti sono morti quando non ci sono più leader ma capi politici, quando un segretario di un partito di sinistra aveva un cuoco personale e una Barca a vela da un milione di euro comprata (sic) con i propri risparmi. Quando si andava davanri ai cancelli delle fabbriche indossando un cappotto di cachemire. I Partiti sono morti quando non si può più votare e scegliere chi si vuole votare perché i candidati sono imposti in liste bloccate. Quando i capi partito hanno portato in Parlamento, mogli, fidanzate, amanti (maschi o femmine che siano) figli, medici personali, barbieri, servi. È mancato poco che Berlusconi non facesse eleggere il suo cane Dudú in Parlamento, superando di gran lunga Caligola che invece nominò Incitatus, il suo cavallo senatore, o il più vicino a noi On. Luigi Angrisani che si vantó di essere ancora più famoso di Caligola, avendo egli portato in Parlamento due asini, riferendosi a due deputati (Brandi e Quaranta) che poi lo tradirono.

Vincenzo De Luca – Roberto Speranza

La politica è morta e con essa sono morte tutte le speranze e dobbiamo abituarci che i Partiti di proprietà di volta in volta si organizzano intorno ai loro proprietari e capi e fanno razzia del nostro Paese. La razzia che da decenni si sta facendo nel Mezzogiorno e che da anni dalle pagine di questo sito denunciamo la nordizzazione del Parlamento e con esso alle lobbye trasversali ai partiti del Nord che con il sistema del paracadutismo politico occupano collegi sicuri, con la complicità di “vicecapi” locali “collaborazionisti” in cambio di “orti” sicuri, contribuendo alla “desertificazione” parlamentare del Sud in favore dei partiti trasversali, quelli che poi si fottono i soldi destinati al Sud finanziando magari 100 allevatori o come i continui assalti dei fondi Pnrr destinati al Mezzogiorno.

Ebbene tornando all’ex Ministro Conte e al suo libro “La Politica malata. Il deluchismo viene da lontano“, viene da dire che se c’è un “deluchismo” c’è anche chi lo utilizza e indipendentemente dagli effetti nefasti che produce, è una condizione elevata a sistema, sistema che ha utilizzato il “pavido coraggioso” Ministro della Sanità uscente Roberto Speranza che con il suo “ruggito di coniglio” ha saputo beccarsi un collegio sicuro per se e imporre il suo fido a mezzadria con De Luca Arturo Scotto. Purtroppo insieme alla Politica è morta anche la moralità, e il frutto del l’immoralità lo verificheremo solo il 26 settembre. Aspetteremo che l’ex Ministro Carmelo Conte scriverá un libro su Speranza, magari gli suggeriremo anche il titolo “Il coraggio in affitto: Speranza e la politica cost to cost“.

Salerno, 22 settembre 2022

1 commento su ““La politica malata” Carmelo Conte presenta a Salerno il suo libro al veleno”

  1. Io ancora oggi non riesco a capire quale è il confine, di chi pensa che la politica, i partiti, la democrazia si riduce al combattimento corpo a corpo tra componenti dello stesso partito!

    Perché nella loro visione quando si chiudono i rubinetti perché il carburante e finito allora comincia la diffamazione, gli attacchi scomposti, i “ sistema tizio il sistema caio” magari dimenticando che in questi meccanismi e/o pseudo sistemi li hanno governato anche loro.

    Vorrei ricordare a questi “ infedeli” così come recita la religione Islamica, che nessuno è immune così come nessuno è beato.

    Queste elezioni sono il periodo più drammatico del nostro paese dal dopo guerra ad oggi.

    Sentire parlare con questa cattiveria nei riguardi del Partito Democratico, addirittura consegna di tessere e dichiarazioni di non votare piu’ il PD, da parte di Ex Esponenti di spicco, parlamentari ex ministri ex Consiglieri Regionali, della repubblica che pensano dichiarandolo apertamente che il partito è una sorta di metropolitana si sale e si scende solo quando è come dicono questi detrattori.

    Vedi l’ultimo libro di Isaia Sales “il Monarca Vincenzo De Luca” con tutto il rispetto mi sembra davvero una descrizione inaccettabile, scomposta e denigratoria, ma penso poi tutto sommato, che ognuno è libero di scrivere di pensare e sentenziare in funzione e in relazione delle sue capacità cognitive e comportamentali.

    Che si debba riformare nelle fondamenta il ruolo de partito che si debba riformare lo statuto che si debba rafforzare l’autonomia degli organismi, su queste questioni non c’è alcun dubbio, peraltro qualcosa già si è iniziato a fare la riforma del tesseramento e la riforma costitutiva dei circoli.

    Ora è tempo di proporre organizzare e realizzare tutto il resto è solo fantasia che cammina di pari passo con presunzione, arroganza e incapacità.

    Non devo essere io a difendere chi ha costruito e non solo distrutto, ma credo che pochi hanno il diritto come il sottoscritto di poter dire la sua avendo alle spalle oltre 50 di militanza sempre sulla stessa strada su gli stessi principi, valori e appartenenza e con la schiena diritta.

    Questa è la realtà, quando c’era da criticare, da contrastare, da condannare, “ il monarca” così come l’ha definito Isaia Sales e compagni io l’ho fatto senza risentimenti ho combattuto all’interno del partito sempre e comunque, quando vi erano i presupposti.

    Caro Sales, vedi anche la mia storia e la mie Battaglie non ultima quella dell’elezione del Segretario Regionale Leo Annunziata, non mi schierai l’ho contestato dal primo giorno sempre e comunque senza se e senza ma.

    Tutti questi intellettuali della Domenica; allora dove eravate?

    Caro Sales, caro Andria, caro Valiante, caro Conte, io voto il PD, senza annusare nella ciotola del gatto, se è vero che siete uomini di Sinistra, fatelo anche voi, il pericolo maggiore non sono le gelosie, le vendette, le imboscate, i tradimenti, ma sono la libertà, la democrazia e L’Unità!
    E chest’e’!

    Con stima e affetto
    Raffaele Femiano

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