Cisl-Fp. Aziende salernitane verso la mobilitazione

Aziende salernitane verso la mobilitazione. Mercoledì 14 dicembre la Cisl-Fp torna in piazza a sostegno dei precari della Sanità. 

Il presidio si terrà a partire dalle ore 10.00 nella sede del Consiglio Regionale al Centro Direzionale a sostegno dei 1500 precari della sanità che rischiano il licenziamento per scadenza contrattuale del 31 dicembre in assenza di proroga da parte delle aziende sanitarie ed ospedaliere della regione, nonostante la spaventosa carenza negli organici del settore.

antonacchio – della porta

POLITICAdeMENTE

SALERNO – La Funzione Pubblica della CISL FP della Campania torna in piazza mercoledì prossimo 14 dicembre con un presidio che si terrà a partire dalle ore 10 nella sede del Consiglio Regionale al Centro Direzionale a sostegno dei 1500 precari della sanità che rischiano di essere licenziati alla scadenza contrattuale del 31 dicembre in assenza di proroga da parte delle aziende sanitarie ed ospedaliere della regione, nonostante la spaventosa carenza negli organici del settore. Chiederemo con forza e grande determinazione – sottolinea il leader della federazione Lorenzo Medici – la proroga dei contratti e l’avvio del percorso di stabilizzazione per tutti questi operatori in attesa. Purtroppo anche le aziende salernitane sulla materia si sono trincerate dietro un silenzio assordante non più procrastinabile – dichiarano il Capo Dipartimento della Sanità per la CISL FP di Salerno Pietro Antonacchio e il Segretario Provinciale Alfonso Della Porta – che oltre ad essere intollerante, mostra la estrema superficialità con cui le direzioni strategiche di ASL e AOU di Salerno stanno gestendo la questione.

Purtroppo dobbiamo prendere atto che la stessa Regione Campania nulla produce per i lavoratori precari e la questione sta assumendo una assurdità tale tanto paradossale ed assurda quanto inimmaginabile attesa la grave carenza di operatori nel settore della sanità che sta nella nostra terra portando allo smantellamento di tutto il settore pubblico e privato mettendo a rischio il fondamentale diritto alla salute di tutti i cittadini.

Sono circa 1500 gli operatori che nelle aziende pubbliche salernitane hanno un contratto in scadenza al 31 dicembre e di questi appena 700 circa hanno raggiunto i requisiti per la stabilizzazione e altrettanti ed oltre stanno rischiando di uscire fuori dalla catena produttiva e nonostante che nelle due aziende manchino circa 2000 addetti, molti dei quali non potranno essere reclutati per il rispetto della spada di Damocle dei vincoli finanziari. Siamo al paradosso italiano e campano da una parte si deve prendere atto che mancano migliaia di operatori, a fine anno centinaia corrono il rischio di trovarsi senza lavoro e contestualmente le aziende sono allo sfascio per non poter garantire i livelli essenziali di assistenza. Abbiamo preso atto della mancata convocazione delle direzioni strategiche di ASL e Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno su esplicita richiesta dei Coordinatori delle Rappresentanze Sindacali Unitarie rispettivamente Enzo Ferrara e Gaetano Biondino – concludono Antonacchio e Della Porta – i quali hanno convocato le assemblee delle RSU rispettivamente per giovedì e venerdì prossimi.

A nostro parere se i manager Sosto e D’Amato ipotizzano di non avere rispetto per i sindacati e le loro rappresentanze ma soprattutto per tutti i lavoratori che, nonostante abbiano i requisiti per la stabilizzazione ovvero le probabili proroghe dei contratti si sono visti decurtare tutta la tredicesima poiché come sempre accade i lavoratori del comparto sono e saranno sempre gli ultimi nella considerazione generale dell’attuale management delle aziende sanitarie. Come sempre il rispetto e la dignità si conquistano quotidianamente con la lotta e per tale ragione saremo promotori con quanti si associano nella vertenza a dure e forti azioni di lotta.

Salerno, 14 dicembre 2022

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