Sulle Terre dell’Orientale – Le mani dei servi lasciano le impronte dei padroni.

Chi ha fornito il “salvacondotto giuridico” per favorire l’immediata vendita dei terreni dell’Orientale? Il salvacondotto è la rinuncia degli Usi Civici su quei terreni?

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

EBOLI – E’ proprio vero: le mani dei servi lasciano le impronte dei padroni. Si potrebbe dire anche: quando parlano i “piccoli” i grandi hanno già parlato. Quindi rivolgiamoci ai “padroni” o ai “grandi”, facendo sempre le debite proporzioni circa la grandezza.

Rispondendo a uno scritto “ispirato” sul quotidiano Cronache del Mezzogiorno del 28 u.s., è d’obbligo precisare che la natura dei miei interventi, da un ventennio, è stata sempre critica e propositiva al tempo stesso, rispetto all’operato delle Amministrazioni, oggi di Melchionda, ieri di Rosania.

Se fossi stato eletto Difensore Civico, avendone i titoli, avrei fatto le stesse cose per difendere la mia Città, lo avrei fatto in maniera Istituzionale, senza per questo essere “prigioniero” di nessuno se non della mia coscienza, e per questo non potrei essere preso dalla sindrome di Stoccolma, che invece prende i “servi”, quando fanno gli interessi dei “padroni”. La verità è che non si voleva una figura istituzionale di garanzia per i cittadini per non essere controllati e poter continuare a fare e disfare, a scapito degli interessi della Città.

Mauro Vastola
Mauro Vastola

A proposito del blog POLITICAdeMENTE, definito il “blog delle maldicenze”, non è colpa mia se mi si fornisce gli stimoli. Non è colpa mia se partecipando contestualmente e contemporaneamente a più commissioni Consiliari si liquidano somme non dovute, che presto la Corte dei Conti potrebbe “invitare” a restituire, commettendo probabilmente anche qualche reato come truffa e falso in atto pubblico.

Non è colpa mia se l’Amministrazione non ne fa una buona: affidando il Cimitero a Privati; sbagliando i conti sulla raccolta differenziata; spendendo soldi fuori bilancio; concedendo varianti ad opifici che hanno rifiutato i suoli nei Pip; promuovendo varianti per realizzare centinaia di appartamenti in aree alluvionali e in frazioni dove sono rimaste incompiute altre colate di cemento; affidando appalti per la gestione della pubblica illuminazione per 20 anni; disseminando sul territorio decine di pannelli pubblicitari giganti senza regolamentazione; liquidando, dopo aver sprecato milioni di euro, una S.p.A.; regalando soldi per fare valutazioni non rispondenti ai reali valori del patrimonio immobiliare; affidando centinaia di incarichi professionali sapendo di aver già perso le cause in partenza; violando paesaggi e luoghi di memoria con colate di cemento (Embrice) senza senso; distribuendo incarichi in Enti vari; delegando un poveraccio sui problemi della sanità, facendosi scippare l’Ospedale con la scusa di costruirne uno più grande, mentre ci si interessa della sanità privata; abbandonando la Città a se stessa….ecc…. .

Se insieme a Gerardo Rosania e Mauro Vastola siamo gli unici tre ad essere contrari a questo “accordo/imbroglio”?, lo vedranno dopo l’esito delle prossime elezioni “servi e padroni”. Intanto, mi sento in buona compagnia, sia di Rosania che è stato un Sindaco onesto, sia di Vastola che è consigliere capace e disinteressato, dei quali potrei condividere o meno la loro azione politica ma sarei sempre sicuro della loro onestà personale e politica.

Non c’era bisogno di arrivare al Medio Evo per giustificare un accordo a perdere. Più indietro si va con i secoli e più appare evidente il sopruso e gli scippi che si sono compiuti ai danni dei cittadini ebolitani. Ovviamente quello che per i più è un arbitrio, per i “servi” o per i “cortigiani” che hanno una visione feudale della storia di quelle terre, invece, è un diritto e manco a dirlo a favore dei notabili: Ecclesiastici, Baroni, Duchi, Conti.

Tornando alla vicenda delle terre dell’Orientale, non è stata fornita nessuna risposta seria, e per contro si offrono difese pacchiane che aggravano ancora di più la vicenda e adesso più che mai è interessante sapere: quale era il “salvacondotto giuridico” a cui fa riferimento uno dei Verbali del 2006 del CdA dell’Istituto Orientale? la rinuncia del Comune di Eboli agli Usi Civici?

Perché si accetta una transazione per una controversia che il Comune di Eboli poteva più vincere che perdere, anche alla luce della relazione del CTU, riportate in un altro verbale del 2007 del CdA dell’Orientale, nel quale si sottolinea a chiare lettere la preoccupazione dell’Ateneo per l’esito della vertenza che vede l’Ateneo stesso “obbligato a fornire prove certe circa la natura del fondo e specificatamente la proprietà assoluta dello stesso”?

il Sindaco Melchionda
il Sindaco Melchionda

Perché la transazione (accordo a perdere) è stata avviata all’insaputa del Consiglio Comunale già nel 2006, come si evince dai Verbali del CdA dell’Orientale, che tra l’altro chiama in causa il Sindaco di Eboli? Perché questa fretta? Perché il Comune non vuole fornire i nomi di chi occupa questi suoli e di chi ne aveva avuto i contratti essendo essi interessati e i principali “beneficiati”?Sono gli stessi o sono diversi?

Perché non si fornisce nessuna notizia certa circa la reale consistenza dei fondi, atteso che la delibera n° 11 dell’11 gennaio 2009 parla di una cifra, l’assessore alla “verità” Marra ne dice altre, e nell’intervento sulla stampa del 28 Marzo u.s. dettato dai “padroni” si parla di altre cifre ancora? Perché  in questo accordo a perdere non si fa nessun riferimento alla piena disponibilità o meno di questi fondi, che nella bontà di chi ha trattato, dovrebbero essere del Comune di Eboli? Perché l’Avvocato del Comune, sempre nel verbale del 18/07/2007, ha espresso in udienza precedente a quella data la volontà di transigere, quando il Consiglio Comunale viene interessato solo del 26/10/2007? Si sperava in quel famoso “salvacondotto Giuridico” che i responsabili dell’Ateneo riportano nel Verbale del CdA del 12/07/2006, che poi è stato fornito con la rinuncia degli usi Civici?

In quel famoso verbale  del 2006 si legge che il Direttore e il Rettore dell’Università –“hanno intrapreso con il Sindaco di Eboli alcuni contatti e riflessioni da cui sono scaturite interessanti prospettive in merito alle proprietà richiamate”– e ancora –“per quanto riguarda il fondo Petruccia (ha 280 ca) per porre fine a quello storico empasse creatosi con la spinosa vicenda degli Usi Civici si è ipotizzato che, da parte del Comune di Eboli, potrebbe intervenire una sorta di “salvacondotto giuridico” per l’immediata vendita del citato terreno”-.

Il “salvacondotto” è la rinuncia del Comune agli Usi Civici?

Non vorrei essere “maldicente” ma in tutto questo sembrerebbe: che l’Ateneo è ossessionato nel voler vendere a tutti i costi quei terreni; che c’è chi è stato più difensore dell’Orientale che degli interessi del Comune.

E’ proprio un pasticcio, che non riguarda più un’interrogazione del Consigliere Mauro Vastola, ma che riguarda altri livelli come la Procura della Repubblica che sicuramente è interessata a ripristinare le sorti di questo “accordo a perdere”.

Pubblicato su CORRIERE del MEZZOGIORNO

Sabato 4 Aprile 2009 pag. 15 di EBOLI

3 commenti su “Sulle Terre dell’Orientale – Le mani dei servi lasciano le impronte dei padroni.”

  1. La maggioranza ne fa di tutti i colori, l’opposizione di centrodestra latita…

    L’opposizione ora ad Eboli è rappresentata da un ex-sindaco ormai rimpianto e da un ex-vicesindaco ed un mancato difensore civico che non si sono voluti piegare al Ducetto…

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  2. Con tutte queste pietre nelle scarpe, Di Dio si permette anche di fare il censore? Se l’è proprio voluta questa risposta. E adesso chi lo vota? Conte? Melchionda? visto che il Presidente dell’Elaion non lo farà votare più.

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