Battipaglia in Piazza contro il Governo difende lavoro e FOS

Battipaglia generosa e responsabile ha risposto alla mobilitazione promossa dal Comune e in corteo ha difeso il lavoro e lo stabilimento Prysmian Fos

E tutti insieme e appassionatamente i Partiti di Governo contro il Sud e di opposizione hanno dimostrato di non contare nulla, ma soprattutto che ormai non c’è più nulla da fare e che il “requiem” per la Prysmian Fos di Battipaglia è stato già recitato sui tavoli ministeriali. Altro che Made in Italy del Governo dei titoli e delle varie ed eventuali. 

Manifestazione Prysmian Battipaglia

POLITICAdeMENTE

BATTIPAGLIA – Battipaglia riscende in piazza e Indetta dall’amministrazione comunale di Battipaglia, e insieme ai lavoratori e le organizzazioni sindacali, per difendere la Prysmian Fos si mette in corteo. Lo stabilimento FOS, rappresenta, nel contesto europeo, un’eccellenza nella produzione di fibra ottica. Il livello di qualità della produzione, quindi, secondo le logiche delle produzioni, comporta ovviamente costi di produzione più elevati rispetto alle imprese concorrenti cinesi, indiani o di altri paesi terzi, mentre il Governo Meloni, quello dei titoli, si fregia di sostenere il Made in Italy, e come lo vuole difendere il Made in Italy la Meloni sempre incazzata, con gli occhi “sprementati” e l’accento “coatto”, favorendo queste dislocazioni che appunto sittolineano le capacità produttive dell’Italia, chiudendo le fabbrice e consegnando le migliori tecnologie ai cinesi e al “buon mercato” dei Paesi terzi?

Ed è proprio rispetto a queste considerazioni e alle assenze precedute da fughe e colpevoli strategie che Sindaci, consiglieri, associazioni, parroci, sindacati e cittadini, avvertendo questa sordità posticcia chiedono in coro una politica industriale che protegga il made in Italy e le centinaia di posti di lavoro della Prysmian FOS, destinata ad essere cancellata con un colpo di spugna. Con loro, proprio a dimostrare il sentimento di vicinanza, in più di 2000 hanno partecipato in corteo, contro la decisione dell’azienda di cessare l’attività e cintro i silenzi, le fughe e lo strabismo politico del Governo, registrando altresì che ad oggi, i potenziali acquirenti dell’azienda non hanno fatto nessun passo avanti.

E così i Partiti di tutti gli schieramenti di Battipaglia fanno appello a loro stessi, siano essi di opposizione o di Governo, per salvare la Prysmian Fos, vuoi vedere che la colpa è dei lavoratori che perdono il posto di lavoro se lo stabilimento di Battipaglia chiude? È stato veramente singolare questo appello. Singolare, perché si esclude da ogni responsabilità il Governo di Giorgia Meloni, quello precedente presieduto da Mario Draghi e l’altro ancora da Giuseppe Conte e dei rispettivi Ministri dell’Industria Luigi Di Maio del Primo Governo Conte, Giancarlo Giorgetti del Governo Draghi, e l’Attuale Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Ed è a questi che bisogna chiedere quali sono state e quali sono le loro politiche e quali di queste politiche hanno deciso di procedere alla “liquidazione di fatto” di un settore, più che mai strategico nel quadro economico nazionale ed europeo. È singolare prendere atto che tutti i Partiti e tutti i propri leader gettano la spugna e non sanno trovare una soluzione, assolvensosi da una parte e dall’altra assolvendo anche il Governo completamente latitante oltre che patrigno rispetto al Sud.

Così come è stata programmato si è regolarmente svolta la manifestazione organizzata per la difesa del lavoro allo stabilimento Prysmian Fos e per porre l’accento sulla difesa del Made in Italy, quel Made in Italy che pomposamente il Governo ha voluto aggiungere al nome del Ministero dell’Industria, ritenendo siano da proteggere e diffondere i prodotti d’eccellenza italiani e in particolare della Piana del Sele (sic). Tutti i partiti battipagliesi con questo appello hanno dimostrato di non contare nulla, ma soprattutto che ormai non c’è più nulla da fare e che il “requiem” per la Prysmian Fos di Battipaglia è stato già recitato sui tavoli ministeriali. Ahi voglia di fare manifestazioni e organizzare cortei, il Governo ha deciso che non è interessato alla fibra ottica. Peccato.

Diremmo tutti insieme appassionatamente, ma anche tutti assolti e tutti colpevoli, in  questo mare magnum di mediocrità politica che tocca i livelli Nazionali e man mano quelli Regionali, provinciali e locali. Un mare magnum di ignoranza e di incapacità laddove i grandi gruppi finanziari fanno quello che vogliono e i grandi gruppi industriali sotto le ali delle multinazionali hanno la meglio nei confronti di Governi piccoli, piccoli e praticamente, razziano fondi a loro piacimento e si muovono con altrettanta semplicità e strafottenza alla ricerca di mercati nuovi specie quelli dove il lavoro si paga uno sputo, lasciando a terra migliaia e migliaia di bravi lavoratori, quelli che fanno la differenza, quelli che praticamente sono stati i fautori del Made in Italy.

Eppure l’assurdo dei Partiti che si appellano ai Partiti non si era mai visto e di certo non sfugge magari alle persone semplici, appassionate, sanguigne, come tutti i cittadini di Battipaglia e delle comunità circostanti, le quali hanno sentito fin da subito odore di bruciato e partecipando, con la loro presenza dimostrare quanto ci sono e quanto vogliono difendere con i denti il lavoro e tutte le realtà prodittive contro un Governo distratto ma attento solo ai titoli salvo poi a fare tutto il contrario.

Secondo il Segretario Generale Cgil Salerno, Antonio Apadula  che è intervenuto in merito alla manifestazione a Battipaglia, in favore dei lavoratori della Prysmian Fos: «È l’economia del Mezzogiorno ad essere in pericolo. Sono le famiglie del sud Italia a pagare il prezzo del paradosso del Governo che utilizza le risorse del Pnrr per acquistare fibra ottica cinese di scarsa qualità.

La digitalizzazione è in serio pericolo se si predilige il profitto a scapito della qualità. Il Governo non indica i criteri tecnici e qualitativi vincolanti per gli installatori della fibra ottica che verrà quindi prodotta da Cina, India e Corea. NON PIÙ A BATTIPAGLIA. – per Apadula – Lo hanno spiegato molto bene le organizzazioni sindacali, ma non è bastato a ripristinare il senso di responsabilità di chi è a capo del nostro Paese.

I lavoratori della Prysmian Fos da mesi ormai stanno verificando l’incoerenza del #mimit  il Ministero dell’Imprese e del Made in Italy che privilegia la via della seta invece della strada del nostro sud. – Ha aggiunto Apadula – In Piazza Amendola prima e poi per le strade di Battipaglia c’erano i sindacati, i politici, i lavoratori ma anche le famiglie dell’intero comprensorio. Non intendiamo mollare perché lavoro e dignità perché sviluppo economico è opportunità di un futuro nella nostra terra. – ha concluso il Segretario della Cgil di Salerno – È una battaglia che ci accomuna e ci coinvolge tutti. Continueremo a sollecitare il Governo, continueremo a lottare insieme affinchè sia tutelata la dignità di tutti»

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Battipaglia, 18 marzo 2024

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